L'ottimo scatto mette in risalto la fiancata snella e grintosa, con i passaruota quasi a filo della linea di cintura che aumentano l'importanza dei cerchioni originali d'impronta sportiva, secondo una formula che il buon Michelotti aveva già adottato con la precedente - e più riuscita - TR4. Modello di grande successo, con il contributo determinante del mercato americano, che assorbì buona parte dei 95mila esemplari costruiti tra il 1968 e il 1976. Importata anche da noi in poche decine di unità l'anno, molte delle quali sono tuttavia sopravvissute, spesso con targa d'origine; pochi gli esemplari importati dall'estero in tempi recenti. Non entusiasmante, almeno per i miei gusti, che con le roadster inglesi non vanno d'accordo, ma con targa nera la vedo molto più volentieri rispetto a una delle innumerevoli TR3 che continuano a spuntare da ogni dove con targa nuova di zecca.
Livrea che più classica non si potrebbe.

In effetti è stata una delle piccole roadster inglesi più vendute della storia. Evidentemente, all'estetica un po' discutibile, sopperiva con buone qualità stradali...

Questa è una spider che non mi entusiasma in particolar modo, ma comunque essendo di larghe vedute apprezzo sopratutto se originali.
Ho sempre visto questi fanalini posteriori come quelli montati sulle Seat 124 Pamplona...

Spider senza compromessi , motore 6cil , 2,5litri , 140cv , 1100kg , quindi ottime soddisfazioni di guida ...

Apprezzo molto la TR6 per la sua linea "cattiva". Non mi piace invece l'interno, al quale manca la connotazione tipicamente British delle serie precedenti.

Mi associo al giudizio di Markino.

L'ultima spider genuinamente inglese,rozzamente incantevole nella linea e nel suono e purtroppo grossolana pure da guidare