Scontata livrea verde per quest'esemplare tirato a specchio, impreziosito dai sempre affascinanti cerchi a raggi.
Meccanica grintosa nella più consolidata tradizione motoristica britannica: dura e pura senza compromessi.
Di per sé è un piccolo gioiello: ma mi è inesorabilmente andata in disgrazia. Esemplari importati a vagonate nel nostro paese hanno creato delle strane distorsioni: da un lato, in ossequio alla legge domanda/offerta, hanno fatto schizzare in alto le quotazioni, dall'altro hanno radicato in me l'idea che, su suolo italiano, ne circolino ben più di quante ve ne erano al tempo della commercializzazione!

Checcavolo ... questa e' molto bella ... altroche' ...

Negli ultimi anni ne ho censito una quantità spropositata, compresa, probabilmente, questa, e la targatura di nuove unità non si arresta. Costruita - e sopravvissuta - in un gran numero di esemplari, si acquista a cifre più ragionevoli di una coeva vettura italiana, il che purtroppo spiega, come in molti altri casi, l'effetto "sostituzione", oramai evidente quando si contano le macchine d'epoca di fabbricazione straniera presenti a raduni o manifestazioni di regolarità. L'ottima disponibilità di ricambi a costi accettabili e il fascino british - indubbio, anche se ininfluente sul sottoscritto - concorrono all'incessante diffusione di questo genere di vetture.
Vista la maniglia alla portiera, direi che si tratta di una TR3 A ("bocca larga" ), di gran lunga preferita rispetto alle meno diffuse TR3 "bocca stretta" e TR2.

Bella, ma inflazionata (anche se in minor misura rispetto alla MG A).