In questo caso c'è scritto sul radiatore...ma più in generale serve una certa competenza, accompagnata dall'esperienza, per distinguere i numerosi modelli FIAT degli anni Venti la cui sigla cominciava con il 5: 509, 512, 514, 524, 525 ... fino al 508 denominato "Balilla". Grandissimo avvistamento
La foto di 3/4 posteriore, con un po' di nebbiolina e senza altri veicoli (salvo uno che spunta appena dall'albero sulla destra), è veramente spettacolare! Complimenti!
Mi accodo ai complimenti per le foto, mi hanno ricordato le atmosfere del film "La casa stregata".
Qui la prima targa va assolutamente richiesta, il valore dell'auto (anche e soprattutto storico) giustifica la spesa dell'emissione.
Faccio anche io i complimenti per le foto con la foschia, fosse stata una di quelle Lancia con l’apposita guida a destra sarebbe stato veramente il massimo dei massimi !
Scatti di notevole suggestione, questi di Roberto, per un esemplare che conosco, grazie alla frequentazione, con l'amico Filippo, di alcuni raduni nel modenese, dove la vettura è stata esibita perlomeno negli ultimi anni, senza che, peraltro, avessi modo di chiedere un po' di informazioni, come avrei invece desiderato.
Versione oggi estremamente rara questa Berlina a 6 luci laterali e passo lungo, che non escludo possa essere di costruzione estera, su licenza (Spagna ? Francia ? ).
Non mi è chiaro se nei 37mila esemplari complessivamente costruiti, cifra che ho tenuto a mente nel tempo, siano consolidati o meno anche i lotti prodotti fuori dall'Italia, o ancor meglio, dal "Lingotto"; anche se il dato fosse al netto delle fabbricazioni su licenza, e si dovesse quindi ancora aggiungere qualche migliaio (?) di unità, resta il fatto che la "514" non fu, e, in gran parte, non per sua "colpa", la "vettura plebiscitaria dell'anno VIII" (sottinteso, dell'era fascista) che una celebre pubblicità entusiasticamente proclamava. Lanciata nel 1929, si trovò in breve tempo a fronteggiare le gravi ripercussioni sull'economia reale innescate dai crolli di borsa che si susseguirono tra la fine del 1929 e il 1932 (vale a dire l'intero arco di vita commerciale del modello), i quali peggiorarono ulteriormente il già poco roseo quadro dell'export - flusso vitale per un settore automobilistico come il nostro, segnato dal modesto mercato interno, e ancor più per un costruttore dai grandi volumi come la FIAT - della 2a metà degli anni '20, dovuto in buona parte all'ossessione del Regime per la lira "forte", che il Paese aveva in realtà difficoltà a sostenere. In più, la "514" nasceva come "piccola" della gamma, ma con una cilindrata di 1,4 lt. che la relegava nell'ambito delle "medie", dopo che la "509", giunta a fine ciclo appunto nel 1929, aveva raccolto ottimi successi anche in Italia grazie alle sue modeste dimensioni, e al propulsore di un litro; sarà la "508" Balilla, dal 1932, a risollevare il fatturato della FIAT, favorita anche da un clima economico interno che, con il decisivo intervento salvifico della mano pubblica, cioé dell'IMI e poi dell'IRI, sembrerà allontanarsi dai lidi più cupi del temuto collasso del sistema bancario, e di quello industriale al quale esso era legato a filo doppio.
La scritta poco visibile che integra, in basso a sinistra, la denominazione del modello sulla calandra recita "anno 1929".
Chissà che storia ha portato questo magnifico esemplare a raggiungere i giorni nostri.
Molto belle e fascinose le fotografie, nelle quali la vettura pare emergere letteralmente "dalle brume del tempo"
(foto "bob91180" )