Auto a mio parere interessante che avrebbe meritato maggior successo commerciale. La prima serie è più "vintage". Scelta inusuale come auto degli sposi, complimenti e auguri!
All'epoca ata, aveva sicuramente tutte le caratteristiche per esserlo. Tanti auguri alla coppia. Anche secondo me avrebbe meritato maggior successo, ma purtroppo così non andò dato che la clientela assunse un atteggiamento dubbioso nei confronti di certe innovazioni che col tempo si sono rivelate eccezionali. Anche oggi non le viene dato il giusto valore, e sono merce assai rara. Una la metterei volentieri in garage, specie se della seconda serie e in quel colore turchese tipico di molti esemplari.
All'epoca un amico ne acquisto' una usata e ricordo che aveva buone prestazioni , ma , oltre ai consumi elevati , l'avantreno dava continui problemi , con geometria "ballerina" ...
Il discorso consumi é probabilmente dovuto alla mancanza di una 5° marcia,come già discusso in occasione di una 111 pubblicata dal sottoscritto qualche anno fa (https://www.targhenere.net/gallery/photogallery.php?photo_id=33002) pur tenendo presente che la crisi petrolifera si sviluppò qualche anno dopo
Notevole prima serie, uguale a quella di un conoscente che fu sostituita nel 1982 da una Ford Escort al quale modello in quel periodo avevano aggiunta la 5' come optional
Ricordo uno strafalcione in "Squadra antiscippo", in cui una banda di ladri sgangherati capeggiata dal compianto Vincenzo Crocitti (nel film era "Er Zagaja" ) scappò, dopo un tentativo di furto altrettanto sgangherato, a bordo di un' A111 seconda serie e, non ricordo se la radio della polizia o direttamente gli inseguitori dissero: "i malviventi sono fuggiti a bordo di una 124 (o 128, non lo rivedo da qualche anno, e l'Alzheimer galoppa)"
Dal mio punto di vista,la A111 ,fu un passo indietro rispetto alla Primula che aveva una linea meno convenzionale alla quale gli italiani non erano ancora abituati,in sostanza era una 124 meglio rifinita negli interni,ma molto anonima,anche se ora la apprezzo di più rispetto a quando si vedevano circolare(poche)...niente da dire sulle prestazioni di tutto rispetto
I malviventi(secondo la radio della polizia ovviamente)sono fuggiti a bordo di una 128 in "Squadra antiscippo". Non so se fu uno strafalcione dato dalla impopolarità del modello nel 1976, oppure perché non l'hanno vista bene in sala di doppiaggio scambiandola per una 128.
IL BUE il 19/11/2021 18:43:43
Ricordo uno strafalcione in "Squadra antiscippo"
Il dialogo era più o meno questo. Ballarin: "Quella 128 deve essere rubata!" E Giraldi: "Noooo, ma che dici. Gliel'ha data la Fiat per collaudarla".
Già la prima volta che lo vidi, nel 1994, notai che c'era qualcosina che non andava. Però non conoscendo la A111 pensai a chissà quale serie speciale della 128, del tipo "Francis Lombardi Smart" di proprietà di un mio compaesano.
Avevo rimosso del tutto il dialogo. Tuttavia ricordo che l'A111 era targata Roma F, 1970. Ricordo invece bene la scena delle botte al cantiere, in cui Giraldi ad una certa prende a palate Chiappetta: mi faceva e fa ancora venire in mente mio padre, 50 anni e oltre nei cantieri, che ogni qualvolta lo facevo /faccio arrabbiare mi dice: "mo te do 'na palata in bocca"
Avvistamento sbalorditivo, che Filippo già mi "notificò" a suo tempo.
Se mi è capitato qualche rara volta di incrociare - più che altro alle fiere, nello stand del club Autobianchi - una 2a serie, probabilmente non vedo una 1a serie almeno dalla 2a metà degli anni '90.
Modello che ebbe un ciclo di vita di appena 3 anni e mezzo, per un consuntivo totale - neppure disprezzabile - di circa 58mila esemplari; a penalizzarlo presso la nostra clientela fu in certa misura il marchio Autobianchi, associato nell'immaginario collettivo a vetture utilitarie o, al più, medio-piccole, e poco in sintonia con una taglia media, anche se i contenuti non mancavano affatto, con prestazioni e finiture di ottimo livello. Con la "128" e la "124" a farle concorrenza dall'interno (almeno presso la fascia "inferiore" della sua clientela potenziale, per quanto attiene alla "128" ), la "111" finiva per essere relegata, sul mercato interno, ad un ruolo che si potrebbe quasi definire "di nicchia", mentre alcuni mercati esteri, come quello francese, diedero soddisfazioni relativamente buone (la si ricorda come vettura personale del Commissario Max Pellissier, in una splendida pellicola noir del 1970, diretta da Claude Sautet).
Questo esemplare, una delle ultime 1a serie, appare in condizioni mirabili; la tinta non è tra le più entusiasmanti, ma ha poca importanza.
Anche se, generalmente, prediligo le serie d''origine dei vari modelli, trovo che i doppi gruppi ottici posteriori della versione successiva completino più degnamente lo specchio di coda, qui dall'aspetto un po' troppo dimesso.