Esatto, parliamo di una meraviglia che è rimasta 40 anni ed oltre nei listini mondiali, e di una truzzeria che quando uscirà di produzione faremo(giustamente)pochissima fatica a dimenticare.
Rarissime le Mini inglesi così anziane con targhe originali italiane.
Non ci vedo nulla di strano, é la numerazione corretta per quell'anno a Udine...anzi, per la rarità che é oggi una Morris Mini italiana d'origine, le prime targhe sono un plus non da poco
Non volevo insinuare dubbi sulla targa, era solo per dire che, essendo il 10 subito dopo il 9, per poche migliaia o centinaia non ha avuto in dote la targa a 5 cifre, come sarebbe accaduto per la gran parte delle auto di quell'epoca
Esemplare incantevole di un modello che rappresenta una pietra miliare nella storia dell'automobilismo postbellico, e che, in Italia, fintanto che non entrò a pieno regime la produzione Innocenti su licenza, costituiva una scelta piuttosto eccentrica, penalizzata oltretutto dai dazi doganali che colpivano le produzioni britanniche, allora esterne al Mercato Comune.
Nel 1965, la nostra piazza fece registrare un consuntivo di 1.933 unità, non certo molte per una vettura di taglio popolare, ancorché molto più ricca di sostanza - e di fascino - dell'utilitaria italiana corrispondente per cilindrata.
Le consegne delle "Mini" italiane presero avvio proprio nell'ultimo trimestre di quell'esercizio, totalizzando 881 esemplari, che sarebbero diventati 22.350 nel 1966.
Vista la rarità del modello credo che Gabriele, quando l'ha vista, abbia esclamato.. la parte visibile della targa
Ho sempre preferito la Mini di Bertone a quella di Issigonis, ma un esemplare come questo lo apprezzo molto.