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Lancia Aurelia B12S

lanciaaureliab12stefanozero20200404.jpg
Anno n.c., targhe nere del 1963 (Stefanozero).

Data: 04/04/2020
Commenti: 8
Visualizzazioni: 1201
Commenti
#1 | time101cv il 04/04/2020 10:00:12
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2020/04/b66b3109-9f58-48bd-a8dc-8a93220be935.jpg

www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2020/04/64d78b30-463c-4eab-9d65-5cf076b893c9.jpg
(foto "Stefanozero" )
#2 | polar il 04/04/2020 10:38:51
Bellissime le inquadrature delle foto minori, in quella d'anteprima mi pare che le proporzioni siano falsate...
#3 | aureliab20 il 04/04/2020 10:46:01
E' una seconda serie della Lancia Aurelia berlina denominata B12 con cilindrata portata a cc. 2266 con potenza di 87 HP; databile 1954-1955 con guida a sinistra in quanto sia su questo modello che sul modello B20 s veniva fornita a richiesta la guida a sinistra. Vettura che ho anche guidato, veramente comoda per 5 persone, i sedili imbottiti nel classico panno di lana grigio Lancia che abbracciano tutto il corpo, ideali anche per lunghi viaggi in totale "souplesse". Prodotta la versione S dal telaio 1001 a 2020 da Aprile del 1954 a fine Novembre 1955. Qualche esemplare inserzionato in vendita si può trovare, ma come al solito, non avendo delle alte valutazioni sconsiglio vivamente di acquistarne uno completamente da restaurare. L'esemplare ritratto ha una omologazione ASI molto vecchia e che francamente non avrei bucato il baule per attaccarla, anzi gli avrei montato la I di Italia illuminata piuttosto. Noto che il paraurti posteriore sinistro mi sembra ammaccato. Bella colorazione in cui risaltano i vetri azzurrati (prima auto italiana ad averli) e la luce di retromarcia posteriore Carello di colore rosso. Sia i vetri, la luce di retromarcia, il volante e la pomelleria interna nera sono le stesse della B20 IV serie., così come pure la soluzione del ponte De Dion che la Lancia ha iniziato a montare nel 1954. Questa vettura ha il difetto delle frecce anteriori e dei fanalini posteriori che essendo in zama con il tempo tendono a creparsi e a rompersi e purtroppo la zama è un materiale impossibile da saldare. Infatti ho visto confezioni nuove di fanalini mai montati che aperte erano già tutti crepati. Se non ha cambiato proprietario la vettura dovrebbe essere ancora in zona Emilia.
#4 | bob91180 il 04/04/2020 11:17:57
Stilisticamente e' la piu' inglese della famiglia aurelia ; somiglia moltissimo alla wolseley che usava scotland yard ...
Molto comoda la guida sx che permette un uso disinvolto anche nel traffico attuale ...
#5 | pierbott il 04/04/2020 13:13:01
Auto molto bella e foto bellissime: complimenti!
#6 | Markino il 04/04/2020 13:36:58
Esemplare da favola della versione più matura e raffinata dell'universo "Aurelia" Berlina, incrementata nella cilindrata con un occhio rivolto più all'elasticità di marcia che alle prestazioni, che infatti diminuirono rispetto alla grintosa "B22"; anche l'impegno nelle corse, che aveva visto protagonisti diversi esemplari delle serie precedenti, già a partire dalla "B10", fu per la "B12" più sporadico, se non quasi nullo.
Ne furono costruite 2.400, con qualche "incursione" anche nell'esercizio 1956. Poche decine le superstiti, spesso ben conservate, o restaurate in molti casi tempo fa, data la predilezione per queste vetture da parte di collezionisti non più giovani.
Ricordo una decina d'anni fa un esemplare amaranto, perfetto, con targatura non distante - PD 9 - parcheggiato in occasione della fiera di Padova poco prima dell'ingresso principale di Via Tommaso, sulla rientranza del marciapiede accanto alla grossa vetrina di uno showroom; mai più vista.....non è improbabile sia finita all'estero, dove le "Aurelia", anche Berlina, godono sempre di una grande considerazione.
#7 | aureliab20 il 04/04/2020 13:45:18
Esattamente ne sono state costruite di B 12 in versione guida destra dal telaio 1001 al telaio 2380 e come ho scritto prima con guida a sinistra e suffisso S dal telaio 1001 al telaio 2020.
#8 | SebaRaba1961 il 21/04/2021 19:16:41
Urge un cuscino per l'anziano conducente ROTFL Grin ROTFL
Esemplare da favola, chissà qual'era la targa d'origine...
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