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Alfa Romeo Giulietta 2.0 Ti

giuliettafil20161218.jpg
Anno 1983 (fil82).

Data: 18/12/2016
Commenti: 19
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Commenti
#1 | bob91180 il 18/12/2016 10:59:24
Perdindirindina ... eccezionale avvistamento ... tutta giusta , forse dotata anche di aria condizionata ...
#2 | Astrale il 18/12/2016 11:27:19
Non l'ho mai vista e nemmeno sapevo esistesse, stessa motorizzazione della coetanea Alfetta 2000 iniezione??
#3 | Uno Turbo D il 18/12/2016 11:30:27
Incredibile...sicuramente chiederá un prezzo molto impegnativo.
#4 | bob91180 il 18/12/2016 11:57:54
E' a carburatori , il rosso penso fosse un colore per l'export ... da noi erano solo grigio met ...
#5 | Markino il 18/12/2016 12:33:14
Infatti, non l'ho mai vista rossa - per quanto ne circolassero ben poche - ma l'allestimento è del tutto plausibile per l'export, dove oltretutto erano probabilmente indirizzate gran parte delle vendite di questa versione apicale.
Fantastica è poco; spero possa accaparrarsela un vero cultore Alfa Romeo, italiano s'intende, e usarla solo in occasioni mirate; tuttavia, è scontato pensare che sia a forte rischio "emigrazione", specie se residente nel Nord Italia.
#6 | S4 il 18/12/2016 12:50:04
C'è poco da aggiungere... sbavv a parte qualche pedata al solito carrozziere diligente che ha appiccicato (magari con il silicone) a casaccio le targhette: la scritta Ti va montata a sinistra.
#7 | IL BUE il 18/12/2016 13:10:44
Divina... Seconda solo alla 1.8, per me più elegante. Altro motivo per maledire la maledetta mentalità del collezionismo, e la bolla speculativa che nasconde: per me va tenuta in garage, manutenzione scrupolosa, ma usata il più possibile, e non per far fare selfie ai ragazzini ai raduni, altra pratica che odio... Quel bialbero e quei carburatori devono cantare per strada, in un rapporto a due col padrone o al max a tre, con una persona di fiducia, che sia la donna o un caro amico, magari cultore. E, fosse mia e fossi costretto a cederla, per qualsiasi motivo, solo ad italiani, per preservare la targa, e solo a chi la usa, coi guanti, ma non ne fa un assegno da versare ed incassare.
#8 | 5speed il 18/12/2016 13:35:26
Quoto in pieno il BUE.
#9 | Markino il 18/12/2016 13:51:09
Cerchiamo di non confondere collezionisti e speculatori; conosco un buon numero dei primi, anche di livello, e difficilmente (o mai) vendono un'auto per fare cassa (sempre che non si trovino in difficoltà finanziarie, ovvio, o che sentano l'avanzare dell'età e non abbiano eredi). Le acquistano per salvarle e conservarle (ossia, tramandarle), e non di rado spendono un bel po' di denari per rimetterle in ordine; non riesco proprio a capire cosa ci sia di così spregevole. Censurabili sono, se mai, tutti quelli che hanno utilizzato quotidianamente auto belle come questa, o come tante altre che ci appassionano, e a un certo punto le hanno buttate senza il minimo problema, tavolta seminuove, magari incentivandole per una Kia. Se ci fossero stati più collezionisti, o persone con mentalità da collezionista (per intendersi, colui che conserva anziché buttare, e io sono certamente tra quelli), avremmo senz'altro, oggi, più macchine in ordine di cui godere e tessere le lodi Wink
#10 | pigi54 il 18/12/2016 13:58:21
Sono perfettamente d'accordo con Te Marco
#11 | IL BUE il 18/12/2016 14:12:23
Non riesco a scindere il concetto "ho qualcosa di raro, rimesso a nuovo che so valere una valanga di soldi" da quello di "ok, mi ha stufato, me la vendo a chi mi da di più e ci svolto". Magari per prenderci un altro modello, vero, come è vero che è una mentalità più da speculatore. Ma spesso ho visto che le due cose finiscono per fondersi, salvo ovvie eccezioni. Sicuramente è un mio limite, per carità. Cioè, Marco, quello che dici tu è sacrosanto. Ma per una Ferrari, o una Flaminia, o una Giulietta Spider. Per una 116, o vettura coeva ex da tutti i giorni, proprio mi fa andare ai matti questo concetto di sacralità. Certo, chi le usa e poi le butta è assai, assai deplorevole. Perdonate queste mie mattate, sicure oggetti di scherno, ma qui dentro mi sento di casa e oh, in casa spesso di apre bocca e si da fiato Pfft
#12 | Markino il 18/12/2016 14:42:26
Figurati Alessandro, sono tutte opinioni legittime e dette tra sinceri e indiscutibili appassionati.
Però credo di conoscere discretamente l'ambiente di chi tratta le auto d'epoca in Italia, sia come privato che come operatore commerciale, proprio grazie all'assidua frequentazione di tanti eventi, che, oltre ad avermi dato modo di vedere e "studiare" una quantità incredibile di automobili di ogni genere, mi ha anche permesso di fiutare molte situazioni e confrontarmi con parecchi esponenti di quel mondo, in alcuni casi poi divenuti amici o buoni conoscenti.
Il godimento in solitario della vettura è un approccio che apprezzo - e, quando ne ho l'occasione, pratico a mia volta - ma, se radicalizzato, preclude una piena comprensione di quel che sta intorno alle auto d'epoca. Che non è certo tutto da idealizzare, come ho più volte sottolineato - la recente asta "Duemilaruote", oggetto di una discussione da me lanciata che ha riscosso molto interesse tra gli iscritti, ai quali vanno i miei ringraziamenti, ha scritto una pagina particolarmente infame, e, forse, gravida di effetti per il futuro - ma è anche denso di circostanze e persone positive ed encomiabili Smile
#13 | Transaxle73 il 18/12/2016 14:50:21
Io faccio il "doroteo", nel senso che mi trovo d'accordo in buona parte con chi ritiene giusto un utilizzo quotidiano senza troppi pensieri ma condivido anche chi ritiene di non stressare oltre misura l'auto per preservarla.
Io vorrei far parte della prima categoria ma non ci riesco, non mi va di lanciare la mia amata storica nella bolgia del traffico cittadino con tutti i rischi e lo stress conseguenti.
Ciò detto non mi va neanche di partecipare ai raduni, due palle mortali, (l'ultimo è stato ad agosto 2015), ma ad esempio preferisco uscire la domenica mattina e far trottare il bialbero per qualche ora in compagnia di una scaletta musicale intonata con l'epoca del mezzo. Al massimo ci faccio una gitarella fuori porta con mia moglie e mia figlia.
Detesto ovviamente gli speculatori che negli ultimi anni hanno letteralmente distrutto il gusto di possedere una storica, non necessariamente blasonata.
Ritornando in topic la Giulietta 2.0 è molto bella ma io preferirei la 1.8 uguale a quella del Commissario Giraldi.
#14 | Alfa33 il 18/12/2016 15:27:30
Stupenda questa Giulietta; fosse mia, la utilizzerei per fare qualche giro nelle colline del Monferrato, tante curve e panorami belli e per recarmi a visitare qualche fiera o raduno.
Penso che eviterei di utilizzarla tra Novembre è Febbraio, le strade vengono cosparse di sale e con le condizioni climatiche di questi giorni preferirei usare auto che richiedono minori attenzioni in senso generale.
#15 | Total III il 18/12/2016 17:42:23
Versione molto particolare, una chicca nella chicca se si pensa che la quasi totalità delle "Ti" per il mercato italiano, piccola serie allestita sulla base della 2.0 Super estera, era disponibile solo in livrea grigio metallizzato, più una ristretta minoranza di colore nero.
Il rosso Alfa faceva parte, invece, della gamma colori disponibile nei mercati esteri, ove la "Ti" era conosciuta, appunto, come "Super". Era un modello che, esteticamente, non aveva niente in comune rispetto alla prima Super importata anche da noi nel 1980, essendo del tutto identico alla nostra Ti, a parte la scritta posteriore. A sorprendere è proprio la presenza della scritta "Ti" nel baule, seppur in posizione assolutamente incongrua. Difficile dire, quindi, se si tratti di una aggiunta successiva, o di un riallestimento apportato in occasione del dirottamento in Italia di un lotto destinato all'estero: all'Alfa Romeo non erano nuovi a queste acrobazie.
Ben nota e apprezzata la meccanica (1995 cm3, 130 cavalli, velocità dichiarata oltre 185 km/h che volevano dire più di 190 effettivi), raffinato l'allestimento, simile al 1.8 "Lusso" (già dotato di vetri e specchietto elettrici, chiusura centralizzata, poggiatesta e cinture posteriori, lavatergifari, vetri atermici bronzati) ma con cerchi in lega Cromodora "a disco", plancia bicolore nero-grigio, volante e pomello cambio rivestiti in pelle, fari di profondità dotati di coperture marchiate Alfa e persino copribulloni dei cerchi in plastica nera (facili a perdersi, e infatti qui mancano).
L'eliminazione delle modanature cromate di parabrezza e lunotto, abbinate alle cornici delle porte grigio scuro, avevano in fine di donare alla nuova due litri un'immagine maggiormente sportiva rispetto alla signorile 1.8.
Sicuramente un pezzo pregiato per ogni alfista dalla vista lunga.
#16 | astraG il 18/12/2016 17:50:18
Discussione tanto interessante ma difficile allo stesso tempo per i fattori che possono entrare in gioco
Premesso che ognuno può fare della propria auto l'uso che meglio ritiene a patto che non leda la sicurezza altrui, condivido il parere di alfa33 circa comunque un uso attento se si desidera far sì che l'auto possa avere una vita lunga anche perché non concepite al tempo con trattamenti protettivi adeguati e con comunque alcuni aspetti da valutare come l'avanzare del tempo, la difficoltà di reperire ricambi, il ricorso all'occorrenza a meccanici, carrozzieri, tappezzieri che dovrebbero cambiar mestiere per la professionalità e il tempo profuso nel correggere quel difetto che il viaggio prima la macchina non presentava
Con gran piacere ad esempio dispongo della mia 33 silver che il precedente proprietario aveva a suo tempo salvato dallo sfascio alla morte del primo proprietario nonostante i suoi 60.000km
Me l'ha venduta chiedendomi di preservarla e di documentare con foto il lieve restauro conservativo a cui la sottoporrò
#17 | 1600 GT il 18/12/2016 18:26:01
Assieme alla 1.8 della stessa serie, la mia Giulietta preferita in assoluto. Sportiva ma non eccessivamente elaborata esteticamente, anzi direi il giusto.
Da notare inoltre la vetrofania della "Supergaranzia Alfa", il che denota uno stato di conservazione molto apprezzabile.
Riguardo al discorso dell'utilizzo di un auto storica, direi che la pratica di utilizzarla solo ai raduni, non solo è mortificante per l'auto, in quanto dovrebbe uscire si e no tre volte l'anno, ma anche per il possessore, in quanto non può godersela come dovrebbe, almeno così la penso io.
Di certo nessuna vettura è da martoriare, ci mancherebbe, ma tenere cura di un automobile, non significa metterla in un garage e tenerla li come una reliquia senza che veda per settimane o addirittura mesi la luce delle strade, ma significa si farla riposare ovviamente in un box o garage, ma utilizzarla il più possibile, anche per il bene della vettura.
Noti specialisti consigliano di utilizzare le vetture d'epoca spesso e di fare altrettanto spesso gite fuori dai centri urbani, in quanto i carburatori hanno bisogno di "respirare", cosa che di certo non accade con chiusure secolari nei garage.
I raduni poi sembrano belli, ma in realtà se non hai colleghi collezionisti che già conosci, diventano una noia assurda.
#18 | pigi54 il 18/12/2016 20:46:43
Caro Alessandro alias Bue io da appassionato conservatore in 35 anni di militanza attiva nel mondo delle auto storiche ne ho viste di tutti i colori .veri collezionisti , collezionisti della prima ora ,speculatori tanti purtroppo, fanatici del cronometro, velocisti , modaioli eccetera. I veri collezionisti sono coloro , per me, che conservano la vettura tenendola efficiente di meccanica curando la carrozzeria e usandola anche spesso per tenerla viva e godendo del piacere di guida diverso da modello a modello che solo le Autostoriche ti sanno dare e conservandola nel tempo. Poi ci sono i collezionisti della prima ora che dopo poco tempo spariscono magari attratti da qualcos'altro, poi ci sono gli speculatori che dell'auto non gliene frega niente e sono attratti solo dal guadagno, ricordo durante la preparazione della fiera di Padova quando controllavo la documentazione per le vetture in vendita presentate dai privati su circa 200 domande la meta aveva comprato l'auto qualche mese prima per poi rivenderla in fiera, li avrei lasciati volentieri a casa. Poi i fanatici del cronometro dove molte volte l'auto è solo un mezzo per placare la loro voglia di agonismo, quelli della velocità che le tirano il collo fino allo spasimo snaturandola per adeguarla alle attuali norme di sicurezza per poter correre, quante giulietta spyder e sprint Jaguar E porsche 356 fiat 2300 S coupè ecc.... sono state snaturate negli anni 80 per questa disciplina, poi ci sono i modaioli che devono per forza avere la storica, naturalmente una di quelle più gettonate perché fa tanto glamour. Credimi comunque che una grossa parte appartiene agli appassionati veri, che le conservano al meglio per poi passare la loro conservazione in futuro alle nuove generazioni di appassionati. Ricordo un vecchio collezionista della mia città ormai mancato da qualche anno che quando non si senti più in grado di curare le vetture che possedeva da più di 50 anni le ha vendute lui personalmente , naturalmente non a commercianti , ma a persone che lui riteneva idonee a prendersi cura delle sue auto come avrebbe fatto lui prendendo anche informazioni su di loro. Io mi sento di appartenere a questa categoria, ho conservato varie vetture di famiglia e qualche altra. Alcune le posseggo da più di 30 anni , ho superato la bolla speculativa della fine degli anni 80 e inizio degli anni 90 e pure quella attuale nonostante varie offerte avute per la vendita di qualche vettura. Nella mia vita ho venduto un'auto e una l'ho scambiata e mi sono anche pentito perché alle auto io mi affeziono anche. Comunque, e qui sono d' accordo con Te, tolto i giorni di pioggia, e quando devo girare o sostare in città, Io le mie storiche le uso praticamente tutti i giorni per tenerle vive e per il piacere di guidarle. Ho conosciuto in occasione della fiera di Padova Marco persona squisita e grande appassionato con il quale sono entrato subito in sintonia e mi piacerebbe se mi capita di venire a Roma conoscere anche Te personalmente.
Approfitto del periodo per augurare a Te e a tutti i Targaneristi un Buon Natale ed un Felice Nuovo Anno.
#19 | atae21 il 19/12/2016 01:14:23
Un ex amico ne aveva una uguale ma argento, di suo padre, ad inizio anni 90. Fu la sua prima auto da neopatentato. Purtroppo non era in queste condizioni: aveva un restyling casereccio su base ultima serie (plastiche varie, paraurti diversi, ecc.) ma ricordo bene il suo caratteristico rumore del bialbero 2 litri a carburatori. Sarà poi stata sicuramente demolita. Per l'altro discorso non entro in merito perché non ho due ore per restare qui alla tastiera... Chi mi conosce sa come riesco a scindere il cuore (dell'appassionato) dal portafogli (del commerciante), anche se vi assicuro che non è per niente facile.
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