Una delle ultime "A", a giudicare dal mix anno di prima immatricolazione-ganci fermacofano, appunto tipici della prima generazione della "500", sostituiti nella "B" con due più semplici ed eleganti "galletti".
La configurazione "Trasformabile" era largamente dominante rispetto alla Berlina chiusa.
Ho riscontrato che la verniciatura monocolore, anch'essa tipica della "B", era stata già anticipata con la "A" verso il 1947, anche se non ho ben chiaro se le due soluzioni ("mono" e bicolore, con parafanghi neri) abbiano convissuto, né dispongo di date o informazioni precise sull'argomento.
Esemplare molto bello e genuino, la cui prospettiva anteriore esalta la straordinaria eleganza della "piccola" - ma di grande sostanza - progettata nella sezione "Avio" da Dante Giacosa, "un tributo alla dignità dell'automobile", come la definì Angelo Tito Anselmi in uno dei suoi sacri volumi, "Le grandi FIAT" (1967).
La targa, credo, dovrebbe essere montata a sinistra e non in posizione centrale.
Ho cancellato per errore il mio commento, che si trovava tra i due commenti di Fantonx14 lo riscrivo:
"Oppure non ha cambiato proprietario, ma è quest'ultimo che ha cambiato provincia di residenza, con conseguente ritargatura dell'auto."
forse apparteneva a qualcuno a cui serviva un mezzo che costasse pochissimo e per piccoli spostamenti
Escluderei che sia stata acquistata nel 1972 con questo scopo; oltretutto, qualcuno iniziava già a collezionare gli esemplari delle serie più datate.
A quattro soldi si potevano acquistare utilitarie più "moderne" e con prestazioni un poco migliori.
E' una similitudine a dir poco molto "tirata".
Forse, si poteva ancora considerare relativamente "recente" la "500 C", della quale, specialmente nel centro-sud e nei piccoli borghi in generale, diversi esemplari erano ancora in servizio, soprattutto le "Belvedere".
La "A" e la "B", invece, erano sostanzialmente vetture anteguerra, e il salto anche solo rispetto alla "Nuova 500" o alla "600" era significativo.
Oggi, la "Punto", o altre vetture lanciate nei primi anni '90, possono ancora considerarsi "moderne", semplicemente con meno accessori e dispositivi elettronici, tralasciando ovviamente lo scompiglio introdotto negli ultimi anni dalla trazione elettrica, rispetto alla quale sembrerà tutto obsoleto, piaccia o meno.
Vabbè nella nostra epoca le auto di 24 anni sono già considerate youngtimers. All'epoca quella Topolino aveva la stessa età che ho scritto e ho fatto questo "paragone".
Paragone non proprio centrato,a quell'epoca,e comunque fino a quasi tutti gli anni 80,la concezione di collezionismo era molto diversa da oggi e decisamente più nobile di quella odierna, per lo meno a mio parere.
Vabbè nella nostra epoca le auto di 24 anni sono già considerate youngtimers. All'epoca quella Topolino aveva la stessa età che ho scritto e ho fatto questo "paragone".
In realtà, la volontà di conservazione di questa Topolino (sempre se la motivazione della ritargatura è riconducibile a questo motivo, e non sia piuttosto arrivata a noi per una serie di causalità) potrebbe essere stata figlia dei primi "fermenti" del motorismo storico in Italia, che coinvolgeva principalmente (poche) persone nostalgiche di un modo di concepire e di progettare l'automobile, che negli anni Settanta era desueto. Come dice giustamente Markino, l'accostamento col fenomeno delle youngtimer è in effetti forzato, perché quest' ultimo dovrebbe essere nato in un contesto in cui il motorismo storico era affermato già da decenni, circa una quindicina di anni fa, nelle zone del Nord Europa.
(foto "Stephan" )