Piccolo capolavoro di Giovanni Michelotti: capricciosa, leziosa ma incredibilmente affascinante.
In un precedente, analogo avvistamento Bayerische l'aveva paragonata ad una "spigolosa zitella inglese": definizione perfetta, calzante al massimo.
Complimenti al proprietario per la scelta di mantenere le semplici coppette di serie, senza cadere nella tentazione di montare cerchi a raggi. Quest'elemento, accoppiato alla bellissima livrea ed agli specchietti retrovisori in quella posizione, lo rendono uno dei più bei esemplari che mi sia mai capitato di vedere; con targhe nere sarebbe stato il top.
Bella tinta e la convertibile ci guadagna in linea sulla 3 volumi.
Questa dovrebbe essere la restyling che va dal 1967 alla fine produzione del 1971; sicuramente ha plancia in legno, ma non credo sia una vitesse, mentre ne ha la mascherina ed il cofano introdotti con il restyling.
Sabato scorso ho fatto una breve visita ad un raduno della Scuderia Ambrosiana, che si svolgeva nelle colline monferrine ed ho visto una bella Herald con le targhe nere e la guida a sinistra; devo dire che tra le varie inglesi presenti, la vettura in questione era quella che mi ha interessato maggiormente, perché più rara e secondo me più gradevole da vedere rispetto alle solite Spitfire, TR 3 e TR 4, Mg o Austin Healey.
Splendida creazione di Michelotti che personalmente piace molto anche in configurazione berlina.
Certo, cabrio è più gradevole e affascinante, soprattutto se è un ottimo conservato come questo esemplare sicuramente di recente importazione d'oltremanica(e...non è solo la ritargatura a farlo capire.....).
Allora dovrebbe avere la mascherina con quattro fari: questa invece ne ha due (più due supplementari). Appoggio la conclusione di time.
Ecco una Herald 13/60 (a sinistra) a confronto con una Vitesse (a destra):
http://www.doncas...amp;id=440
Una volta tanto, un'importazione dall'estero di una vettura inglese all'insegna dell'originalità, alla quale mi sento di plaudire vista la rarità e la gradevolezza del modello. Il disegno delle Herald fu curato da Giovanni Michelotti, che proprio con questa vettura avviò una proficua collaborazione con la Standard Triumph.