Dalle mie parti se ne vedono veramente tanti, e non solo SJ, ma anche Samurai che quindi non sono pubblicabili...conoscevo un anziano in pensione che andava a fare lavoretti di giardinaggio e ne aveva 2, uno rosso e uno bianco...purtroppo ora non c'è più, e non so che fine abbiano fatto i suoi 2 Suzukini
Basta andare in luoghi collinari e montani (specie al centro-sud) per rendersi conto di quanto ancora sia diffuso come modello, insieme all'eterna Panda 4x4.
Dalle mie parti in montagna, oltre ai già citati Suzuki e Panda, sono molto presenti anche gli Ape. Anzi, proprio quando entri nei paeselli e vedi questo trio sai che ti trovi in montagna
Sono parecchio diffusi anche in alcune zone della provincia di Alessandria, specialmente quelle vicine al confine con la Liguria.
Prima o poi, inizierò a fotografarli con maggiore frequenza.
Esattamente, io infatti abito in una zona collinare (provincia di Parma)...le Panda 4x4 però qui non sono molto comuni, ci sono molti più Pajero e Land Cruiser
Credo che dipenda anche dalla larghezza delle strade. Nelle zone montane non è raro trovare strade molto strette (sia sulla montagna vera e propria, sia all'interno dei paesi), in cui qualsiasi veicolo più grande di un'utilitaria ha difficoltà a passare.
Non c'è dubbio che i Suzukini siano diffusissimi in Italia e vuoi per conformazione del paesaggio, vuoi per la distribuzione capillare dei centri abitati è facilmente comprensibile la ragione, inoltre chi ce l'ha (e se ne serve) se lo tiene perchè è pressochè insostituibile. Infatti mi sono sempre chiesto come abbia fatto la Fiat a restare fuori da questo affare (produrre un piccolo fuoristrada che sostituisse la ormai obsoleta Campagnola) mentre perfino le aziende più piccole e sprovvedute provavano a farlo approfittando del vuoto lasciato...
Infatti mi sono sempre chiesto come abbia fatto la Fiat a restare fuori da questo affare
Purtroppo, verso la fine degli anni '80, quando la valida "Campagnola" era appena uscita di produzione, era iniziata la mesta stagione in cui il Gruppo FIAT, perso in strategie sempre meno orientate al core business, avrebbe offerto in regalo fasce intere - e redditizie - di mercato alla concorrenza straniera. Un altro esempio eclatante riguarda il settore delle "giardnette", nel quale la FIAT vantava una solida tradizione sin dai tardi anni '40, e che, a fine anni '80, erano quasi sparite dal listino del Gruppo, proprio quando la richiesta era in continua ascesa (basti ricordare l'immediato boom di vendite in Italia della "Passat" lanciata nel 1988): la stessa "Tempra" Station Wagon, non certo malvagia, comparve in ritardo, quando la domanda della Berlina già languiva, né ricordo studi seri per una Station Wagon su base "Tipo" - per quanto la sua carrozzeria, forse, non permettesse con facilità di realizzare una simile soluzione - o "Croma", entrambe le quali avrebbero potuto intercettare un'apprezzabile fascia di clientela.
"Tempra" Station Wagon, non certo malvagia, comparve in ritardo,
La Tempra S.W. arrivò alla fine del 1990, a pochi mesi da lancio della berlina corrispondente, e in contemporanea con il pensionamento della Regata Weekend. Forse ti stai confondendo con la Dedra (che ricevette la sua familiare solo a 5 anni dal lancio).
Infatti mi sono sempre chiesto come abbia fatto la Fiat a restare fuori da questo affare
In realtà, a rifletterci bene, anche Fiat aveva due piccole integrali in gamma: la Panda 4x4 e la più modaiola Autobianchi Y10 4WD. Certo, erano prive di marce ridotte.
Confermo che la Suzuki SJ ha sempre fatto parte anche del panorama automobilistico della mia regione, e buona diffusione ha avuto anche il successivo Jimny
Un altro esempio eclatante riguarda il settore delle "giardnette", nel quale la FIAT vantava una solida tradizione sin dai tardi anni '40, e che, a fine anni '80, erano quasi sparite dal listino del Gruppo, proprio quando la richiesta era in continua ascesa
Anche negli anni novanta non andò meglio, non ho mai capito perché la 33 Sportwagon terminò la sua carriera senza eredi. Per trovare un'altra giardinetta nel listino Alfa Romeo si dovette aspettare la 156.
Semplice, il Gruppo Fiat, perennemente in rosso, decise di tagliare i settori di nicchia per concentrarsi sulle configurazioni di carrozzeria più diffuse, quindi via fuoristrada, cabriolet, spider, coupé, station wagon, lasciando campo aperto alle case costruttrici straniere. Ci furono poi episodi sporadici di modelli di nicchia, come la Fiat Coupè e la Barchetta, il fuoristrada Fiat su base Iveco, le Alfa Romeo GTV e Spider, o recentemente la 124 Spider, ma puntualmente son rimaste senza eredi.
Anche negli anni novanta non andò meglio, non ho mai capito perché la 33 Sportwagon terminò la sua carriera senza eredi. Per trovare un'altra giardinetta nel listino Alfa Romeo si dovette aspettare la 156.
Ed erano gli anni in cui le station wagon medie riscuotevano grande successo: Ford Escort e Opel Astra si vendevano come il pane.
Nella provincia d'immatricolazione di questo esemplare (che è la stessa in cui si trova), credo che il Suzukino sia il fuoristrada dell'epoca più diffuso: nel giro di pochi mesi, senza girare molto, ne ho avvistati almeno una mezza dozzina (non sono riuscito a fotografarli tutti), alcuni dei quali in mano a ragazzi molto giovani. In numero quantomeno paragonabile resistono le vecchie Panda 4x4: se è vero che la Fiat non ha rimpiazzato la longeva Campagnola, è innegabile che dotare la Panda di trazione integrale è stata un'intuizione molto felice; per le piccole dimensioni, l'economicità e la versatilità non sono pochi a preferirla ai fuoristrada "puri".