Gommatura esagerata, i cerchi sono Alfa? In ogni caso, dato la bella tinta e la targa originale, merita di ritornare con le sue stupende borchie. Bella anche dentro.
Versione un po' fiacca ma assai rara ; gomme esagerate ...
Riverniciata di recente , appartiene al titolare dell'area di servizio , collezionista del marchio ...
Dovrebbe avere il frontale a fari singoli… versione “semplificata” oggi piuttosto rara, come notava Bob, per quanto almeno per i miei gusti non particolarmente attraente.
Bellissimo, viceversa, il colore, l’azzurro “Le Mans”, a mio avviso uno dei migliori nella gamma cromatica dell’Alfetta.
Con poche modifiche si può riportare alle specifiche di origine, senza toccare i lamierati. Mascherina, fari, indicatori di direzione e terminale di scarico ricurvo.
Senza dubbio, la mascherina a quattro fari, che impera nell'immaginario collettivo degli appassionati quando ci si riferisce all' "Alfetta", ha una resa estetica molto superiore ai due grossi proiettori singoli della 1.600 "economica"; il proprietario ha quindi compiuto un peccato veniale, specialmente alla luce del fatto che la modifica è reversibile, posto che io non l'avrei effettuata.
Strepitosa, per i miei gusti, la tonalità azzurro le Mans; complessivamente un gran bell'esemplare, pure con targa quadrata originale.
Probabilmente monta dei distanziali all'avantreno e gli è sempre andata bene, in caso di controllo delle Autorità, è garantito il multone e il ritiro della carta di circolazione.
In ogni caso, la resa estetica è pessima.
Aggiungo una breve riflessione di carattere socio-economico, legata alla numerazione di Brescia, comparata con quella di Genova. Nel 1975, il capoluogo ligure, al massimo della sua popolosità, era già oltre quota 60, mentre questa "Alfetta" reca il 48. Nei lustri successivi, il centro lombardo ha conosciuto una fase di notevole prosperità economica, legata soprattutto all'industria, e ad eccellenze come i vini della Franciacorta o il turismo lacustre, mentre Genova viveva un costante declino demografico e produttivo: morale, la numerazione di Brescia è riuscita nei primi anni '90 ad agguantare quella di Genova, e poi a superarla di qualche decina di migliaia di unità, montando la "F" quando Genova ha fermato la corsa a E71400.
Beh.. leggendo tutti i commenti sono estasiato dalla competenza che continuo ad assorbire dalle opinioni e dai dettagli sul marchio del biscione. Detto questo mi limito a dire su questa Alfetta se fosse mia farei esattamente come la pensa Transaxle73. Molto interessante anche il commento di S4 sui distanziali dell'avantreno, non capivo il motivo della non proporzionalità della sporgenza sulla gommatura anteriore
Tra l'altro credo che questa gommatura mortifichi il magnifico sterzo dell'Alfetta prima serie, piacevolissimo anche in manovra con i suoi 165/80-14. Volendo comunque cambiare io non andrei mai oltre i 185/70-14: per inciso, oggi fa quasi tenerezza pensare che all'epoca i pneumatici /70 venivano denominati "serie larga"...
piacevolissimo anche in manovra con i suoi 165/80-14
Infatti per la vulgata, allargare le carreggiate e/o montare cerchi con offset minore, è visto come figo e sportivo. Al di là del rigido CdS, forse non tutti sanno che tali modifiche vengono considerate strutturali, e in caso di sinistro l'assicurazione può esercitare il diritto di rivalsa. Inoltre l'autoveicolo è progettato e collaudato con i parametri di omologazione riportati sulla carta di circolazione, e anche se non sono riportati su di essa, sono sempre presenti nella banca dati della (ex) Motorizzazione.
Molti Registri di marca, fiutando il business, coadiuvano i proprietari di storiche nella trafila del nulla osta da richiedere alla Casa madre, necessario per ottenere un nuovo collaudo presso il Dipartimento dei Trasporti terrestri. In caso di collaudo positivo, verrà rilasciata una etichetta da applicare alla carta di circolazione con la nuova misura degli pneumatici; solo in questo caso si potranno dormire i classici sonni tranquilli, in allegato un esempio:
(foto "bob91180" )