Cosa vedono i miei occhi?! Non posso che inchinarmi, esemplare magnifico, targa più che pregiata, tinta insolita... Tuttavia noto alcune incongruenze: la scritta Range Rover in tinta (manca la O), i cerchi "a stella con tre punte", nel 1973 non ancora esistenti (c'erano quelli più da fuoristrada) . Per quanto riguarda gli specchi, se non erro dovrebbe montare i rarissimi e scomodissimi specchi sul cofano. Fossi in lui, almeno i cerchi li cambierei.
Transaxle73 il 19/07/2021 09:43:19
Comprare un V8 a benzina in piena crisi petrolifera era un atto di fede all'epoca.
O segno di un conto in banca degno dei suoi consumi.
Esemplare che merita il ripristino dei dettagli non conformi, a partire dai cerchi tipici degli esemplari anni'80 e 90
Vettura iconica e oggi molto rara, ancor di più con targhe originali. Motorizzazione importante, appannaggio di poche fasce sociali con portafogli a fisarmonica.
La Range Rover, modello “P38” (una Vogue 4.6 automatica di fine serie, del 2001) l’abbiamo avuta in famiglia… si rompeva tutto, l’elettronica era un disastro, eppure è una vettura che ci è rimasta nel cuore: si viaggiava come su di un tappeto volante, gli interni avevano una ricercatezza di materiali ed una cura di dettagli che ben poche altre vetture coeve potevano vantare.
Io sono del parere che ancora oggi, contro il Range RANGE (lasciamo perdere Evoque, Sport ecc.) non c'è nulla che tenga, né classe G, Q7, ML e via discorrendo...
…Non fosse che le nuove “Range” non durano più di 30.000km (quando va bene), e in generale, dopo la prima sostituzione del blocco motore in garanzia (un intervento che costa circa 25.000€), difficilmente lo sfortunato proprietario decide di affrontare la seconda sostituzione..
In pochi lo sanno
Tornando alla vera “Range” in foto, posso dire che è l’unica fuoristrada che mi piace veramente, e mi piacerebbe avere.
Poi con quella targa è qualcosa di spettacolare.
Un mio buon conoscente e' affezionato cliente delle range moderne ; piu' o meno ogni tre anni la sostituisce a circa 100k km e si ritiene soddisfatto ...
| puma76 il 19/07/2021 08:50:55
Iconica, prezzi sul mercato del collezionismo d'epoca alle stelle
Altro caso in cui il tempo è stato più che galantuomo, considerando che fino a non molto tempo fa non le voleva nessuno. Io l'ho sempre amata, tanto da comprarmi tre modelli Burago lungo il corso della mia infanzia. Bene che sia riscoperta, anche se la mia memoria corre ad un esemplare dei primissimi in demolizione nel 1993, brutalmente incidentato, la cui plancia tempestata di strumenti mi "fulminò" seduta stante.
La Range Rover, modello “P38” (una Vogue 4.6 automatica di fine serie, del 2001) l’abbiamo avuta in famiglia… si rompeva tutto, l’elettronica era un disastro, eppure è una vettura che ci è rimasta nel cuore: si viaggiava come su di un tappeto volante, gli interni avevano una ricercatezza di materiali ed una cura di dettagli che ben poche altre vetture coeve potevano vantare.
Un Range Rover P38 in allestimento Vouge ce l'aveva un amico di famiglia, sempre in versione 4.6 con cambio automatico di colore blu scuro e ricordo che se lo tolse dopo 3 anni per disperazione, anche perchè non sopportava l'impianto a GPL che aveva fatto montare per contenere i costi(in realtà lui cercava un Turbodiesel, ma erano tutti strachilometrati).
Semplicemente divino, penso di non averne mai visti con targhe quadre (immagino che in massa non abbiano superato i primi incentivi). I più vecchi li ho sempre associati ad un ceto della borghesia abbastanza basso ma comunque molto benestante, a causa della comparsa di un esemplare blu in un film del 1974 del quale non ricordo il titolo, ma mi sembra ci fosse una giovane Eleonora Giorgi tra gli altri, nel quale apparteneva proprio ad un rappresentante di tale ''ceto''.
Probabilmente è stato il primo fuoristrada con ideologia suv pensato con mente Europea e non Americana, dove qualcosa sui generis già c'era.
Provando a fare un paio di ricerche, ho trovato il film "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" proprio del 1974 e in cui appare un Range Rover blu.
Per contro non è presente l'attrice che citi.
Acquistare una grossa cilindrata durante la crisi petrolifera era un vero e proprio atto di fede più che di portafoglio, parecchi benestanti all'epoca hanno svenduto le loro ammiraglie in cambio di cilindrate più piccole sull'onda delle idiozie e degli spauracchi architettati dai governi e diffuse dai giornali....un po' come succede adesso in altri ambiti.Il petrolio si sta esaurendo si diceva e mio padre era felicissimo perché acquistava a prezzi di saldo vetture stupende.
sull'onda delle idiozie e degli spauracchi architettati dai governi e diffuse dai giornali....un po' come succede adesso in altri ambiti
L'ultima bestialità è la fine della produzione dei veicoli a carburante fossile entro il 2035.
Questo esemplare risulta immatricolato a giugno 1973, la crisi petrolifera e i provvedimenti atti a ridurre lo spreco di carburante furono introdotti verso la fine dell'anno, tra cui l'abolizione di alcune festività e la fine anticipata dei programmi TV... capirai, solo due canali.
Avevo letto tempo fa che l'edizione 1973 di Canzonissima (con la sigla cantata dalla fantastica Mita Medici) era trasmessa alla domenica pomeriggio invece che al sabato sera in modo da tenere gli spettatori davanti al televisore evitando di farli uscire di casa.
C'e da dire che l'italico spirito rendesse divertenti pure gli stop alla circolazione e le targhe alterne.Questa emergenza fittizia creata ad arte per far soldi sui prodotti petroliferi,sorti' anche l'effetto di sedare i venti rivoluzionari soffiati nel quinquennio precedente con però effetti devastanti sull'economia.Torno a ribadire, proprio come oggi.
S4 il 19/07/2021 22:15:35
L'ultima bestialità è la fine della produzione dei veicoli a carburante fossile entro il 2035.
Poco male, se il carburante resta in vendita. Già oggi i modelli che mi interessano li conto sulle dita, figurarsi tra 15 anni. Quindi la roba nuova se la possono tenere stretta che quella vecchia, finchè va, non si butta.
deltago92 il 19/07/2021 22:31:16
Avevo letto tempo fa che l'edizione 1973 di Canzonissima (con la sigla cantata dalla fantastica Mita Medici) era trasmessa alla domenica pomeriggio invece che al sabato sera in modo da tenere gli spettatori davanti al televisore evitando di farli uscire di casa.
In parte per via di un calo di ascolti registrato nell'edizione 1972, l'ultima di sabato sera, condotta da Pippo Baudo e Loretta Goggi (ovvio, dopo le due stratosferiche edizioni targate Corrado-Carrà) ed in parte per convincere la gente a rimanere a casa, Canzonissima fu spostata di domenica pomeriggio.
Degna di nota fu l'edizione successiva, condotta dalla Carrà, la cui sigla finale era la celeberrima "E' la vita" di Cochi e Renato.
La soluzione definitiva al problema di far rimanere la gente a casa la trovò nel 1976 il solito Corrado, quando si inventò un successo ancora oggi in onda: Domenica In.
Finché vanno uno se le tiene, non esiste una legge che ti impone di buttarla, fortunatamente non siamo arrivati a questo punto. Tra 14 anni? Non credo che smetteranno di vendere i carburanti, anche perché non si parla di questo. Comunque spero che nel 2035 non avrò bisogno di cambiare auto.
E finchè va non la buttare, la rimpiangeresti.
Sto diventando matto a trovare i pannelli porta di (finta) pelle rossa alla '47 di mia sorella, causa decomposizione di quelli originali. Quando si stuferà di starle dietro me la prenderò io, ma col cavolo che si butta. Ripeterei il rimpianto che già ho per la Giulia e la mancata 75