Rarissima con le targhe nere, ed è anche in ottime condizioni. Tinta scialba ma che inevitabilmente rimanda agli anni '80. Anche secondo me è riuscito il restyling: ha ammodernato l' auto senza stravolgerla. Esemplare da conservare gelosamente.
Sotto alla pelle il discorso cambiava un bel pò: motore trasversale e sospensioni anteriori Mc Pherson, in luogo del motore longitudinale con cambio davanti e sospensioni di derivazione Renault 4
Siete sicuri che la Supercinque derivi, meccanicamente, dalla R5?
Perché ho trovato dati discordanti: qualcuno sostiene che il pianale sia quello (debitamente accorciato) della R9/11, qualcun altro che derivi dal pianale R4/R5, con la parte anteriore modificata per montare il motore trasversale.
Io propenderei per la prima ipotesi, perché mi sembra che le ruote posteriori siano allineate: in caso di derivazione dalla R4/5 la ruota sinistra sarebbe più avanti della destra.
Il buon Marcello Gandini fu accusato, negli anni, di scarsa fantasia nel reinterpretare le linee di una vettura che, a dispetto dei quasi 15 anni, era ancora molto amata dal pubblico.
Io la penso in maniera opposta, in quanto il compito del designer italiano non era certo semplice: mantenere una continuità con l'illustre antenata, i cui stilemi fondamentali erano ancora validissimi (si pensi alla fanaleria posteriore verticale con soglia di carico a filo del paraurti, o ai fascioni laterali integrati, avanguardia pura negli anni '70) e una meccanica completamente nuova. Ci riuscì egregiamente, ampliando le superfici vetrate ed armonizzando fra loro tutti i particolari. Al felice risultato complessivo contribuì anche, come da prassi Renault nel periodo, un design degli interni molto giovane e dinamico.
Nella gamma d'esordio, la "TC" era praticamente il modello di accesso. Motore 950 cm3, cambio a cinque marce (almeno da noi, in Francia la quinta si pagava!), di serie poggiatesta anteriori (rivestiti curiosamente in finta pelle), lunotto termico, accendisigari e orologio. Non c'era invece la luce di retromarcia, presente nell'esemplare in foto.
Per chi poteva fare a meno anche dell'indispensabile, a fine '85 venne resa disponibile la "C", priva financo di lunotto termico e poggiatesta anteriori, in pratica una "2CV" con un vestito più alla moda, in ossequio ai gusti francesi il cui mercato era ancora favorevole alle vetture essenziali. E, nella fattispecie, la Renault fu prodiga di versioni semplificate per la gamma Supercinque: come dimenticare la "Campus" , in seguito diventata "Five", con la rustica plancia del furgoncino Express e privata anche degli utilissimi fascioni?
In conclusione, vettura certamente riuscita, anche se il suo stile "passatista" al tempo fu giudicato un handicap dei confronti di vetture dalla linea totalmente inedita che mietevano record di vendite (vedi la terribile Peugeot 205).
Per me questa tinta invece è molto gradevole e azzeccata sulla Supercinque.
Al sempre interessantissimo commento di Antonio, alias Total, aggiungo che sulla Phase 2 i fascioni vennero tolti un po' da tutta la gamma, non solo dalle versioni ultrabase come la Campus e la Five.
Questa mi era sfuggita diversi mesi fa. Praticamente pari al nuovo, dev'essere la tipica vettura utilizzata di rado e con grande cura per brevi spostamenti.
Quando salii per la prima volta sulla Supercinque del mio ex capo rimasi a bocca aperta per come gli interni fossero belli, da li in poi vidi la supercinque con altri occhi, anche se la sua era una GTL, oggi comunque prediligo le 5 e super5 rispetto alla prima Clio
Piccola precisazione: la Supercinque TC aveva il cambio a 4 marce. La quinta si pagava a parte (198.000 lire nel febbraio 1985). La C fu commercializzata già in primavera: ne ho fotografata una a targhe nere dell’aprile 1985.
Esatto, la C era quella. Immagino sia defunta da tempo. Non lontano da lì immortalai anche una rarissima TSE a targhe nere (con lo stesso incipit numerico), sempre bianca. Ma si parla di quasi 15 anni fa. Ahimè da me oggi è ormai impossibile vedere una Renault 5.
(foto "Giant" )