Gran bell'esemplare, in una livrea non diffusissima ma molto adatta alla caratura del modello. All'epoca, la Thema i.e. turbo faceva parte delle "ambitissime" di quella generazione, forse anche più - per questioni di sostanza, e non solo di orgoglio patriottico! - delle compassate berline tedesche. Da ricordare i toni sensazionalistici con cui le virtù venivano decantate da Quattroruote, con una sfilza di "ottimo" in pagella mai vista prima e un alquanto sorprendente "forse fin troppo potente" che campeggiava nell'elenco dei (pochi) difetti.
Iperboli a parte, era indiscutibilmente un gran bel prodotto.
Tornando all'esemplare, meriterebbe giusto i suoi cerchi in lega corretti, forse non più tanto facili da reperire.
Chi non se la ricorda quella prova su strada nel sostanzioso numero del novembre 1984?
Nonostante l'alfismo di Quattroruote, la pagella fu da prima della classe e surclassò quella della 90 anch'essa nello stesso fascicolo.
Confrontata con la Thema, modernissima e bellissima, l'Alfa 90 appariva impietosamente per quello che era, una versione agghindata di un vecchio modello.
S4 il 05/05/2020 11:40:56
Chi non se la ricorda quella prova su strada nel sostanzioso numero del novembre 1984?
Forse uno dei numeri più goderecci della storia di Quattroruote: incredibile la quantità di novità sfornate dalle case italiane in quel periodo (non voglio fare qui l'ennesimo confronto con la sconfortante situazione attuale, sarebbe ribadire l'ovvio...)
In effetti è curioso il raffronto a distanza fra la 90 e la Thema, formalmente coeve ma in sostanza separate da una concezione tecnica ben più vetusta nel primo caso, nello stesso fascicolo. La prova della 90 mi è parsa abbastanza "onesta" soprattutto nel porre le giuste obiezioni sui tanti limiti della berlina di Arese (manovrabilità cambio, abitabilità non eccezionale, eccetera). Ciò che QR non poteva dire esplicitamente, ma si capiva ugualmente bene, è che la "90" non reggeva il confronto con la Thema quasi in nessuna voce: forse poteva vantare giusto un maggior numero di accessori di serie a parità di prezzo.
Credo che, comunque, l'alfismo di Quattroruote più retrivo (quello delle quattro stelle "di incoraggiamento" all'Alfa 6 alla voce "finitura", manco fossimo alle elementari...) fosse già acqua passata in quel 1984. Sì era probabilmente già avverato quel "passaggio di consegne" fra Milano e Torino di cui si parlava in un precedente topic.
Quel "forse fin troppo potente" della prova di Quattroruote fa sorridere ancora di più oggi che all'epoca, se si pensa che nel segmento 165 cv ormai non li hanno più nemmeno i modelli base quasi. L'esemplare odierno è bellissimo e tenuto bene, la tinta elegante e per nulla banale.
Io ho cominciato a leggere Quattroruote nell'86. E le Alfa erano assai penalizzate nelle pagelle, altrochè. Mi ricordo una prova di una 33 mi sembra modello '90, dove, a parte la parte prestazionale, aveva quasi solo 2 massimo 3 stelle. Forse la pagella peggiore che mi ricordi. Mentre invece, le Lancia, erano spesso molto ben valutate. Io ebbi una Delta Lx (che circola ancora....) e le 3 stelle per lo sterzo e le 4 per la finitura gridano vendetta, cosi' come le 3 stelle per l'abitabilità (gliene avrei data una!).
Stessa cosa per le 5 stelle in finitura della Thema (nella prova di novembre 84) e le stesse stelle date alla Prisma. Erano interni molto belli da vedere, ma come qualità ed assemblaggio lasciamo perdere....
Mi ricordo una prova di una 33 mi sembra modello '90, dove, a parte la parte prestazionale, aveva quasi solo 2 massimo 3 stelle. Forse la pagella peggiore che mi ricordi.
Beh, allora non hai mai visto la pagella della Fiat 126. Scherzi a parte, ho più o meno tutte le prove della 33 seconda serie e non sono così malaccio (anzi), salvo che nel caso della "1.7 IE" in occasione del confronto con la Delta GT i.e., nella quale vengono fuori i limiti della 33: frenata poco modulabile e soggetta a bloccaggio, sterzo lento ed impreciso, climatizzazione inadeguata, dotazione di sicurezza carente e finitura approssimativa. In tutte queste voci, la 33 prende due sole stelle, mentre per il resto son tutti giudizi discreti o buoni.
Il fatto che la finitura nel caso della 1.3 provata due anni prima sia stata giudicata con ben quattro stelle dovrebbe essere dovuta al fatto che, dato il prezzo di vendita della 1.7, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più.
In quanto all'inadeguatezza di freni e sterzo, mi è stata confermata da diversi ex possessori.
Anche la pagella della Zaz 968 A del 1975 o 76 ricordo che mi colpì per non avere nemmeno un ottimo tra i quadratini azzurri (o forse uno che mi potrebbe sfuggire....).
Fa sorridere chi pigia l'acceleratore della turbo i.e. e vede nello specchio retrovisivo le sagome delle auto rimpicciolire!
Con uno scatto 0-100 km/h in poco più di 7 secondi e una velocità massima di 220 km/h raggiungibile con facilità, si possono asfaltare molti catrami moderni.
Total, nonostante la mia ottima memoria, non riesco a focalizzare la prova. Ma mi ricordo la pagella pessima.
D'altronde, parliamoci chiaro. La 33, ottimi motori a parte (progettati da un austriaco tra l'altro), era davvero un enorme passo indietro rispetto all'Alfasud ed anche, udite udite, rispetto all'Arna.
Esteticamente bruttarella, rifinita in maniera infima, scomodissima, aerazione assente. Ed anche come doti stradali era buona ma non di certo ottima.
Mi ricordo quella di un mio amico. Una 1.7 16 valvole. In pianura sembrava un razzo con un sound davvero coinvolgente. Ma appena iniziavano le salite, se il motore non passava i 4000 giri, era di una lentezza spaventosa.
Una delle Alfa che mi piacciono di meno. Sinceramente mi stupirono di più le 4 stelle che Quattroruote le assegnò in finitura alla sua presentazione...
Molto interessante rileggere la prova della Thema Turbo effettuata nel 1984, insieme alla Turbodiesel ed all’altrettanto interessante 2.8 6v, penalizzata da assurde imposizioni fiscali, peccato, perché i numeri riguardanti accelerazione e ripresa erano notevoli ed aveva una erogazione più educata rispetto alla motorizzazione sovralimentata.
Riguardo l’impianto frenante della 33, so che alcuni proprietari della seconda serie riuscirono ad eliminare le deficienze montando la pompa del servofreno del Ducato.
Così mi è stato narrato, quindi prendete l’informazione con beneficio di inventario.
D'altronde, parliamoci chiaro. La 33, ottimi motori a parte (progettati da un austriaco tra l'altro), era davvero un enorme passo indietro rispetto all'Alfasud ed anche, udite udite, rispetto all'Arna.
Scusami, ma non ti seguo più. Hai esordito scrivendo che Quattroruote penalizzava le Alfa nelle sue prove su strada e porti come esempio le prove dell'Alfa 33 my90. Riprendi il discorso dichiarando che l'Alfa 33 era un enorme passo indietro rispetto all'Alfasud. Ricapitolando: sei d'accordo con Quattroruote riguardo al fatto che la 33, motore a parte, avesse diversi punti deboli. Non mi sembra allora sia stata penalizzata. Tra l'altro l'Alfa 33, nel 1990 era ormai sul mercato da 7 anni e nel frattempo la concorrenza s'era data da fare parecchio.
Sinceramente mi stupirono di più le 4 stelle che Quattroruote le assegnò in finitura alla sua presentazione...
Se ti riferisci alla presentazione della prima serie, nel 1983, le 4 stelle vanno rapportate alla media del periodo. Tutto è relativo.
Se ti riferisci alla presentazione della prima serie, nel 1983, le 4 stelle vanno rapportate alla media del periodo. Tutto è relativo.
No, mi riferivo (ho dimenticato di specificare) alla 1.3 seconda serie provata nel 1986 assieme alla 1.8 TD. La 1.7 IE fu provata meno di due anni dopo, ed è curioso il giudizio impietoso sulla finitura nonostante i rivestimenti più raffinati.
Quando andai a prendere la mia Delta a Torino l'allora proprietario ne aveva una uguale di Luglio '86, color marrone, targata CO 86. Mi disse che era molto più scattante della più recente Turbo 16V.
Il mio sogno proibito resta la 8.32, con i magnifici cerchi a stella, il cruscotto con gli strumenti singoli e tondi e lo scenografico spoiler a comando elettrico che veniva azionato facendo ruotare la levetta dei tergicristalli (quando azionate il tergilunotto su un'auto moderna chiudete gli occhi e pensate a lei ) ma la Thema in generale resta comunque, anche a distanza di anni, un'auto importante e al tempo stesso raffinata, insomma una vera Lancia, marchio di cui all'epoca si poteva andare fieri anche all'estero. Sappiamo tutti come cambiarono le cose negli anni successivi, praticamente ora esiste solo la gamma Autobianchi.
La 33, ottimi motori a parte (progettati da un austriaco tra l'altro), era davvero un enorme passo indietro rispetto all'Alfasud ed anche, udite udite, rispetto all'Arna.
Beh, l'Arna aveva un impianto di climatizzazione di derivazione Nissan, dotato addirittura del ricircolo d'aria: all'epoca c'erano auto di segmenti superiori con un impianto meno efficiente. Vero è che la 33 aveva la ventola con sole 2 velocità, una terza velocità avrebbe fatto comodo.
Mentre invece, le Lancia, erano spesso molto ben valutate.
Valutate bene ma tardi, la Delta LX 1.3 my 86 venne provata solo a fine '89...
Mi ricordo la prova di un'Alfa 33 su un Quattroruote dove alla voce "Riscaldamento e climatizzazione" il commento era "servono vestiti pesanti" e il voto era di sole due stelle (che era raro a vedersi in un'auto di classe media)
(foto "deltago92" )