Adoro la A310, che ha sofferto a lungo per l'eredità pesantissima, sia sportiva che stilistica, lasciata dalla A110. A scapito della A310 andava non tanto la linea, che rimane un bellissimo esempio di essenzialità seventy, ma quanto l'essere stata concepita in un momento di profonda crisi per le auto sportive "accessibili", il cui mercato non si sarebbe mai ripreso completamente, schiacciato dalla crisi petrolifera prima e dalle "sportive familiari" poi.
La A310 è comunque diventata piuttosto conosciuta soprattutto fra i "millennials" non certo per la risicata e fugace carriera sportiva, ma per l'essere a lungo comparsa in un popolarissimo manga degli anni novanta.
La A110 è un mito intramontabile, ma credo che la A310 abbia una linea più interessante. Purtroppo non ho mai avuto la fortuna di vederne dal vivo. A proposito della sua carriera sportiva, non si può dire certo fugace (dal 1974 al 1982) anche se è consistita quasi esclusivamente in partecipazioni - con diversi successi - ai campionati francesi di rally, senza contare che al suo volante si sono cimentati campioni come Ragnotti, Beltoise e Darniche. Bella anche la A110 attuale, che presenta le forme originali rilette in chiave moderna senza seguire troppo la moda delle carrozzerie muscolari e ipertrofiche.