Mi ha sempre colpito la scelta da parte di "mamma Fiat" di riproporre anche sulla terza serie del '76 la versione a due porte, quando ormai si era giunti ad una razionalizzazione della gamma visto il lancio non lontano della Ritmo. I dati di vendita di questa versione furono molto esigui sul nostro territorio, forse qualcosa in più ha fatto in Germania e più in generale in Nord Europa, dove le berline a due porte son sempre state apprezzate.
Questo esemplare sembra essere pari al nuovo, secondo me è in mano a qualche appassionato che ha ben chiara la rarità del modello.
La base poi era veramente brutta, nel contesto di un modello di per sè molto meno riuscito della serie capostipite: tra le mancanze più evidenti, quella delle luci della retromarcia (che davano allo specchio di coda un aspetto un po’ “cieco”) e dei deflettori anteriori, una “dotazione” molto utile sulla quale non era il caso di risparmiare (venivano montati di serie perfino sulla 126, per dire…).
La pubblicità del lancio della 128 seconda serie parla di "versione unificata" che abolisce la distinzione tra Normale e Special. Aggiunge poi che la vettura è personalizzabile con numerose combinazioni di optional (in pratica gli allestimenti C e CL, più gli optional veri e propri). Successivamente si abbandonò questa strana classificazione.
Probabilmente volevano creare una gamma che desse l’idea di un’offerta più articolata, sull’onda di altre case estere come ad esempio la Ford. Tuttavia, almeno secondo il mio parere, nei fatti i tre allestimenti differivano per pochi particolari, piuttosto irrilevanti, partendo dal fatto che la base era talmente spoglia che al confronto la CL sembrava “patrizia” anche se non offriva nulla di che. Tanto che un anno dopo il lancio la C e la CL furono equipaggiate di serie con antifurto bloccasterzo, lunotto termico e poggiatesta anteriori, prima a pagamento (stessa operazione fu fatta per la 127 CL).