(foto "Alfa33" )

Piuttosto difficile trovare una 1.3 seconda serie: dopo una buona partenza, il suo mercato è andato progressivamente assottigliandosi a favore della 1.6, che catalizzava da sola oltre il 70% degli aspiranti giuliettisti.
Meccanica a parte, la 1.3 non evidenziava differenze notevoli con la sorella maggiore: giusto una moquette meno pregiata per abitacolo e baule, e i pannelli porta in texalfa.
Questo esemplare pare piuttosto curato, anche considerando certe modifiche esetiche che spesso i proprietari di Giulietta apportavano per imitare le versioni più ricche. Rimarchevole la presenza dello specchietto destro, ma di foggia troppo diversa rispetto al costoso "lineaccessori" ad azionamento elettrico. Strana la posizione della targa posteriore, decisamente troppo in basso.

Pazienza per la targa in basso, le frecce bianche e i coprimozzi terza serie... Ma Rosso Tiziano (me pare) è decisamente bella

Per la targa, ma non ci dovrebbero essere i buchi all'origine?

Probabilmente, in seguito a un tamponamento, il rivestimento posteriore è stato stuccato e poi forato a occhiometro per applicare la targa, tutto nella norma.

Angolo "Amarcord".....

con l'arrivo in famiglia del 131 SM 1.6 TC un certo bambino di 7-8 anni era solito frantumare i gioielli di famiglia del proprio babbo in ogni occasione, in ogni viaggio, in ogni momento con la solita domanda :" a Papà, la battemo questa?"

"Questa" era la macchina che passava al momento (moltiplicata per le n-mila macchine che incrociavamo negli n-mila viaggi)

Nel 1985 il 131 con i suoi quasi 100cv, rapportati al parco circolante dell'epoca, era in grado di far rispondere SI al povero babbo nel 90% dei casi... Eccezione (purtroppo) erano le Alfa, spesso capitava la Giulietta, pari cilindrata che mi veniva gentilmente spiegato che... "Francè, er 1.6 Arfa (non Alfa) cammina de più... c'è poco da fa... però, la 1.3 la battiamo eh..."

Quindi, quando incrociavo un esemplare analogo a questo ero sempre contento...

Bei tempi, Francesco78.

Invece mio padre, alla guida di un'Alfasud 1.3, quando ci sorpassava una 131 mi diceva sempre che non c'era storia, che quella era più grande e che era chiaro che ci sorpassava (tradotto in parole semplici: "Non me rompe che tanto non la sorpasso!" )
Avevo 10 anni...

Poi crescendo ho capito che il problema non era l'Alfasud, ma mio padre, più lento d'una lumaca....

L'amarcord di Francesco mi riporta alla mente più di un ricordo. Ovviamente, anche io ero uno di quei figli teneramente rompipalle che invitavano il padre a mangiarsi la malcapitata auto di turno, cosa che era tutt'altro che onorevole quando si trattava di superare le auto dei miei zii (Uno 45, Supercinque TC 950, 127...) con la nostra Giulietta 1.6 da "centonovanta de tachimetro". Centonovanta tanto virtuali che più non si poteva, dato l'approccio tranquillissimo del mio vecchio con la guida, tanto da aver raggiunto rare volte i 130 orari: un insulto per il capace bialbero.
Una volta, nell'anno di grazia 1991, dovevo aver trifolato le scatole al genitore in modo particolarmente pungente, tanto da spingerlo ad ingaggiare una sfida con una BMW 318i nuova di pacca. Sfida che, dopo diversi romantici sorpassi, vide il BMW prevalere di un soffio prima di inforcare un bivio che divise le nostre strade per sempre.

Probabilmente restaurata da poco questa rarissima 1.3 II serie. La tinta Rosso Tiziano è una delle più belle per questa vettura assieme al magnifico Blu Pervinca.

Anche a me gli Amarcord di Francesco, Total e Time portano alla luce vecchi ricordi, mio padre era letteralmente tartassato dalla mia solita estenuante domanda durante ogni tragitto, e con lui mio nonno. Ricordo che quando avevo 6/7 anni circa mio zio comprò una Brava SX 1.4 12V e, sapendo della mia passione, giocando mi prendeva in giro dicendomi "la mia macchina è più nuova della tua, ma dove vai con quello scassone", riferendosi alla Croma turbo i.e. di mio padre (la cosa mi faceva imbestialire). Dopo poco facemmo un viaggio insieme e, appena entrati in autostrada incominciai a martellare mio padre dicendogli "a pà, fagli vedere a zio che la macchina sua è uno scassone, non la nostra", sfinito dalle mie insistenze decise di accontentarmi e farmi prendere la mia rivincita... Per non parlare delle "sfide" improponibili che chiedevo a mio nonno nel tragitto casa/scuola nel caotico traffico romano