Questo stupendo esemplare era proposto in vendita presso un autosalone (che ha adesso ha chiuso I battenti) vicino a casa mia. Evidentemente adesso ha trovato un degno proprietario...meno male.
C'è da rilevare che gli esemplari superstiti sono discretamente numerosi, ovviamente in rapporto alla tiratura effettivamente realizzata, e che si tratta di un modello relativamente "recente", rispetto al quale gli alfisti disposti a spendere possono scegliere tra molte altre opzioni più vintage e indubbiamente più attraenti, senza contare l'astro prepotentemente emergente "75".
Quanto all'impiego corrente, tuttavia, si tratta di validissime stradiste, anche senza scomodare l'eccellente 2.5 V6.
Per me da bambino la GTV e... la 128 familiare (1° serie) erano accomunate da una caratteristica che ai miei occhi le rendeva auto da sogno (anche se l'accoppiata è alquanto... curiosa).
Come quarto e ultimo figlio di una famiglia che per un periodo aveva solo auto a tre porte, ero sempre relegato sui sedili posteriori. Di una 500 Giardiniera, versione Autobianchi con posteriore vetro sinistro apribile (poco) con difficoltà e destro fisso (in realtà sarebbe bastato un po' di forza in più e si sarebbero aperti bene entrami, ma io bambino non lo sapevo) o di una Ritmo 60L che i vetri posteriori li aveva fissi per davvero.
L'idea che esistessero delle auto con i vetri posteriori discendenti anche senza la relativa porta mi faceva apparire queste auto un po' più che divine.
Tra i tanti che hanno apprezzato la GTV (e la 128) penso che sia uno dei pochi ad averlo fatto per questo motivo!
quando vedo questa serie della gtv mi vengono sempre in mente le gtv6 2.5 che venivano preparate in quegli anni per correre. In particolare penso che le proprzioni di questa serie con le plastiche vadano valorizzate con delle ruote di dimensioni adeguate, sapientemente dosate nella distanza dai parafanghi, con un assetto consono.
con delle belle ruote grandi ed a filo estremo si valorizzano i paraurti, che saranno anche di diversa epoca rispetto alla carrozzeria, ma sono disegnati tutt'altro che male e si integrano volentieri.
La piu' bella di queste alfa era quella di gruppo a guidata da Yves Loubet, che dava il suo meglio sulle speciali di asfalto, vestita con una bellissima livrea Rothmans condita da 4 fari gialli come da codice francese. Bei tempi