Non ho preconcetti né per i perfetti esemplari da raduno e né per le auto in uso con i segni del tempo e dell'usura. Le prime sono spesso gradevoli da guardare per la loro perfezione e, essendo spesso il risultato di un profondo restauro, non sempre rigorosamente filologico, sono spunto di discussione e di qualche commento critico. Per le seconde e per i loro proprietari ho un profondo rispetto. Conosco persone che non sono in condizioni economiche per poter cambiare auto e riescono solo a fare una manutenzione rigorosamente entro i confini della ordinarietà. Non la ostentano e la usano con dignità, spesso con più cautela di sedicenti appassionati che spremono sportive cinquantenni in sgommate ai raduni ed in lunghe tirate autostradali. Siamo noi che andiamo a fotografarle per esibirle su un sito forzando a volte il loro pudore. Spesso si tratta di sognatori, di persone che anziché comprare a pochi euro un usato decennale, mantengono la propria "auto d'epoca" che, prima o poi, saranno in condizioni economiche da restaurare, ma che, in un caso o nell'altro, non se ne separeranno mai.
Riesco a immaginare il probabile proprietario: canotta unta con schizzi di sugo e pelo a vista, espadrillass marce, sigaretta dietro l'orecchio, pantaloncini sdruciti a mezza gamba...
Chissà gli interni come saranno lindi e olezzosi...
Vincenzo mi complimento per la tua fervida immaginazione. Non è da tutti essere in grado di esprimere una tale dovizia di particolari solo dall'analisi di due fotografie di un mezzo di trasporto.
Sono sicuro che tra gli elementi di questa tua deduzione non ci sia la città della targa del mezzo stesso.
Detto ciò, io non so dove si trovi la Fiat 128 avvistata. Posso però testimoniare che, nella città in questione, ci sono possessori di auto simili che vestono in modo dignitoso.
Conosco un signore che, ogni giorno, indossa un completo composto da giacca, cravatta e mocassini di cuoio, come quando lavorava, vestiti lisi ma puliti, che con la sua povera pensione aiuta i figli impiegati in lavori precari ad andare avanti.
Usa l'auto, visibilmente affaticata, solo per andare a fare la spesa al mercato, ché si risparmia.
E la povertà, purtroppo, in questi tempi in cui l'economia è stata azzerata dal Covid, non conosce più confini.
Credo comunque, che al di la del reddito o patrimonio del proprietario, le auto si riducono in certe condizioni perché nel corso degli anni sono mancate anche le piccole attenzioni, quindi trascurare troppo porta poi a situazioni davvero al limite.
Esattamente! Come dire: ho pochi soldi, quindi non pulisco la casa, non mi faccio la doccia per non sprecare acqua e sapone, non mando mia moglie dall'estetista, non effettuo la revisione...
Sono sicuro che tra gli elementi di questa tua deduzione non ci sia la città della targa del mezzo stesso.
Certamente no, il dilagare del degrado è ovunque, in estate ancora peggio!
Vedere in città gente che indossa bermuda con ostentata indifferenza insieme alle inevitabili infradito, mi fa venire il cimurro. Posso capire i ragazzi, ma si vedono persone adulte e spesso attempate, ciabattare tranquillamente in centro o nei supermercati. E lo stesso vale per le signore âgée che circolano con prendisole e zoccoli come fossimo al baretto della spiaggia. Ma siamo davvero sicuri che tutto questo sia per esigenze termiche o per assenza di un senso di decenza?
Concordo in tutto con ARGgiuliasuper, grande persona che va oltre l'apparire, e chissà cosa c'è dietro... appunto. Anche Alfa33 però un pizzico di ragione l'ha... Piccole attenzioni... quelle sempre e alcune a costo zero.
Io d'estate quando sono in ferie e quindi con libertà d'abbigliamento me ne fotto delle apparenze e vesto sempre con maglietta bermuda e crocs, anche quando vado a fare la spesa e non necessariamente in spiaggia. A dirla tutta anche al lavoro sono allergico alla mise d'ordinanza richiesta dal ruolo. Ovviamente non vado in pantaloncini e infradito però la giacca e la cravatta la metto davvero in pochissime occasioni, per la gioia di qualche mio superiore che tra una battuta e l'altra me lo fa elegantemente notare. Ma io continuo a fotterrmene.....
Io sono quanto di più lontano esista dal seguire stili, mode e rigori: giro rigorosamente in ciabatte,, calzoncini e t-shirt Primark (in cambio di un 40 euri ne ho prese una ventina, che devono durarmi almeno 20 anni). Lo smart working mi evita abiti più formali: jeans e Converse.
Non giudico le persone dalle apparenze, e non voglio lo facciano con me. Spesso, dietro ad abiti sciatti, ho conosciuto grandissime persone.
Sono d'accordo anch'io che l'abito non fa il Monaco ma guardando quella povera 128 penso che al proprietario non interessi assolutamente niente ,alla prima rottura è destinata alla demolizione. Anche a me affascina una vettura in quelle condizioni che ancora corre ma se fosse mia per un rispetto per l'auto la metterei a posto.È bello il conservato ma il conservato bene con anche qualche segno del tempo ,ma quella è un consevato male con i segni di uno che non sa guidare e non gliene frega niente di sbattere, rompere fanalini, strisciare e amaccare la carrozzeria.
Cagliari ha sempre avuto meno immatricolazioni complessive di Salerno che ha superato Udine nel 1968, Udine nel 1976, Pavia nel 1985 e Cuneo nel 1987.
Credo dipenda dal fatto che la provincia di Salerno è molto estesa e, rispetto alle quattro da te citate, ha quasi il doppio degli abitanti. La motorizzazione nelle cittadine diverse dal capoluogo ha avuto, pertanto, un impatto maggiore rispetto ad altre province.
Io d'estate giro sempre con pantaloncini corti e maglietta a maniche corte. A volte capita pure che giri in infradito, grazie a Dio non vivo con il terrore del giudizio altrui e sono per la comodità sempre.. Ho conosciuto gente "tirata a lucido" che dentro era più marcia di questa 128.. Tutta gente che vive di apparenza.
Anch'io la penso così!
Ma mi vengono i dubbi sulla opportunità di questa affermazione quando osservo le donne: allora si, che me ne fotto di queste benedette apparenze...
(foto "tonymura" )