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Fiat 600

fiat600mc12720190116.jpg
Anno 1955 (Mc 127).

Data: 16/01/2019
Commenti: 5
Visualizzazioni: 898
Commenti
#1 | svalvolatogiallorosso il 16/01/2019 09:01:06
Notevole primissima serie con qualche adesivo di troppo
Sembra abbia installato il terzo stop o é un'illusione ottica ? nghenghenerd
#2 | Biturbo83 il 16/01/2019 11:19:25
Pare anche a me Antonello; forse per via dei fanalini di serie troppo piccoli, per sicurezza o per la paura di essere tamponato, anche se esteticamente non ci guadagna.
#3 | Alfa33 il 16/01/2019 23:32:35
Ha contribuito con forza alla motorizzazione di massa dell'Italia, poi considerando che è una delle prime, merita tutte le attenzioni possibili.
#4 | ARGiuliasuper il 21/01/2019 09:40:04
La prima serie della mia 600 è quella che preferisco. Sembra un giocattolo, quasi una miniatura. E questo colore la rende ancora più sbarazzina. Lo stop aggiuntivo lo capisco bene. E’ un auto piccola rispetto alla ipertrofia del parco circolante di oggi ed i suoi piccoli fanalini posteriori sono, conseguentemente, collocati in basso. In fase di frenata, un SUV potrebbe non accorgersene con effetti disastrosi per la vettura e per i suoi guidatore. Lo stop aggiuntivo è, tutto sommato, piccolo ed adeguato alle dimensioni del lunotto.
Forse, ai raduni, lo stacca e la macchina diventa perfetta!
#5 | Markino il 21/01/2019 11:56:47
Chi acquistò le prime "600", sull'onda dell'iniziale spinta alla motorizzazione di massa, ingoiò suo malgrado gli scomodissimi vetri scorrevoli, che non consentivano neppure di posare l'avambraccio sul bordo della portiera, e tirò sicuramente degli accidenti alla FIAT per aver adottato i finestrini discendenti dopo soli due anni di produzione.
Non fu certo questo, peraltro, ad impedire alla "600" di riscuotere un immediato successo: oltre 90mila delle 200mila immatricolazioni scarse del 1955 furono espresse da questo modello.
Esemplare molto seducente ancora con prima targa, in una delle livree che preferisco, la stessa dell'esemplare targato TO 19 presente sino a qualche anno fa nella collezione di Quattroruote, poi alienato insieme a molte pregiate vetture raccolte nel tempo da Gianni Mazzocchi, e ad altre che si aggiunsero in seguito.
La tappezzeria, oggi pressoché introvabile, deve essere a quadrettini neri e grigio chiaro.
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