In ottime condizioni, belli i cerchi in lega che contribuiscono a rendere la linea un po’ più piacevole, anche se tra i modelli di Chivasso preferisco nettamente altre creazioni.
La Trevi non mi ha mai convinto.
Sebbene il tempo abbia restituito un po' di merito a questo modello, l'aggiunta del terzo volume ad un'auto evidentemente nata senza coda non fu una mossa stilisticamente riuscita.
Il taglio della portiera posteriore, quasi verticale, ereditata tout-court dalla Beta berlina, dà origine ad un lunotto poco inclinato che non conferisce slancio e armonia alla vista laterale.
Rarissimo e notevole esemplare appartenente alla 2a serie, dalle poche e - secondo me - riuscite modifiche, con motorizzazione d'ingresso che, pur non premiando la classe della vettura, dovrebbe garantire prestazioni più che sufficienti, tenendo anche conto che la "Trevi" non era indirizzata a una clientela con velleità corsaiole.
Ottimo il contributo dei cerchi in lega; tonalità molto tipica e "giusta" per il tipo di vettura.
Devo dire che i cerchi in lega uniti al bellissimo grigio metallizzato rendono questa poco riuscita versione della Beta a 3 volumi più piacevole e più moderna di quanto(non)lo sia in realtà. Sembra appena uscita dalla concessionaria.
ok, grazie. li ho visti sempre e solo in foto, sarei curioso di sapere la vera fruibilità e visibilità.
Devo dire che i cerchi in lega uniti al bellissimo grigio metallizzato rendono questa poco riuscita versione della Beta a 3 volumi più piacevole e più moderna di quanto(non)lo sia in realtà. Sembra appena uscita dalla concessionaria.
concordo. secondo me a volte fa molto anche l'inquadratura, non solo fotografica ma proprio da come la si guarda. Anche con la Rekord, che non ha certo l'effervescenza estetica di una Ferrari, vista da alcuni punti e molto bella ed elegante, da altri (il frontale, a mio avviso) invece è povera e poco interessante, poco grintosa
e forse vale lo stesso con questa Trevi, indubbiamente valorizzata dalla tinta giusta, da ottimi cerchi e anche dalle condizioni in cui sembra essere tenuta
a me sembra invece che la plancia sia la vera "figata" dell'ultima serie Beta berlina/trevi, forse l'unica da un punto di vista estetico dell'auto- (escludendo quindi i validi bialbero lampredi e le doti stradali in ogni condizione che a suo tempo erano una spanna sopra la media delle avversarie)
Mah, una plancia in stile così avveniristico, a mio giudizio, non "lega" con un'auto dal corpo vettura improntato a forme classiche, e che trova in una clientela tendenzialmente matura e posata (steady, direbbero gli anglo-americani), il proprio bacino commerciale di riferimento; considerata la linea a due volumi, trovo che la "Beta" indossi quel tipo di cruscotto con più naturalezza. Oltretutto, considerazioni estetiche e di "coerenza" a parte, non so quanto possa essere pratico e di immediata lettura, ma qualche dubbio - forse infondato - mi sorge spontaneo.
Il Gruppo FIAT, in ogni caso, non mancava certo delle capacità di realizzare una bella plancia di foggia tradizionale.
La vicinanza della miniatura della Mercedes w123 240 D rende evidente la somiglianza del cofano posteriore tra le due auto, leggermente più bombato quello della Mercedes e di una misura più piccolo quello della trevi. Ciò a testimonianza del tentativo di rendere la Beta più classica e rispettosa della moda del tempo. Io credo che il tentativo sia riuscito. Non mi era mai piaciuta la linea della beta a 2 volumi e credo che il ritorno al classico della Beta 3v sia più consono allo stile della lancia. In altre parole: o disegni l'Aurelia o è meglio tenersi sul classico. Esemplare in foto molto bello.
Bastano quattro cerchi in lega Cromodora per dare più sprint ed eleganza alla linea non troppo filante della Trevi. Concordo sulla miglior riuscita del restyling del 1983, e a me la plancia “gruviera” piace molto. La 1600 era penalizzata da un allestimento molto povero, privo anche di vetri elettrici e poggiatesta posteriori.
(foto "Cesco" )