(foto "ARGiuliasuper" )

Strabiliante gioiellino , direi tutto conforme , e dotato di notevolissima prima targa ...

Assolutamente si, bellissima e impeccabile.

Magnifica testimonianza dell'epoca in cui il boom scaldava i motori, e prendeva intanto corpo la vera motorizzazione di massa, che la FIAT aveva già avviato in certa misura con la minuscola "500", e poi con la più borghese "1100/103".
Alla vista di targhe romane di metà anni '50, la mia immaginazione corre spesso alle serate trascorse dai protagonisti di quell'epoca nel primo, grande drive-in italiano, sorto (se ricordo bene) a Casal Palocco, del quale un Ruoteclassiche di fine anni '80 riportava un'enorme fotografia in bianco e nero su due pagine, zeppa di vetture, tra le quali, appunto, molte "600" e "1100/103".

Questa 600 ha conosciuto una Roma dove giravano poco più di 270.000 mila vetture...oggi quante ne gireranno? Due/Tre milioni? Forse anche più.
Credo sia anche molto quotata una 600 così anziana, ancora coi vetri scorrevoli.

Direi molte meno; per citare la casistica più lampante, quelle targate sino al 1940-'41, e non erano poche, erano in buona parte già sparite dalla circolazione per motivi sin troppo ovvi, considerato che c'era stata di mezzo la guerra e l'occupazione nazista, seppur vissute da Roma per un periodo inferiore rispetto all'Italia settentrionale.

Effettivamente si, però se volessimo ovviare a ciò possiamo anche considerare le auto della gente non residente ma che bazzicava per Roma, penso che attorno alle 270k ci siamo come numero, forse anche qualcosa di più.

Vale anche il caso contrario...o vuoi far tornare quota 270 per forza....

Al totale vanno anche sottratte le auto circolanti in provincia e quelli dei romani in trasferta in altre province

Bisognerebbe rintracciare i registri della Motorizzazione relativi all'anno 1956 (non ho idea se esistano ancora), ma a mio parere non sarebbero comunque completamente attendibili, poiché probabilmente già allora giacevano, in vari posti, diversi veicoli di venti o trent'anni senza targa, almeno quelli (secondo me nemmeno così tante) che si salvarono dalle requisizioni belliche citate da Markino; e molti di questi veicoli, probabilmente, sarebbero stati venduti come ferrovecchio (in Italia gli autodemolitori in senso moderno erano ancora inesistenti in quel periodo), o al massimo usati come ricambi per veicoli simili o trasformati in camioncini.
Di conseguenza, possiamo pensare certi dati numerici solo a grandi linee.