È soggettivo,considerato che ai miei occhi la Giulia è sempre stata piuttosto burina quanto a design l'estrema semplicità formale della 124 la rende più gradevole.
Se non sbaglio la Seat sulle versioni spagnole di queste vetture - che chiamava "1430" prendendo spunto dalla cilindrata 1438 cc - montò poi anche il motore 1800 e forse persino il 2000.
Addirittura! Comunque fossi nel proprietario, farei solo una cosa: riportarla come un origine, con i suoi cerchi e le sue coppette. I cerchi in lega previsti già potrebbero donarla un tocco di sportività, più di quanto si pensi. Io personalmente, preferisco quelli con le coppette, poi adatti anche a questo austero blu ministeriale. Dentro credo sia tutta originale, poiché i tessuti appaiono più o meno sbiaditi. Poggiatesta previsti?
Quattroruote all'epoca non provò le versioni Special e Special T, mi sarebbe piaciuto leggere i dati strumentali; tuttavia con 95 CV DIN e una massa sotto la tonnellata, il divertimento è assicurato.
Quattroruote non provò la 1600, ma provo senz'altro le 1400, sia normale che T: su quest'ultima, con 80 cv e cambio a 4 marce, rilevò prestazioni più o meno pari a quelle della 125 Special. Quindi sì, la 1600 doveva essere proprio una bella "bestiola"... Per completezza ricordo poi che i dati strumentali della 1400 special monoalbero erano quasi esattamente sovrapponibili a quelli della 1500 C.
Forse la Special T 1400 la registrarono come Impressioni di guida, però con le rilevazioni principali che furono le seguenti (marzo 1971):
- velocità max. 165,218
- km da fermo: 33,310
- km da 30 km/h in IV: 39,885
- marcia in salita: 80,559 km/h
Non ritrovo quel fascicolo, ma ho tratto i dati dalla consueta tabella comparativa di confronto con le concorrenti pubblicata nella prova della Mazda 1600 (luglio 1972, tra l'altro un ghiotto fascicolo, con la prova dell'Alfetta!).
La 124 Special T 1600 è stata provata da Auto Motor & Sport che provò anche la Giulia Super 1600
La 124, con 165 km/h, non si avvicina nemmeno alla velocità massima della Giulia mentre nella accelerazione, fino a 130 km/h, si lascia leggermente preferire, complice anche un peso inferiore di 80 kg, sebbene il rapporto peso/potenza sia quasi lo stesso.
Da 0 a 100 km/h la 124 ci mette 10,5 s un tempo migliore del 10,8 s fatto registrare dalla Giulia che, in ripresa, è superiore con, ad esempio, 35,3 s contro 36,8 s nel km da 40km/h in IV.
Sulla linea i giudizi sono personali. Ma, ai miei occhi, le linee spigolose e lineari della 124, anche nella sua migliore versione, non sono paragonabili alle linee sinuose, aggressive e piene di personalità della Giulia. Senza contare il sound del motore che è inconfrontabile.
Comunque mi sembra che, per essere una Fiat e per giunta berlina, la 124 Special T 1.6 se la cavasse egregiamente
Forse, se le avessero montato il 1608 cc della 125 sarebbe andata ancora meglio.
Il confronto con la Giulia è sempre interessante per queste berline, che in fondo nelle versioni bialbero nacquero per darle del filo da torcere. Certo come tenuta di strada e sterzo l'Alfa era insuperabile, ma per il resto se la giocavano, con pregi e difetti equamente ripartiti. Tra l'altro c'è da dire che i rilevamenti numerici sono indicativi di una prestazione media, potendo variare in modo anche abbastanza significativo da un esemplare all'altro dello stesso modello: ricordo ad es. che mi capitò di leggere un test di una 125 normale risultata più brillante della Special provata da Quattroruote. Inoltre il bialbero Fiat - in genere più pronto a scattare sul breve ma meno elastico dell'Alfa - risentiva meno di regolazioni non perfette, che invece il rivale milanese richiedeva per fornire tutto il piacere di guida che era la sua vera ricchezza, al di là dei rilievi cronometrici. Comunque che motori, e che macchine! E se poi le priorità piuttosto che la grinta erano classe e comodità a profusione - e anche guida più sciolta in condizioni di scarsa aderenza - bastava rivolgersi in casa Lancia: insomma che splendide vetture si costruivano in Italia, e così ben differenziate tra loro...
La mestizia è vivere di ricordi del bel tempo che fu, tutto perduto, e la concorrenza sentitamente ringrazia. Sad
Purtroppo. Ma bisogna anche ringraziare quei signori che hanno consentito tutto ciò e infatti non è un caso che siano stimati moltissimo dai manager di case estere, chissà perchè.