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Cadillac Sixty-Two Sedan Six Window

cadillacprincemax20150731.jpg
Anno 1962, targhe ZA in formato europeo (PrinceMax).

Data: 01/08/2015
Commenti: 6
Visualizzazioni: 1137
Commenti
#1 | Astrale il 31/07/2015 08:54:37
Magnifico incrociatore da telefilm "Happy Days", il bluette le stà molto bene.........prima volta che vedo la targa "ZA" per lungo, sicura la riproduzione per evitare così la sporgenza verso il basso....nerd
#2 | Themarcello il 31/07/2015 09:03:33
Bellissima,ricca di particolari ricercati.
Adoro quei fanalini sulla punta delle pinne..
#3 | PrinceMax il 31/07/2015 10:50:15
Effettivamente quella targa "ZA" mi ha sconcertato... tanto valeva accontentarsi delle canoniche alfanumeriche orizzontali. dubbio
#4 | Uno Turbo D il 31/07/2015 14:49:26
È la prima volta che vedo una ZA "lunga", mi chiedo se si possa fare, anche se mi suona strano...
#5 | gabford il 01/08/2015 01:29:29
L'assenza della targhetta identificativa laterale e la sagomatura della porta posteriore mi fanno ritenere che si tratti di una Sixty-Two Sedan Six Window: nella Sedan de Ville, infatti, la terza luce laterale è in posizione più avanzata e non è in linea con la battuta della porta posteriore, come mi sembra avvenga nel caso della vettura fotografata.
#6 | Markino il 04/08/2015 01:00:39
Dopo gli anni '50, con tutti i loro eccessi, le Cadillac furono parecchio "normalizzate", pur restando al vertice del segmento luxury; sebbene l'occhio esperto ne riconosca facilmente la derivazione da quel ceppo, non si direbbe che tra il MY '59 e questo in foto siano trascorsi solo tre anni. Un intervallo, peraltro, dietro il quale si cela l'avvicendamento tra due capi-stile GM, Harley Earl e Bill Mitchell, avvenuto nel 1958, che determinò un completo cambio di rotta in fatto di design, giunto a fine decennio ad una soglia critica.
Il venir meno di molta della simbologia che, negli anni '50, rendeva la Cadillac la rappresentazione estrema dell'opulenza americana, fa perdere ai miei occhi uno dei principali motivi di interesse estetico-storico-culturale per questo marchio, nel mio immaginario legato indissolubilmente agli anni '50, e rafforza ulteriormente la mia ben nota preferenza per le Buick, le cui vetture di gamma alta erano collocate in una fascia merceologica solo di poco inferiore, quando non sostanzialmente affine.
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