Di recente probabile restauro in una tinta piu' iconica oggi che ai tempi.
Con quell'assetto non oso immaginare il piacere di guida seppur impegnativo.
Esemplare preparato, reso celebre da un servizio di Ruoteclassiche; Super207 ricorda bene.
Un lavoro certamente ben fatto, visto la perizia e il denaro profusi, che però non incontra affatto i miei orientamenti in materia di auto storiche, specie quelle da me predilette, come questa.
Tinta da sogno, secondo me, rara sulla "Unificata" e molto più frequente sulla "Nuova Super".
Bellissima questa Giulia, su una 3 corsie poi la vedo completamente a suo agio e la immagino durante i sorpassi a velocità sostenuta mentre gli altri rimangono sbalorditi
Non è che senza elaborazione non ne sia capace , questo mai ma presumo che il rombo non sia proprio quello originale
Per chi volesse ammirarne la parte anteriore c é il servizio sulla nota rivista ruoteclassiche al N 373 ,come già accennato da Markino, qualche foto della copertina é presente in rete
Tutto sommato le elaborazioni sono sempre esistite, nei 60, 70, 80 e via discorrendo.... Se possedessi 4/5 auto storiche originali, un posto in garage per una macchina "vecchia ma insospettabilmente cattiva" lo riserverei.....altro che no.
Tutto sommato le elaborazioni sono sempre esistite, nei 60, 70, 80 e via discorrendo.... Se possedessi 4/5 auto storiche originali, un posto in garage per una macchina "vecchia ma insospettabilmente cattiva" lo riserverei.....altro che no. diablo
Assolutamente d'accordo. Io sono un quasi talebano dell'originalità però ad esempio le Porsche 911 rivisitate da Singer mi fanno letteralmente impazzire e anche questa Giulia non è da meno in quanto esteticamente rimane quasi stock ma sotto al vestito cela un twinspark da 200 cv.
D'accordo anch'io con Transaxle, Alphaolics e Singer realizzatori di auto da paura, mentre non mi convince affatto la Delta integrale Futurista, sia come concetto che come resa estetica generale.
Anche io la penso come ata, basta che sia solo una peró! Auto dal colore stupendo, che abbinato agli interni sta proprio bene. Per quanto riguarda l'assetto, non mi piace ovviamente, ma c'è di peggio. Sicuramente fatta a regola d'arte, dato che l'attività rende...
Io sono un purista della originalità ma rispetto le elaborazioni e le stratificazioni storiche che hanno cambiato nel tempo le vetture. D'altronde, nel caso specifico, non sono rare le Giulia ancora in servizio che hanno subito il trapianto del motore con una unità da 2000 cc. Almeno questa è una elaborazione fatta con grande perizia adeguando tutte le componenti della vettura alle nuove prestazioni.
Non mi piacciono ne i cerchi, ne l'assetto e nemmeno il fatto di aver messo il 2.0 Twin Spark che mortifica il rombo tipico del bialbero a testa larga delle Alfa Romeo fino al 1992. Con il 2000 bialbero a carburatori e con i Millerighe sarebbe stata perfetta.
Tutto è ammesso e rispettato e tutto si può fare ma se intendiamo il motorismo storico nel suo significato più ampio, non troviamo niente in questa vettura che lo rappresenti ad esclusione del fatto che si sia partiti da una vecchia Giulia.Trovo inoltre di una tristezza infinita proporre vetture cosi sulla principale rivista di autostoriche italiana,tra l'altro,al solo scopo pubblicitario.
Dai Commenti letti debbo dire che sono in totale accordo con 1600 GT, poiché sarà anche l'auto di Trussardi uscita su Ruote Classiche, ma è troppo modificata e poco conforme alle sue caratteristiche di origine
Trovo inoltre di una tristezza infinita proporre vetture cosi sulla principale rivista di autostoriche italiana,tra l'altro,al solo scopo pubblicitario.
La stessa rivista, su Instagram, in più di un'occasione ha dato spazio ad auto storiche convertite in elettrico; avrebbe dovuto condannare categoricamente la cosa, invece.
La stessa rivista, su Instagram, in più di un'occasione ha dato spazio ad auto storiche convertite in elettrico; avrebbe dovuto condannare categoricamente la cosa, invece.
No. È più che giusto che mostri come si evolverà l'auto storica perché, a dispetto del nome, una rivista come "Ruoteclassiche" si occupa anche del presente e del futuro dell'automobilismo storico.
E quindi giustissimo che mostri una conversione elettrica perché potrebbe essere un futuro per la categoria. Non è detto che tutti siano d'accordo, non è detto che sia questa la strada giusta, ma va bene mostrare che c'è ne è la possibilità.
L'auto storica è un testimone della sua epoca,se la modernizziamo cos'avra' più da raccontarci? Se fra 50 anni non potrà più circolare perché il mondo è cambiato la chiuderemo (con molto dispiacere) in un museo come facciamo oggi con vetture di inizio 900 e ci godremo una Tesla 2021che nel frattempo si sarà già guadagnata la targa ASI.
Per quella, mi è stato riferito che abbiano utilizzato un mezzo rottame, recuperato in un campo, utile solo in quanto provvisto di numero di telaio.
Sul resto del dibattito, mi trovo a mia volta in sintonia con Bayerische.
Anche io sono per l'originalità.. cosa centra la conversione in elettrico sulle storiche?? A mio avviso le mortifica solo... sappiamo che le prestazioni cambiano ma il fascino va perso. Naturalmente è un discorso in generale
E infatti come detto nel precedente messaggio, non è detto che sia giusto. Intendevo dire che le riviste di settore non possono escludere queste trasformazioni, perché in un modo o nell'altro riguardano sempre l'auto storica. È giusto dire che ogni auto ha la sua storia, che modelli attuali trasformarti in elettrico possano suonare come un eresia e che si perde molto. Ma se qualcuno fa queste trasformazioni e trova l'interesse da parte di un pubblico, allora è giusto che ci sia attenzione da parte del settore nel tentare di capire come questa strada sia praticabile e come venga attuata. Perché volenti e nolenti l'elettrico sarà il futuro, e se qualcuno preferisce trasformare la propria auto in elettrica piuttosto che tenerla ferma in garage saranno scelte sue. Forse non giuste e incoerenti del passato, ma da tenere sott'occhio per capire dove tirerà il vento.
Per concludere vi chiedo di cercare l'account Twitter "Electric Alfasud", e direi che il nome dice tutto.
Ogni volte che appare un'auto modificata in maniera più o meno pesante (o invasiva) parte la solita diatriba tra i (pochi) a favore e i molti contro. Io in genere mi schiero tra i "pro" ma è ovvio che ogni esemplare è un caso a sè, non mi può per forza andare bene ogni tipo di modifica. Ma di sicuro non sono e non sarò un talebano dell'originalità, anzi se avessi un'auto storica sono sicuro che non ricercherei l'assoluta corrispondenza filologica.
Che poi spesso da certi commenti sembra sia stato fatto chissà quale sacrilegio, manco avessero disegnato i baffi alla Gioconda o messo le tapparelle al Colosseo!
Non mi vergogno di dire che se avessi le possibilità economiche del padrone di questa Giulia, ne avrei più d'uno di giocattolini come questo in garage.
Un'auto d'epoca non è un obbligo di legge nè una prescrizione medica, chi la cerca lo fa per passione e per piacere personale, e questo lo si può ricavare in entrambi i modi, sia ricercando l'assoluta originalità sia "ritagliandosi" l'auto a propria misura; non c'è un giusto e uno sbagliato, il mondo è bello perchè è vario, di scenari in cui dobbiamo comportarci o essere tutti uguali ne abbiamo già troppi nella vita!
Tomaso Trussardi è un vero appassionato di auto. A tutto tondo. Ha tante auto sportive ma apprezza molto le storiche. Di recente ha comprato una 127 prima serie con cui ha partecipato a un raduno. Spesso viene immortalato alla guida della Giulia con la sua consorte (Michelle Hunziker) nelle passeggiate domenicali con la Giulia.
Passione di famiglia, probabilmente passatagli dal padre, perito anzitempo in un incidente automobilistico (come il fratello maggiore).
Alfaholics, come tanti altri, fa restomod.
Sempre passione per il mondo dell'auto rimane. Ed è bello così, che ognuno se la viva come vuole
Non vorrei essere oltremodo pedante ma questo è un concetto che mi sta particolarmente a cuore,ribadisco, le modifiche a questa Giulia o la elettrificazione NON sono motorismo storico e non ne diffondono i valori.Una rivista che si occupa di auto d'epoca dovrebbe avere il compito di tutelare diffondere e spiegare ai giovani i principi e la funzione del collezionismo, se poi vogliono occuparsi di tuning o restomod per assecondare nuove tendenze o fare pubblicità facciano una'altra rivista e la chiamino in altro modo, ma tengano ben distinti i due concetti.Altrimenti magari un giorno ci toccherà pure vedere in qualche enciclopedia moderna una bella foto del David aggiornato con dei tatuaggi perché adesso si usa cosi.
Riconosco che indubbiamente ci sta dietro un lavoro pazzesco, molto costoso e sicuramente raffinato però le auto storiche se hanno quel nome ci sarà un motivo. Non pretendo l'assoluta originalità e premierei al massimo qualche modifica che si faceva nella sua epoca al modello in questione.
P.s. purtroppo ai raduni se ne vedono sempre di più stravolte e spesso mi vedo rivolta sempre la stessa domanda: 'quando le fai assetto, cerchi e marmitta ..?' Io non concordo ma nemmeno me ne faccio una malattia poiche ognuno con la sua macchina fa quello che vuole... però insomma se debbo ricevere queste domande..
A mio avviso deturpata, data la meccanica non sua e quei noiosi, brutti e scontati cerchi replica Gta.
Fossi uno stilista noto con la mania che mi ritrovo, due esemplari per ogni modello preferito: uno da conservare in garage, in condizioni di fabbrica, e l'altro per un uso più disinvolto in totale quanto originale efficienza meccanica (in questo caso chissenefrega della carrozzeria, salvo ovviamente ruggine), più un terreno da destinare a rottami uso ricambi.
Le conversioni elettriche le concepisco solo in caso di sostituzione alla betoniera del motore 380 trifase con uno 220 monofase, perchè dove deve funzionare non c'è più il contatore da cantiere.
Di Ruoteclassiche conservo con cura i numeri storici, davvero interessanti e me ne guardo bene dal ricomprarlo, da oramai oltre 10 anni.
Non vorrei essere oltremodo pedante ma questo è un concetto che mi sta particolarmente a cuore,ribadisco, le modifiche a questa Giulia o la elettrificazione NON sono motorismo storico e non ne diffondono i valori.Una rivista che si occupa di auto d'epoca dovrebbe avere il compito di tutelare diffondere e spiegare ai giovani i principi e la funzione del collezionismo, se poi vogliono occuparsi di tuning o restomod per assecondare nuove tendenze o fare pubblicità facciano una'altra rivista e la chiamino in altro modo, ma tengano ben distinti i due concetti.Altrimenti magari un giorno ci toccherà pure vedere in qualche enciclopedia moderna una bella foto del David aggiornato con dei tatuaggi perché adesso si usa cosi.
92 minuti di applausi!
Per quanto riguarda questa Giulia, mi pare di ricordare che la base fosse un conservato uniproprietario. Se fossero partiti da un'auto in condizioni più compromesse, probabilmente non mi sarei scandalizzato più di tanto.
Per quanto riguarda l'elettrico.. Beh, che dire: per me chi converte una storica in elettrico dovrebbe avere revocata la patente.
Perché volenti e nolenti l'elettrico sarà il futuro
Di questo non sarei così certo, almeno non con i tempi brevi che alcuni prefigurano (ad es. 2030 come termine ultimo per le omologazioni di auto con motore termico). Ci sono diversi segnali che vanno in direzione opposta, qualcuno inizia a rendersi conto che sono obiettivi materialmente non realizzabili.
Comunque io sono nolente Ma soprattutto, detesto la propaganda che si fa intorno a qualunque tema, e quello dell'auto elettrica ne è un valido esempio, anziché stimolare un dibattito e fornire informazioni quanto più accurate per permettere a chiunque di valutare con il proprio cervello.
Io penso che convertire una vettura all'elettrico ed il trapianto di un motore endotermico diverso da quello originale siano due cose ben diverse.
Sebbene io sia molto tollerante sulle trasformazioni che le persone fanno sulle proprie auto, la conversione all'elettrico non riesco proprio a capirla. Una auto degli anni '80 con un motore elettrico è completamente fuori contesto. Anche l'idea di un trapianto di motore endotermico non mi fa impazzire ma la ritengo più comprensibile e magari compatibile con un uso quotidiano di una vettura che ci piace per i suoi interni, per l'estetica o la guidabilità. Negli anni '90, quando lavoravo nei Paesi Bassi un collega del luogo aveva una Saab 96 con un motore moderno. Le prestazioni erano diventate accettabili e l'affidabilità pari ad un auto nuova. E lui era molto soddisfatto di un auto che adorava e la cui trasformazione gli permetteva di usarla sia per venire al lavoro e sia per piccoli viaggi.
(foto "super80" )