Linea piuttosto bizzarra e tutto sommato gradevole. Nel mare magnum di auto americane arrivate in Italia negli ultimi anni, questa è una scelta originale.

Annata 1941, la preferita di un notissimo businessman romano, nato proprio in quell'anno, nonché grande collezionista di vetture statunitensi, molte delle quali sfoggiano ancora una targa quadrata o comunque nera, talvolta d'origine.
Questo splendido esemplare, sorta di Business Coupé, ma di fascia medio-alta, imponente ed eccezionalmente lustro, mi si è "rivelato" al Cruisin Rodeo del 2013, organizzato per quell'occasione presso il circuito di San Martino del Lago, nella piana cremonese (un'atmosfera quasi onirica, il cielo estivo blandamente oscurato come in un'eclisse e spazzato da un vento torrido). Lo si ritrova poco tempo dopo, esposto in vendita alla fiera di Verona, dove viene adocchiato da un grande appassionato veneto, dai gusti estremamente trasversali, che ne rimane colpito e lo acquisisce alla sua piccola pattuglia di vetture a stelle e strisce, tra le quali conquista il primato dell'anzianità.
Gran bel pezzo, anche se la sagoma massiccia, con abitacolo proiettato in avanti e privo della sottile luce laterale che snellisce il montante posteriore, stilema tipico delle "Coupé" di quegli anni, può lasciare inizialmente spiazzati.
Bellissimo filone, quelle della americane di questo decennio

E' una configurazione, diffusa fino agli inizi degli anni '50, definita come business coupe, in quanto era preferita dai commessi viaggiatori, in genere giovani uomini che necessitavano di una vettura dal costo contenuto, e che privilegiasse la capienza del bagagliaio rispetto all'ampiezza dell'abitacolo.