Altra berlina grigia, ma stavolta bialbero a benzina i.e.
Chissà se monta l'aria condizionata...

Ebbe' questa da guidare deve essere parecchio simpatica ...

Bellissima!
La Prisma univa alla perfezione compattezza ed eleganza e, nonostante la chiara (e tutt'altro che celata) derivazione dalla Delta, aveva la sua spiccata personalità.

Con la prospettiva di oggi, un'auto che merita solo elogi anche per la pregiata e performante motorizzazione bialbero.
Ricordo però che nel 1987 la concorrenza più aggiornata era stilisticamente più al passo coi tempi. La Prisma è chiaramente figlia dei primi anni '80 e altre auto dello stesso segmento di appartenenza lanciate qualche anno dopo apparivano decisamente più "fresche".


Le doti dinamiche, sia in termini di prestazioni che di guidabilità, erano di prim'ordine nel confronto con le concorrenti, anche dopo diversi anni dal lancio.

109 cv e credo 1000 Kg di massa: volava.

191 km/h testati da Quattroruote nel giugno 1986, roba da Alfa Romeo di pari cilindrata e da buona 2 litri dell'epoca. Bellissimo esemplare in motorizzazione assai performante e con i cerchi in lega che con questa unità 1600 ad iniezione elettronica sono d'obbligo.

Eppure io l'avrei preferita a molte concorrenti coeve nate in quell'anno o un anno prima e continuo a preferirla.

Per fortuna ha i cerchi in lega che la rendono un pizzico più aggressiva. Aggiungerei anche i fendinebbia originali integrati nel paraurti.

L'ha avuta mio padre per 4 anni, la 1.6 i.e. volava basso! Bei tempi..

Esemplare di riferimento per la versione a mio giudizio più pregevole della gamma "Prisma", inclusa persino la "Integrale", che sarebbe un "giocare" troppo "facile".
Le condizioni sembrano parlare di una cura da amatore/collezionista, ampiamente giustificata dalla rarità e dalla sostanza della vettura, e che per la "Prisma" appare comunque circostanza assai rara.

In che senso “volava basso”?

VolAva.