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Flint E-80 Roadster

flinte80frabo20211029.jpg
Anno n.c., targhe ZA (Frabo187).

Data: 29/10/2021
Commenti: 9
Visualizzazioni: 798
Commenti
#1 | time101cv il 29/10/2021 09:11:40
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2021/10/nete7913.jpg
(foto "Frabo187" )
#2 | Strabuzov il 29/10/2021 10:17:06
Su Targanere c'è sempre da imparare, ero totalmente all'oscuro dell'esistenza di questa casa automobilistica. A quanto leggo è stata attiva solo tra il 1923 e il 1927, ed è sicuramente una scelta controcorrente rispetto a marche più comuni.
Aspetto il classico commento di Markino o Gabford per saperne di più.
#3 | bob91180 il 29/10/2021 10:29:57
Mai sentita ne' tantomeno vista , pero' non sembra niente male ; vanta vecchia omologazione ...
#4 | Frabo187 il 29/10/2021 13:27:11
Foto del mio solito amico e corrispondente abruzzese, data la mia totale ignoranza su auto così anziane non sapevo nemmeno di che marca fosse..
Plaudo anch'io ad una scelta controcorrente, almeno è diversa dalla miriade di inglesi che infestano i nostri raduni.
#5 | prof il 29/10/2021 13:34:28
...la miriade di inglesi che infestano i nostri raduni...

La perfida Albione! ROTFL
#6 | atae21 il 29/10/2021 14:28:12
Se dico "Flint" a me viene in mente un pacchetto di sigarette che avevo nella mia nutrita collezione.... Pfft
#7 | Luka96 il 29/10/2021 15:53:43
Mai sentita neanche io
#8 | gabford il 29/10/2021 20:25:05
La Flint era una società attiva nell’omonima città del Michigan (soprannominata “Vehicle city” in quanto sede di stabilimenti Buick e Chevrolet, e tra l’altro nota in quanto rappresentativa dello scenario di crisi economica descritta nel docufilm “Fahrenheit 9/11” di Michael Moore, nativo del medesimo centro). Produsse veicoli per il limitato periodo di anni indicato da bob e faceva parte del gruppo Durant Motors (di cui faceva parte all’epoca anche la Willys-Overland e creata da William Durant, già fondatore e per breve tempo amministratore della General Motors, e poi co-fondatore della Chevrolet), anch’esso piuttosto effimero, in quanto attivo per un decennio tra gli anni ‘20 e l’inizio degli anni ‘30.
A questo marchio sono accreditati 6 modelli, il primo dei quali derivato da un prototipo creato da Walter Chrysler e “dimenticato” da quest’ultimo nello stabilimento venduto alla Durant in New Jersey. L’ambizione del marchio era quella di competere direttamente con la Buick (il costo era analogo, così come le dimensioni e le prestazioni). Le vendite, dopo una prima fase positiva, furono però deludenti e determinarono la parabola discendente di tutto il gruppo, colpito duramente dalle costose politiche di espansione del suo fondatore (già motivo della sua estromissione da GM e Chevrolet) e definitivamente messo in ginocchio dalla crisi economica del 1929.
La E-80, oltre ad occupare il posto più elevato della gamma, rappresenta l’epilogo della vicenda, in quanto prodotta nel biennio finale (1926-1927) di attività dell’azienda (già a quel punto trasferita in New Jersey nello stabilimento principale del gruppo).
Il modello, di cui furono prodotti circa 8.000 esemplari, era declinato in varie configurazioni di carrozzeria, di cui la Roadster e la Sport Touring (una torpedo) erano le più economiche. Montava un motore a 6 cilindri della Continental (fornitore di numerosissime case automobilistiche nei primi tre decenni del secolo scorso) da 4,4 litri per 69 CV di potenza.
Scelta quanto mai originale e controcorrente per un acquirente italiano.
#9 | Markino il 02/11/2021 21:53:43
C'è poco da aggiungere all'accurata disamina stilata da Gabriele, sempre preciso e documentatissimo.
Ho dato un'occhiata a un mio vecchio "tascabile", "Guida alle automobili d'oro", che acquistai in 5a elementare in una nota libreria scolastica del mio quartiere, scomparsa da anni, ma, date le finalità del testo, che non pretendeva di essere esaustivo su ogni marchio della storia motoristica, non ho trovato alcuna pagina dedicata alla Flint; le aziende statunitensi attive nella produzione automobilistica erano d'altronde talmente numerose tra gli inizi del secolo e gli anni '20 che un elenco completo con una semplice pagina descrittiva per ciascuna impegnerebbe da solo un intero corposo volume. Il Paese era in piena espansione economica, e il suo mercato era così vasto e ricco, nonché molto aperto al nuovo mezzo di locomozione privata, da essere sostanzialmente autosufficiente e con spazio per una gran quantità di competitor minori, diversamente da paesi europei come l'Italia - per fare l'esempio più lampante - la.cui industria automobilistica poteva sopravvivere solo con l'apporto proveniente dalle esportazioni. La lunga e drammatica crisi economica del 1929-'32 fece poi strage di costruttori piccoli e medi, non sufficientemente attrezzati sul piano tecnico, commerciale, e/o finanziario, lasciando in vita un'ossatura di Case ulteriormente ridottasi nel corso degli anni '30, e poi degli anni '50.
La Flint qui ritratta fu esposta alla rassegna tematica - sempre di notevole livello - dell'edizione 2017 (se ricordo bene) della Fiera di Forlì ("Old Time Show" ), che riguardava le 6 cilindri nella storia. Bel pezzo, sontuoso ma senza eccessi, che spicca per rarità e fascia merceologica fra le non poche americane più o meno contemporanee di categoria medio-bassa importate negli ultimi lustri.
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