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Lancia Fulvia

lanciafulviaandreazon20220404.jpg
Anno 1963 (AndreaZon).

Data: 04/04/2022
Commenti: 9
Visualizzazioni: 938
Commenti
#1 | time101cv il 04/04/2022 10:20:33
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2022/04/lancia_fulvia_prima_serie_1963_2.jpg

www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2022/04/lancia_fulvia_prima_serie_1963_4.jpg

www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2022/04/lancia_fulvia_prima_serie_1963_3.jpg
(foto "AndreaZon" )
#2 | bob91180 il 04/04/2022 11:22:43
Esemplare della prima ora in bianco saratoga , ed ancora con prima targa , direi perfettamente restaurato ; solo i sedili mi lasciano perplesso , forse non conformi ...
#3 | aureliab20 il 04/04/2022 11:29:50
Da sostituire assolutamente le plastiche delle frecce anteriori con quelle completamente bianche.
#4 | Astrale il 04/04/2022 22:45:21
Chi ha disegnato i fanalini posteriori della Fulvia era un n genio, mi hanno sempre fatto impazzire...
#5 | Francesco240D il 04/04/2022 23:25:03
Molto bella in, mi pare, bianco Saratoga. Pregiate le prime targhe bolognesi, di sicuro appartenuta a qualche esponente della borghesia medio-alta. Ancor più dei fanali, sono molto eleganti e caratteristici i rostri. Presente anche la bandiera della "Cavalleria Lancia". In che senso non conformi, Bob?

P.S. Le cinture sono state montate dopo, o uscivano di fabbrica?
#6 | time101cv il 05/04/2022 00:54:10
Molto bella in, mi pare, bianco Saratoga

Prima di scrivere i tuoi commenti, sei pregato di leggere quelli precedenti, grazie.
#7 | ARGiuliasuper il 05/04/2022 00:55:37
Chi ha disegnato i fanalini posteriori della Fulvia era un n genio

Concordo! In generale, fino alla produzione dei primi anni 1970, le auto mi incantano per la loro creativa diversità dei fanali posteriori. I fanali della Fulvia ma anche i cerchi a tre spicchi della Ford Cortina, Le lame verticali di Peugeot 404, e Fiat 1500/1800/2100/2300; quelli delle Giulia ma anche delle GT e quelli della Spider Duetto, della Renault 4, della Renault 5 Lancia Flavia e così via. Nei mercatini mi fermo sempre negli stand che vendono questi fanalini, tutti diversi, originali ma funzionali. Poi, dalla fine degli anni '70, si sono ingranditi, hanno occupato buona parte dello specchio di coda e sono diventati simili, uniformati e anonimi. Solo alla fine degli anni '90 si è cominciato a vedere qualcosa di caratterizzante. Ma gli anni 50 e 60 non si battono.
#8 | IL BUE il 05/04/2022 17:39:12
aureliab20 il 04/04/2022 11:29:50
Da sostituire assolutamente le plastiche delle frecce anteriori con quelle completamente bianche.

Assolutamente concorde. E' un dettaglio, ma secondo me significativo, che ha una bella differenza estetica.
#9 | Markino il 08/04/2022 09:45:16
Pezzo notevole per appassionati "duri e puri", considerate le prestazioni modeste di questa versione capostipite, via via incrementate con le evoluzioni succedutesi a partire dalla fine del 1964, che, presumo, resero poco appetibile la "monocarburatore" già nel mercato dell'usato di fine decennio; inevitabile che, nel tempo, fossero le serie più prestanti ad aver maggiori chance di sopravvivenza, e che l'originaria, pur prodotta in un buon numero di esemplari (circa 32mila), sia stata condannata all'oblio con una certa rapidità.
La linea uscita dalla matita di Piero Castagnero è indubbiamente massiccia e piuttosto squadrata, ma assai ingentilita da numerosi dettagli ricercati e di buon gusto, che la identificano immediatamente come vettura di tono, a dispetto della cilindrata contenuta. Perfetto, secondo me, il bianco Saratoga, purché mantenuto lucente.
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