Pazzesco! Certe pubblicità sui Quattroruote anni 70 pensavo fossero solo leggenda (nel senso che in pochissimi si fecero ammaliare e ancora meno fossero oggi i superstiti di quegli esotici acquisti)...
mai vista prima. probabilmente in mano ad un unico proprietario per decenni.
rara e di un colore molto anni '70.
la marmitta mi ricorda qualcosa di piu recente
davvero incredibile comunque alla fine non è neanche così brutta anzi. e come consuetudine nipponica, il gruppo fari posteriori lo trovo sempre molto interessante ed originale. complimenti davvero al proprietario
Altra chicca nipponica miracolosamente sopravvissuta fino ad oggi, complimenti al lungimirante proprietario che all’epoca decise di convincersi delle qualità delle vetture del Sol Levante (cosa per nulla scontata in Italia) e che non se n’è mai voluto separare!!!!!
Alla fine la scarsa diffusione era dovuta solo dal fatto che le auto jap erano importate in numero limitato di esemplari e dalla scarsa conoscenza del prodotto da parte del pubblico italiano. Perché per il resto, cos'ha in meno delle concorrenti dell'epoca? Prezzo concorrenziale, linea senza fronzoli e comunque allineata a quelle degli anni 70, 5 porte, affidabile, sicura (notare i sedili con poggiatesta integrati, roba che in Europa solo Saab e alcune Renault sportive avevano in quegli anni), robusta. Infatti oggi col libero mercato si vedono i risultati delle vendite delle jap, scelte anche e soprattutto per la nota affidabilità meccanica. Come storiche invece si collezionano soprattutto Celica e altre Youngtimer più che altro sportive anni 80/90.
Non ne sono sicuro, ma da piccolo mi pare di aver giocato con una macchinina Datsun , credo proprio sia stato questo modello....
Applausi al proprietario...
Alla fine la scarsa diffusione era dovuta solo dal fatto che le auto jap erano importate in numero limitato di esemplari e dalla scarsa conoscenza del prodotto da parte del pubblico italiano. Perché per il resto, cos'ha in meno delle concorrenti dell'epoca? Prezzo concorrenziale, linea senza fronzoli e comunque allineata a quelle degli anni 70, 5 porte, affidabile, sicura (notare i sedili con poggiatesta integrati, roba che in Europa solo Saab e alcune Renault sportive avevano in quegli anni), robusta.
Sui liberi mercati nordeuropei fu infatti proprio la Datsun 100A, assieme ad esempio alle Corolla anni '70 e alle Mazda 1000/1300 e 323, a sancire l'affermazione e la progressiva espansione delle jap.
Complimenti, mai vista prima e non pensavo si potesse trovare ancora un esemplare circolante. Non mi entusiasma l’estetica, ma attualmente in giro si vede roba peggiore.
Avvistamento che sa di sensazionale!
Da appassionato di auto nipponiche non può che farmi piacere vedere uno scatto così!
Come è già stato fatto puntualmente notare, è un modello pressoché unico nel parco circolante del belpaese, tenendo conto del contingentamento e delle discutibili disposizioni protezionistiche in voga per molti anni.
Diversamente che negli altri principali paesi europei, in modo particolare nel nord del vecchio continente, le auto Made in Japan si sono affermate proprio a partire dagli anni ‘70, consolidando la propria immagine e il proprio successo nei decenni successivi: a fronte di linee molto ordinarie, talvolta banali o semplici, offrivano una qualità costruttiva di livello, unita ad una buona dotazione di serie e a prezzi senz’altro interessanti.
Sicuramente una vettura da preservare.
PS - Approfitto per chiedere a chi ne sa di più: che modelli giapponesi erano importati, benché in quantità molto ridotte, nel nostro paese negli anni ‘60 e ‘70?
Perché in rete c’e poco nulla e quel poco di ruferisce principalmente agli anni ‘80 e successivi.
Grazie in anticipo
Il primo lotto ufficiale di auto giapponesi in Italia dovrebbe essere sbarcato attorno al 1971: in totale erano circa un migliaio e i primi modelli in assoluto furono le Honda N360, le Mazda 1200, 1500 e 1800, le Subaru Leone, le Datsun 1200 B110 e le Toyota Corolla e Corona.
Negli anni successivi le importazioni salirono a 5000 unità complessive e (comprendendo solo l'arco di tempo che arriva a fine anni '70) arrivarono anche le Honda Z600, S800 Coupè, Civic, Accord e Prelude, le Datsun 100A, 120Y, Sunny B310 e 240Z, le Mazda 1000, 1300, 818/RX-3, 616/RX-2, 929/RX-4, 323, 626 e RX-7, la Toyota Celica e le Mitsubishi Colt e Galant.
Oltre che per la rarità, é stato un avvistamento peculiare anche per la scena buffa. Stavo facendo rifornimento, chiacchierando col benzinaio che é un amico di vecchia data. Una volta terminato, mentre chiudo il tappo del serbatoio, vedo scorrere sulla strada quest'automobilina verde. Immediatamente ci guardiamo, entrambi con espressione stupita: e io salto in macchina dicendo "poi ti faccio sapere cos'é". Che fosse una giapponese l'avevo intuito subito, ma il modello non lo conoscevo. L'inseguimento é stato semplice, favorito dall'andatura contenuta e dal traffico scarso: ma purtroppo da lì alla sua vicina destinazione non é stato possibile fotografarla in altre inquadrature. Mai più incontrata.
L'album su Flickr traboccante di foto d'epoca del parco auto olandese, segnalato qualche tempo fa da Karl67, mostra chiaramente la mutazione di quella realtà avviatasi dalla metà degli anni '70, quando le vetture europee medio-piccole e medie iniziarono ad essere sostituite in misura rapidamente crescente dalle concorrenti nipponiche, molte delle quali, a onor del vero, piuttosto sgraziate, seppur qualitativamente valide. Fenomeno, questo, realizzatosi anche in altri paesi nord-europei e in Svizzera, mercati caratterizzati da ben altra apertura rispetto al nostro, dove le made in Japan erano appunto rigidamente contingentate sino a buona parte degli anni '80.
Un compagno delle scuole medie vantava spesso le qualità della Nissan di famiglia, un modello di fine anni '70 - con cui era stata rimpiazzata una FIAT "1100 D" - presumo non molto dissimile da questo (io non ebbi occasione di vederla dal vero, benché non abitassimo distanti, o magari la vidi in giro senza sapere che fosse la sua, visto che qualcuna circolava); ciò che più spesso menzionava era la garanzia di ben tre anni, segno inequivoco, oltre che di una politica commerciale aggressiva, della sicurezza che già allora nutrivano i giapponesi circa la superiorità dei propri processi produttivi, improntati alla ben nota filosofia "lean".
Avvistamento notevolissimo, per una vettura che riesce anche ad apparire esteticamente gradevole.
@Joker93: nel mio paese natio nella bassa bergamasca era attivo un concessionario Datsun fin dai primi anni '70, grazie al quale nella mia zona la diffusione delle auto giapponesi era molto superiore alla media nazionale. I modelli commercializzati erano la Datsun 1200 B110 (rigorosamente a 4 porte, è stato il modello che ha avuto piu' successo e faceva concorrenza alla Fiat 128), la Datsun 100A, e verso la fine degli anni '70 la Datsun Sunny berlina e coupé. Ha chiuso i battenti nei primi anni '80.
Mi sono sempre piaciuti i gruppi ottici posteriori particolari delle auto giapponesi degli anni '70; su molti modelli ho notato che la lampada illuminava perfettamente tutta la superficie del fanale con la stessa intensità (e non solo il centro della stessa come sulle altre auto); è possibile che montassero delle lampade fluorescenti?
KARL67: Confermo che nella nostra provincia di giapponesi anni '70-'80 ne giravano diverse (o comunque un po' di più che in altre zone).... il problema è che di tutto ciò non è rimasto nulla o quasi....
Anche nella mia provincia qualche Jap ad inizio anni '80 non era poi così difficile da incontrare (sopra tutto erano Subaru Leone e similari). Per quanto riguarda la Datsun, accidenti chapeau per l'avvistamento davvero strabiliante e di conseguenza grazie a tutti hanno postato commenti che hanno aggiunto dettagli all'avvistamento. Pensare e vedere! che una di queste sia stata conservata fino ai giorni nostri con così tanta cura fa piacere. Per quanto riguarda invece il prodotto mi par capire che nel rapporto qualità/prezzo/dotazione fossero quantomeno allineate alle coeve europee, per quanto riguarda invece il design non la trovo proprio di mio gusto!
Avvistamento davvero incredibile!
Anche perché in generale ci sono molte ragioni che impediscono ad un'auto di raggiungere una certa età: utilizzo intensivo e/o poco attento, incidenti o guasti gravi, perdita di appeal estetico, mancato rispetto delle normative antinquinamento ecc...
In un caso come questo a permettere la sopravvivenza fino ai giorni nostri va sicuramente dato merito al proprietario (mi stupirei se non fosse tuttora il primo) che avrà di certo fatto un uso moderato dell'auto, presumo in un tranquillo contesto di provincia. Ma un grosso contributo arriva anche dalla fortuna, difficilmente un'auto come questa avrebbe potuto affrontare una grossa riparazione meccanica o di carrozzeria negli ultimi 30 anni, al primo guasto grave sarebbe finita al demolitore. E in questo avrebbe scontato la maggior difficoltà nel recupero di ricambi: senza pensare a chissà che, un'ipotetica rottura del cambio avrebbe decretato la fine di quest'auto mentre per una coeva Ritmo (ad esempio) sarebbe bastata una ricerca presso qualche demolitore per rimetterla rapidamente in strada
@marnile - Grazie mille per le informazioni! E dire che ero convinto che molti modelli da te citati non fossero mai arrivati ufficialmente in Italia. Su TN si imparano davvero tantissime cose.
Grazie anche a KARL67 per le ulteriori info!