Pole meritatissima per questa nobile britannica decaduta. Uno dei pochi prodotti azzeccati dall'allora accozzaglia che era la British Leyland Motors, un caso da manuale su come estinguere in un decennio un gigante dell'auto che aveva insegnato al mondo intero come si costruivano le automobili.
Capperi, già la SD1 è un modello difficilissimo da vedere sulle nostre strade (l'unica che ho visto in vita mia era in Olanda), dell'ultimo scorcio produttivo con le targhe bianche è davvero un unicorno.
Proprio l'anno seguente sarebbe stata sostituita dalla bellissima 800, basata sulla carrozzeria dell'Honda Legend, di cui nell'88 venne presentata la versione fastback, per garantire una certa "continuità" con la linea di questa meraviglia senza tempo.
Avvistamento notevole di uno dei rari esemplari superstiti di questa stirpe sulla nostra piazza, equipaggiato con il valido propulsore della VM di Cento (FE), analogo a quello montato sulla "Alfetta TD" e "90 TD".
La comparsa tardiva delle versioni "compatibili" con la fiscalità italiana, punitiva verso le cilindrate ritenute "di lusso", riuscì a ravvivare in qualche misura la domanda delle "SD" sulla nostra piazza, storicamente a livelli modestissimi, anche se il modello, pur ancora attraente, non era più "fresco", e soffriva comunque della rete di vendita e di assistenza poco capillare, oltre che dell'immagine appannata del Gruppo (più che del marchio).
Già all'epoca era difficile vedere circolare le "2.0" o le "TD", per non parlare delle cilindrate superiori a benzina, concentrate probabilmente in poche grandi realtà urbane, a cominciare da Milano e Roma.
Spettacolare, per motorizzazione e tinta.
Linea che si richiama al filone 2 volumi tipo CX, Beta, GS, ma che a differenza di queste, alla modernità della carrozzeria aerodinamica, abbina la tradizionale trazione posteriore.
Innanzitutto voglio ricordare a tutti che questa fantastica vettura è uscita nel '76, una pioniera a livello di design, io personalmente la giudico di una generazione successiva rispetto alle coeve CX. Beta e co, aveva delle soluzioni di risoluzione dell'anteriore e posteriore decisamente più moderne secondo me.
A me è sempre piaciuta tanto, non come la successiva 800 ma comunque l'ho sempre ritenuta una grande auto, ma io sono un po' di parte, ho una fissa per il gruppo BL.
Il colore di questa non è dei più adatti, sembra ricoperta di quella gomma che trovi attorno ai cavi elettrici, per esprimere appieno la sua linea imho ci voleva il bianco o il beige.
L'adesivo del mitico Bepi da un valore aggiunto a tutto, so che ci sono persone (io compreso) che hanno delle vere e proprie fisse per queste cose.
Infine una specificazione, il gruppo BL (poi Rover) lavorava molto bene, il problema era l'amministrazione e le Joint, che dopo averla spolpata per bene (prima Honda e poi BMW) la abbandonarono a se stessa. Una volta lessi una frase detta da un ex progettista del gruppo BL/Rover, che secondo me racchiude perfettamente il concetto di questo gruppo: ''In Rover eravamo tutti dei leoni, ma amministrati da degli asini.''
Il concessionario del gruppo BL/ Rover che operava qui in città, lavorava molto bene, era un professionista che sapeva vendere bene il prodotto, si può dire che aveva fidelizzato una certa fascia di clientela.
Questo è un esemplare piuttosto famoso: sapendo della mia insana passione per la SD1, ho ricevuto svariati scatti di questa incredibile gasolona da parte di tanti amici. Gasolona che, a dispetto della sua milanesidad si trova in tutt'altra città.
Fra quelli che chiamo con affetto "i cassoni gasoloni" (ne fanno parte la Renault 30 TD, la 604 D Turbo, l'Alfa 6 TD5...) la Rover 2400 SD Turbo con italianissimo motore VM, che l'anno seguente sarebbe finito sotto il cofano dell'Alfetta, era una delle più riuscite. Molto veloce (grazie anche alla buona profilatura sfiorava i 170), confortevolissima, ben rifinita ed accessoriata, e soprattutto bella da far paura. Riuscì a spuntare una pagella da primatista in occasione della prova su strada di Quattroruote nel 1982: i punti deboli erano solo la ripresa lenta, a causa della scarsa coppia dei VM di inizio anni ottanta, e una certa mancanza di "sensibilità" con lo sterzo per via della esuberante servoassistenza. La tenuta di strada era invece sicura, ma richiedeva attenzione su umido e sconnesso: dopotutto, a dispetto della presentazione futuristica, la meccanica della SD non differiva molto dalle Rover degli anni '50 e '60, sospensioni posteriori ad assale rigido comprese.
La maggior parte dei problemi di costruzione che affliggevano le prime pessime SD1 erano un ricordo, ma in alcuni esemplari l'accoppiamento delle lamiere e il montaggio degli interni potevano presentare pecche, e così l'elettronica, in questa serie particolarmente generosa in gadget .
La Turbo Diesel aveva poi un difetto tutto suo: il matrimonio fra il motore VM e il cambio Rover non era dei più felici, e talvolta si concludeva con la distruzione del secondo...
#12 | IL BUE il 06/06/2020 19:44:47
@Total: è l'Alzheimer, o ricordo che la Sd1 aveva il ponte De Dion?
Niente De Dion. Semplicissimo assale rigido, una delizia sulle sdrucciolevoli strade inglesi.
Anche i freni a disco sul solo avantreno non erano il massimo della vita, ad essere sinceri.
Vettura bellissima e che nel 1976 era decisamente avveniristica e che 10 anni dopo era ancora assai moderna. Ormai rarissima già di per se, figuriamoci poi con questa motorizzazione Turbodiesel VM assemblato a Cento provincia di Ferrara. Questo esemplare merita un ripristino e un riparo in un garage.
Ormai rarissima già di per se, figuriamoci poi con questa motorizzazione Turbodiesel
Ho dimenticato di fare una specifica prima, sul parco veicolare al 31/12/2019 pubblicato recentemente da ACI, non risultano SD1, ciò significa che in totale (tutte le motorizzazioni) sono meno di 100 da noi.
Esemplare che fotografai anche io (ci dovrebbero essere ancora delle foto di circa 3 anni fa nel topic sulle “targhe bianche”), ma che non ho rivisto parcheggiato nei soliti luoghi un mesetto fa circa, quando ebbi l’occasione di fare un giretto perlustrativo per “pizzicarla” in seguito ai nuovi criteri del sito. Lo scatto è precedente?