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Alfa Romeo Giulia 1300 TI

giuliagabford20211102.jpg
Anno 1966, targhe nere del 1969 (gabford).

Data: 02/11/2021
Commenti: 21
Visualizzazioni: 1141
Commenti
#1 | bob91180 il 02/11/2021 10:00:45
Bluette/blu tornado , ha ancora la sua calandra a nido d'ape ?
#2 | Icoma26 il 02/11/2021 10:02:31
Fantastica questa Giulia, come colore ma anche come anno, questa qui se non sbaglio dovrebbe avere ancora il cambio a 4 marce ed i freni posteriori a tamburo che poi arrivarono nella seconda serie insieme alla nuova calandra. mi piacerebbe capire il colore degli interni che sembrano neri. Lodevole la targa quadrotta anche se non originale. Complimenti al proprietario
#3 | bob91180 il 02/11/2021 10:10:10
Mmhh , di solito vi era accoppiata la selleria in fp granata ...
#4 | Icoma26 il 02/11/2021 10:12:19
Io ne conosco un esemplare uguale identico seconda serie che ha gli interni rossi, però non so se anche questa possa avere lo stesso rivestimento interno
#5 | Frabo187 il 02/11/2021 10:15:16
Soggetto e scatto davvero molto belli! claps
#6 | Markino il 02/11/2021 10:27:30
Esemplare da favola, per un amante delle "Giulia", soprattutto le più anziane, e della tonalità bluette come il sottoscritto.
Parrebbe tutto giusto, comprese le coppe prive di anello nero in plastica; data l'accuratezza generale, considero scontata la persistenza della calandra originale a "maglia" fitta.
Primo anno di produzione per la "TI", che ricevette il cambio a cinque rapporti, in luogo delle quattro marce della "1300" capostipite, rapidamente messa in ombra.
Questo colore, a mio giudizio uno dei migliori della gamma Alfa Romeo negli anni '60, era piuttosto diffuso, ed, in effetti, spesso abbinato - ottimamente - alla selleria in finta pelle rosso amaranto.
Ottimo lo scatto, come d'abitudine per Gabriele.
Ricordo, intorno al 1987, un esemplare ancora circolante a )Genova, identico a questo, targato "33" (fine 1967), che incrociai un paio di volte in Val Polcevera, guidato da un giovane, circostanza che mi fece istintivamente ben sperare sul suo futuro. Sbagliavo: dopo qualche settimana, era ben visibile - ancora integro - nella striminzita area ancora libera del grande demolitore di Borzoli, poco distante da una "Flaminia GT" Touring scura in condizioni pietose.
#7 | Icoma26 il 02/11/2021 11:02:49
Markino, accidenti che aneddoto che hai raccontatoShock
#8 | Markino il 02/11/2021 11:24:55
Sad
#9 | prof il 02/11/2021 11:24:57
Una Flaminia GT Touring allo sfascio... roba da non credersi, anche se parliamo di molto tempo fa.
#10 | Francesco240D il 02/11/2021 14:41:55
Peccato Marco... esemplare tenuto coi fiocchi che pare tutto in ordine, decorato da tinta elegante e raffinata, così come raffinata è la calandra che dovrebbe avere. Stupenda anche la targa originale, dentro credo sia amaranto o, come già detto, granata.
#11 | Uno Turbo D il 02/11/2021 14:41:59
La tinta è a dir poco spettacolare, e lo scatto non è da meno, sembra tratto da una brochure del periodo!
Beato chi possiede questa cinquantacinquenne...
Una Flaminia GT Touring allo sfascio... roba da non credersi, anche se parliamo di molto tempo fa.

Quoto...che poi, sbaglio o nell'87 era da appena qualche anno che si erano cominciate a conservare vetture simili?
#12 | Luka96 il 02/11/2021 16:18:54
Stupenda anche la targa originale

In realtà è ritargata
#13 | svalvolatogiallorosso il 02/11/2021 17:20:38
Splendido esemplare, il blu medio le dona immancabilmente
Una simile color grigio cenere con griglia anteriore a nido d'ape la ricordo nel mio quartiere con una targa inconfondibile che terminava con tutti 9 e che purtroppo fini al rottame a metà anni 90 dopo diversi anni che si era portata una grossa ammaccatura nella zona anteriore sx Sad
#14 | ARGiuliasuper il 02/11/2021 21:23:59
Esemplare magnifico che potrebbe essere bleu cobalto, colore un po' più scuro dello sbarazzino bluette, anch'esso previsto nella 1300 TI prima serie.
I cerchioni dovrebbero essere quelli da 15", privi di bugne e con il fissaggio della coppa mediante mollette, che permette una migliore aderenza al cerchio.
#15 | Stephan il 03/11/2021 01:46:15
Il colore è il “bluette”. Molto bella soprattutto con i suoi bei cerchi da 15.
#16 | IL BUE il 03/11/2021 10:20:52
Icoma26 il 02/11/2021 10:02:31
Fantastica questa Giulia, come colore ma anche come anno, questa qui se non sbaglio dovrebbe avere ancora il cambio a 4 marce ed i freni posteriori a tamburo

Cambio a 5 marce, freni rigorosamente a 4 dischi. LA Giulia ha avuto o solo tamburi, nella 1600 ti capostipite, o solo dischi. Misti, mai.

bob91180 il 02/11/2021 10:00:45
ha ancora la sua calandra a nido d'ape ?

La calandra a nido d'ape arrivò nel 1967
#17 | Markino il 03/11/2021 11:16:03
Ma per calandra "a nido d'ape" (o "a maglia fitta" come scrivevo sopra) non s'intende quella introdotta con la "Giulia 1300" del 1964, e adottata anche dalla 1a serie della "1300 TI" del 1966 ? Il passaggio alla calandra con semplici listelli orizzontali, accompagnato dalla nuova strumentazione ad elementi circolari, avvenne a fine 1967 o inizio '68.
Non mi pare ci siano state altre tipologie di calandra, in quell'arco di tempo, o sbaglio ?
#18 | IL BUE il 03/11/2021 11:17:58
Personalmente, per nido d'ape ho sempre ritenuto, a questo punto misà sbagliando (e da vent'anni, mica un giorno ROTFL ) la parte di plastica della calandra a tre listelli.
#19 | Markino il 03/11/2021 11:22:11
Azz….. Grin
Si, in genere si intende la componente esterna, metallica, con riferimento quindi agli esemplari costruiti sino al 1967; effettivamente, anche l'elemento in plastica della tipologia successiva reca un disegno fittamente traforato.
#20 | IL BUE il 03/11/2021 11:31:50
Non si finisce mai di imparare, e meno male cosi
#21 | ARGiuliasuper il 04/11/2021 00:37:13
Anche io ho sentito definire "calandra a nido d'ape" quella metallica presente sulla Giulia 1300 dal 1964 al 1967. In realtà si trattava di una rete di barrette metalliche orizzontali e verticali che realizzava dei rettangolini, una griglia derivata da quella che equipaggiava la 2600 berlina. La nuova calandra, introdotta nella seconda metà del 1967 è costituita da una rete nera e due serie di tre profili cromati orizzontali (baffi) ai lati dello scudetto Alfa Romeo, soluzione che a mio parere rese la Giulia 1300 molto più grintosa ed aggressiva. La rete nera era costituita da piccoli esagoni o da ellissi di analoghe dimensioni. L'aggiornamento del 1967 comprendeva anche la rotazione delle prese d'aria alla base del parabrezza, passate da trasversali a longitudinali, la nuova plancia con la strumentazione circolare e il volante a tre razze. La prima Giulia 1300 TI acquistata in famiglia è stato un mio personale rompicapo per anni visto che era stata acquistata nel febbraio del 1967 ma aveva la calandra nera ed il volante a tre razze della versione '67 ma il cruscotto trapezoidale e le prese d'aria trasversali del modello '66: un ibrido. Quando ormai mi ero convinto che le avessero montato quello che avevano disponibile nella linea di montaggio, in famiglia mi hanno raccontato che nel 1969 l'auto aveva subito un incidente frontale e che, in sede di riparazione, si era convenuto di montare la mascherina della versione più moderna.
Lodo la determinazione di Stephan sul colore ma, vista anche l'eccellente esposizione alla luce della foto, resto della mia opinione.
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