Immagine

Lancia Aurelia B20

lanciaaureliab20siralec20180810.jpg
Anno 1954, targhe nere del 1974 (sir alec).

Data: 10/08/2018
Commenti: 9
Visualizzazioni: 1311
Commenti
#1 | bob91180 il 10/08/2018 08:46:57
Terza serie , pezzo di alto collezionismo , filante e con ottime prestazioni , garantite dal V6 di 2,5 litri con 115 cv ...
#2 | Total III il 10/08/2018 09:48:39
Esempio praticamente scolastico di stile italiano.
Una volta lessi che in America, al centro stile della fu Studebaker, c'era un esemplare di B20 (arrivato fino ad oggi) a scopo di studio ed ispirazione per i designer.
#3 | FeDeesse il 10/08/2018 10:11:48
bellissima...
#4 | Markino il 10/08/2018 11:58:04
Esemplare favoloso rifinito in un grigio-azzurro molto tenue, già notato qualche anno fa a più di una manifestazione: tra esse, ricordo la "Milano-Sanremo" del 2009.
Si tratta di una 4a serie, come possono suggerire, oltre all'anno di prima immatricolazione, la foggia delle maniglie porta (quelle della 3a serie sono più "grezze" ) e, analogamente alla "B12", i cristalli azzurrati. E' la configurazione più prestante delle "B20", apice di una rapida escalation che aveva visto la berlinetta 2 litri d'origine da 75 CV, 160 km/h, non certo poco per il 1951, evolversi meccanicamente in una rabbiosa granturismo 2,5 lt. capace di spingersi sino a 185 km/h, secondo un indirizzo corsaiolo caro a Gianni Lancia; ne furono realizzate ben un migliaio nel biennio 1954-'55, quantitativo notevole per una vettura di tale livello e costruita in maniera semi-artigianale. Con il drammatico passaggio di mano tra la famiglia fondatrice e l'imprenditore del cemento Carlo Pesenti, poco interessato alle corse (alle quali era da imputare una buona parte del dissesto finanziario della società), la "B20" subirà, con la 5a serie, un sensibile depotenziamento, parzialmente recuperato - visto il forte calo di vendite - nella 6a serie, complessivamente la più matura ed equilibrata della stirpe.
Interessante la targatura del 1974, quando la "B20" iniziava già ad essere considerata una vettura meritevole di conservazione, ancorché non fosse particolarmente datata; ne ricordo un'altra, argento, anch'essa con targa MI U, esposta alla fiera di Padova del 2007 e subito venduta in Germania insieme ad un'altra "B20" preparata e con targa nativa VR 3.
#5 | S4 il 10/08/2018 12:19:21
Rem tene, verba sequentur. (cit.) Pfft
#6 | 1600 GT il 10/08/2018 19:10:11
Lo stile italiano in una delle sue massime espressioni.
#7 | Alfa33 il 10/08/2018 19:15:39
Ho notato che ha il volante a destra. Modello che cattura sempre la mia attenzione, una meraviglia.
#8 | Transaxle73 il 10/08/2018 19:18:44
Stupenda, ma se dovessi scegliere l'auto che meglio rappresenta lo stile italiano non mi viene in mente altro che la Cisitalia 202. Secondo il mio modestissimo parere rappresenta l'archetipo della granturismo all'italiana.
#9 | gabford il 10/08/2018 23:41:59
Esemplare eccezionale. Non capisco se ha i gocciolatoi cromati che, nel caso, costituirebbero l'unica piccola incoerenza.

Ho notato che ha il volante a destra.

Come da tradizione delle Lancia dell'epoca. La guida a sinistra fu introdotta proprio con queste serie nel 1954, e rimase la seconda scelta fino all'avvento della quinta serie (1956), in cui il consuntivo delle vetture prodotte con guida a destra risultò inferiore rispetto a quelle con volante a sinistra.
Scrivi commento
Per scrivere un commento devi essere registrato