Canto del cigno della saga delle Beta sportive, la Volumex merita un posto di spicco in ogni collezione Lancia e non solo.
I numeri di produzione furono molto risicati, trattandosi di modelli con un bel po' di anni sulle spalle al tempo del lancio (nove la HPE e dieci la Coupé) e per di più messi in commercio in quasi contemporanea con la nuovissima ed ammaliante Delta HF Turbo.
In Lancia, dopo il mondiale rally incredibilmente strappato all'Audi grazie alle performance della 037 con compressore volumetrico, vollero celebrarne la gloria e, allo stesso tempo, portare la gamma ad un livello prestazionale adeguato alla concorrenza sempre più agguerrita. Non credo si aspettassero un travolgente successo di vendite - che non ci fu! - trattandosi di modelli che commercialmente avevano già dato, mentre non a caso la giovane Delta montava un ben più ammaliante turbocompressore Garrett.
Ad ogni modo i benefici del compressore tipo Rootes (diverso da quello, ben più sofisticato e dotato di serbatoio di olio integrato per il raffreddamento che l'Abarth mise a punto per la più rabbiosa 131 Volumetrico) erano innegabili soprattutto dal punto di vista della ripresa ai bassi regimi e della velocità massima, per quanto i consumi, già non bassi in assoluto, non ne beneficiassero di certo.
Versione di grande pregio intrinseco che già all'epoca era molto difficile incrociare in strada, data la tiratura di 2.369 unità (tuttavia superiori di circa un migliaio rispetto alla "Coupé" ), dovuta soprattutto, come ben ricordato, all'innesto della raffinata motorizzazione - accompagnata inoltre da alcuni virtuosismi nell'allestimento - su un "involucro" oramai al termine della carriera, dal quale non si poteva pretendere di "spremere" chissà quali numeri.
La breve stagione del "volumetrico" fruttò poco al Gruppo FIAT in senso stretto, data la generale applicazione "tardiva" sui rispettivi modelli, anche se le ricadute dei successi sportivi sulle vendite complessive furono senz'altro più ampie; resta comunque una pagina tecnicamente validissima e originale - per la filosofia orientata alla souplesse e non all'erogazione rabbiosa - del motorismo nostrano.
L'esemplare in foto sembra in buon ordine, forse semplicemente conservato. Nonostante l'esile parco superstite, l'interesse reale degli appassionati - che si misura nella disponibilità a spendere - sembra ancora piuttosto modesto, anche se le quotazioni sono cresciute rispetto ad alcuni anni fa.
Con le quotazioni che salgono in continuazione per le VX direi sia il caso che il proprietario la segua come merita.
Il colore è il mio preferito cosiccome la serie, la 4a che per me è molto piu bella e "importante" delle prime che mi appaiono "misere" in alcuni casi per il ruolo di Beta (e volta con scelte di colori e design interni acidi quasi... "indigeribili"