lui vuo' fa' l'americano..

Modello 1960, meno eccessivo rispetto all'anno precedente, ma ancora ricco di rimandi estetici all'ambito aeronautico-spaziale...

Al di là delle opinioni su questo tipo di vetture esagerate (a me non piacciono per nulla), l'esemplare fotografato era davvero in pessime condizioni: le fiancate erano colme di stucco tanto che le linee erano molto ondulate. Capisco che un restauro di un transatlantico di questo tipo sia oneroso, ma in questo caso sembrava proprio una vettura da zingari.

Il passaggio di testimone nello Styling GM tra Harley Earl e Bill Mitchell, avvenuto nel 1958, ebbe i suoi primi effetti con la gamma 1960, che vide un primo ridimensionamento degli eccessi culminati nei modelli del 1959. Le scocche di quell'anno erano nuove di zecca, dopo che già quelle del 1958 erano state adottate per una sola stagione, ed era quindi indispensabile un'opera di compromesso per ragioni di economicità. Nondimeno, la strada verso uno stile più sobrio era visibilmente tracciata.
Questa versione costituiva, nell'ambito delle Sedan, un'alternativa rispetto alla tradizionale configurazione a sei luci, e la sua peculiarità consisteva in un lunotto fortemente avvolgente, la cui prosecuzione sulla fiancata assorbiva di fatto le ultime due luci laterali della "Six window"; il padiglione forma un discreto sbalzo rispetto al lunotto, comune anche alla coeva Chevrolet Corvair.
Il propulsore dovrebbe essere un 8V da 390 c.i. (6,4 lt.), abbinato alla trasmissione automatica Hydra-Matic.