Splendido e rarissimo esemplare capostipite con prima targa, direi piuttosto noto se, come mi pare di ricordare, è stato recuperato in precarie condizioni e lodevolmente riportato a nuova vita da un autentico appassionato già aduso a simili imprese.
Lo scatto d'anteprima, perfetto, lo valorizza oltremodo; ottimo e decisamente meritato il reportage integrativo a più mani.
Beh che posso dire.. Oltre che aver fatto mille volte i complimenti al proprietario (nonchè mio caro amico), ricordo ancora quando la vidi riportata a nuovo, dopo anni di abbandono e vandalismo
Qui è insieme a quella che poi è diventata la mia fidanzata, Ottobre 2021:
Eccomi qua! Innanzitutto grazie per i complimenti.
L’auto ha una storia particolare, non breve, ma che credo valga la pena raccontare; nel 1973 venne comprata nuova a Brindisi da un medico in pensione, che la utilizzò con cura e parsimonia fino al ‘79, anno in cui mancò.
Seguirono anni di fermo nel box di casa, fino a che un’estate (fine anni 80) venne rubata l’auto dei parenti in trasferta estiva al sud, una Audi 80 nuova fiammante.
Fu così che la vedova (ormai anziana) decise di liberarsi dell’auto del marito ferma da troppi anni e la diede a questi parenti (residenti a Parma) per risalire a casa, provvisoriamente, con la richiesta di occuparsi dello “smaltimento”.
Cosa che non avvenne, perché rimase abbandonata in una rimessa pubblica da quel giorno fino al 2020, anno in cui l’ho acquistata. Questa particolare storia le ha permesso un piccolo record, cioè di totalizzare appena 19.000 km in tutto questo tempo, infatti gli interni sono pari al nuovo così come tutte le parti soggette a usura.
Solo la carrozzeria aveva risentito delle manovre poco accorte dei vicini di parcheggio, e dei vandali, e la meccanica del lungo fermo.
Che meraviglia! Ho sempre amato la 132, e la I serie la reputo senza dubbio la migliore delle tre. Peccato non averla potuta ammirare in quell'occasione, dato che non essendo pratico di quella zona credevo che l'unico parcheggio disponibile fosse quello multipiano.
Storia davvero interessantissima! Nella foto di Andrea la carrozzeria non sembrava messa malissimo: Nathan, l'hai riverniciata o solo lucidata energicamente? I Ragno erano gradevoli (spero tu li abbia conservati), ma anche io sono amante dell'originalità e poi quest'auto è essenzialmente elegante (in piú ha il plus di avere i cerchi bianchi mantenuti solo per pochi anni). La tinta correda il tutto, magari a voler essere puntigliosi metterei su quattro bei pneumatici del tempo riprodotti. Detto ciò ti faccio i complimenti, scelta non banale e sensata, è un' auto che si presta bene anche ad un uso abbastanza frequente (sebbene non ricordi se abbia il servosterzo).
Mi unisco al coro dei complimenti, nonostante preferisca l'ultima serie queste prime versioni sono rarissime. Quando è stata recuperata montava già i Campagnolo Ragno oppure erano cerchi provvisori?
Cavolo la ricordo benissimo, buttata vicino all'entrata, piena di polvere e bottarelle, il suo destino pareva segnato!
Mi fa veramente piacere che sia invece ritornata a splendere... per Nathan solo applausi
Nella foto di Andrea era già stata restaurata, i Campagnolo erano provvisori per spostarla dal meccanico.
Ne sono venuto a conoscenza da un annuncio online, ma il venditore (che era il figlio dell’ultima persona che la guidò quell’estate di fine anni 80) era nel frattempo andato a vivere in Colombia. Quindi ho dovuto aspettare più di un anno perché tornasse e concludessimo l’affare.
Il restauro non è stato difficile in realtà, se non per quanto riguarda il recupero di alcuni particolari specifici della prima serie (come il lunotto posteriore che mi ha fatto dannare).
Chiederò ad Andrea se mi aiuta a caricare qualche foto del recupero visto che io sono impedito.
Le condizioni di partenza, non ultima la reperibilità del proprietario, avrebbero scoraggiato anche collezionisti incalliti, visto anche il modesto valore del veicolo, che non è poi un fattore secondario, dato che il denaro per un restauro non si trova per strada, e un po' di razionalità e calcolo in merito non possono essere stigmatizzati se non incappando in un vacuo "romanticismo".
L'auto, fortunatamente, sembrava ancora abbastanza completa, a parte il lunotto sfondato, che azzardo sia stato riprodotto fornendone le misure, posto che il ricambio dev'essere pressoché estinto; circostanza sorprendente, nonostante i decenni trascorsi non era del tutto abbandonata a sé stessa.
La storia di quest'auto è semplicemente fantastica, ne approfitto per fare una domanda anch'io: qual era l'anno di nascita del primo proprietario? Immagino che per essere in pensione nel '73 dovesse essere dei primissimi del '900 o addirittura di fine '800.
Avanzo anche un'ipotesi sul perché non sia stata demolita dopo esser stata trasportata al nord: per demolirla dovrebbe servire la firma della proprietaria, magari la signora era troppo anziana per andare fin lì e a forza di rimandare la signora è morta, poi il parcheggio in quella posizione era gratuito e nessuno si è prodigato di rimuoverla e quelli del parcheggio non ci facevano nemmeno più caso essendo lì da quasi tre decenni!
Il salvataggio poi è da inchino, secondo me è da queste cose che si capisce la differenza tra un VERO appassionato ed un "appassionato da bar".
Mi unisco al coro dei complimenti, Nathan: questo è un esempio di vera passione per il mondo dei veicoli storici. Veramente, molti non si sarebbero mai imbarcati in questo restauro, nonostante non fosse impossibile, e sarebbero stati gli stessi che avrebbero tentato di scoraggiare colui che invece avrebbe accettato la sfida, cercando di indirizzarlo verso esemplari già pronti a circolare (non considerando che una 132, specialmente prima serie, non è propriamente una Punto in fatto di diffusione...) o verso le solite storiche trite e ritrite.
Complimenti anche da parte mia. Queste “imprese” cariche di pura passione, sganciate da aspetti economici e rivolte ad un oggetto riconosciuto intrinsecamente di valore perché apprezzabile nella sua essenza sono davvero encomiabili; credo che ciò faccia la differenza tra un appassionato e un affarista.
questo post con la storia di questa auto e' uno dei piu' belli e interessanti che ho letto qui su targhe nere, andrebbe salvato in una cartella apposita ..........complimenti al proprietario per questo restauro
Grazie davvero per i complimenti.
Il restauro dell’auto devo dire che non è stato complesso, alla fine non aveva nessun punto neanche minimo di corrosione e tolti alcuni particolari di carrozzeria, a livello meccanico si trova davvero tutto (da buona Fiat).
Per quanto riguarda la spesa, posso dire di esserci anche stato abbastanza “dentro” considerando che ho fatto da me la maggior parte dei lavori alla carrozzeria.
L’anno di nascita del primo proprietario a memoria mi sembra il 1904 ma dovrei controllare sul libretto.
Il passaggio di proprietà (per chi l’ha chiesto) è stato registrato mediante un’articolo che utilizzo molto spesso visto il genere di recuperi, cioè il 2688 che permette la vendita da parte di un proprietario non intestatario (cioè il nipote dalla Colombia, in questo caso).
Sebbene non abbia un particolare culto per questo modello mi associo ai complimenti per un salvataggio che denota una spiccata sensibilità. Mi verrebbe da chiedere cosa ha spinto Nathan a recuperare proprio questa vettura, magari di persona, alla prossima fiera.
Preferisco la seconda serie, ma si tratta di un esemplare eccellente e restaurato in maniera straordinaria. Plauso a chi lo ha fatto. Bellissima storia peraltro.
Aggiungo i miei complimenti a Nathan per il coraggioso salvataggio di questa 132, della quale ho letto la movimentata storia con molto coinvolgimento: sono i recuperi che preferisco, e che farei anch'io, disponendo di tempo, soldi e competenze. Di questo modello, piuttosto negletto malgrado il buon riscontro di vendite all'epoca, apprezzo soprattutto gli esemplari dei primi anni.
(foto "polar" )