(foto "Alfa33" )

F A N T A S T I C A

Bellissima prima serie, da togliere solo lo spoilerino in coda.

La vera Turbo!

La 75 è una delle auto che adoro di più in assoluto. È vero, ha tolto spazio a molti modelli Alfa che magari meritavano di più (come la Giulietta 116 da cui deriva) ed è stata troppo osannata, ma poche auto di quel segmento e soprattutto di quell'epoca alla guida davano determinate sensazioni.

Una minigonna e uno spoiler di troppo, ma questa Turbo prima maniera mantiene intatto tutto il suo fascino. Finalmente l'Alfa era riuscita a mettere sul mercato una turbocompressa potente ed affidabile, non estrema e dal prezzo di vendita non folle, insomma il contrario della Giulietta Turbodelta, a cui certo non mancava la potenza ma era piuttosto carente su tutto il resto.
Lodevole da parte dell'Alfa puntare su un'estetica sobria, che si distingueva dalla 2.5 V6 unicamente per la colorazione integrale dei paraurti e per i passaruota: d'altronde la "75" era già tanto grintosa di suo da rendere superflua ogni appendice. Ad ogni modo negli anni, quasi nessun proprietario resistette alla tentazione di montare almeno lo spoiler posteriore o le minigonne, ancora gradevoli da vedere, della successiva Twin Spark.
La successiva Turbo America, che conobbe una diffusione maggiore, aveva un allestimento più completo ma era più lenta nelle prove cronometrate a causa del peso superiore. La successiva "Quadrifoglio" con una ulteriore iniezione di potenza andava meglio ma ancora non riusciva ad eguagliare l'agilità della prima Turbo.

I lavafari forse quotano metà del valore dell'auto intera.

Ora capisco il perché dell'angolazione da picnic.