Potrebbe essere l'esemplare più anziano circolante in Italia; onestamente non ho mai apprezzato particolarmente il modello, però indubbiamente questo ha grande fascino, considerando la targa e l'età.
Con cilindrata sino a 1,5 lt., quindi fino al 1955, credo che le "356" circolanti all'epoca in Italia si potessero contare su poche mani. Mai viste sinora così anziane e con targa italiana nativa: strepitosa e sbalorditiva è il meno che si possa dire, complice la bellissima tonalità, che mi pare specifica delle serie così datate.
Fra le miriadi di esemplari importati nella Penisola negli ultimi 25-30 anni, si annidano alcune "1,5" anteriori a questa, oltre a qualche pregiatissima unità con cilindrate inferiori, 1,3 o addirittura 1,1 lt., sicuramente nelle mani di raffinati intenditori, che non si fermano alla solita "stazione". Per le mani di un noto collezionista friulano, protagonista di qualche intervista su YouTube, è passata una delle prime "356" realizzate, ai tempi interamente da restaurare, e ceduta dopo qualche anno, sse ben ricordo il racconto.
Gran colpo del fotografo. I complimenti al proprietario in questo caso non servono, nel senso che è un modello che certo non "si fa pregare" per essere ben tenuto e conservato , tanto più che a me danno molto fastidio le patacche dei club, specie quelli molto aristocratici, pertanto li eliminerei tutti dalla griglia (tanto più che se nella serie successiva la si è ampliata, una qualche necessità di respiro il propulsore l'aveva)... Tempo fa eliminai dal finto radiatore della mia Mercedes-Benz 450SE la patacca di un noto club, constatando che stava molto meglio senza
Per le mani di un noto collezionista friulano, protagonista di qualche intervista su YouTube, è passata una delle prime (evito il "primissime", aggettivo che detesto visceralmente, anche se in questo caso davvero calzante) "356" realizzate, ai tempi interamente da restaurare, e ceduta dopo qualche anno, se ben ricordo il racconto.
Trovo veramente interessante solo la targa. Da non amante delle Porsche, reputo questo esemplare uno dei pochissimi meritevoli di rimanere sul suolo italico.
Attenzione però a mettere in un unico "sacco" esemplari che hanno storie molto diverse: condivido lo scarso entusiasmo per le tante "356" anonime provenienti da chissà dove, ma questa, oltre ad essere molto anziana, ha anche una vita tutta italiana, che permette di contestualizzarla e immaginarla in circolazione sulle strade messinesi poco trafficate di metà anni '50, dove sicuramente destava curiosità e sorpresa.
Attenzione però a mettere in un unico "sacco" esemplari che hanno storie molto diverse
Pardon, ho dimenticato di specificare: reputo interessanti solo esemplari italiani fin dall'origine, gli esemplari importati negli ultimi 20 anni li rispedirei al mittente immediatamente.