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Fiat 132 S 1600

fiat132dariomontrone20250323.jpg
Anno 1972 (dariomontrone).

Data: 23/03/2025
Commenti: 19
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Commenti
#1 | blackboxes66 il 23/03/2025 12:13:46
Anni fa Quattroruote, ironizzando sulla linea della 132, ebbe a scrivere che sembrava disegnata durante un consiglio di amministrazione. Affermazione che condivido appieno. Come si poteva pensare di sostituire la riuscitissima 125 con la 132 ed avere successo resta un mistero.
Tanto che la Fiat è stata costretta ad impostare un pesante restyling pochi mesi dopo il debutto. A rimanere beffati sono stati i primi acquirenti, che si sono trovati un'auto superata poco dopo l'acquisto, che rapidamente è divenuta difficile da rivendere come usata, con altrettanto rapida caduta del valore.
#2 | atae21 il 23/03/2025 14:32:03
A me la 132 piace, in particolar modo questa prima serie e l'ultima, pur appesantita da particolari plasticosi. Non vedo niente di così osceno in questa linea forse banale ma equilibrata e ben indicata come berlina di medio-alta gamma. Le schifezze made in Fiat direi che sono da ricercare in altri modelli...
#3 | Fantonx14 il 23/03/2025 17:00:21
con la 132 ed avere successo resta un mistero.

La 132 è sempre stata una buona auto, ma l'italiano medio preferiva le neonate Alfetta o Serie 5.
#4 | atae21 il 23/03/2025 17:51:59
E comunque quasi 10 anni di carriera (se ci aggiungiamo la "aggiornata" chiamata Argenta diventano addirittura 13) non mi sembra un modesto traguardo. Se poi calcoliamo la produzione e la vendita in vari Paesi del mondo (ad esempio Spagna, Venezuela...) il successo è ancora più evidente.
#5 | mariano il 23/03/2025 19:05:00
Io personalmente come "concetto" non la vedo poi così diversa dalla precedente 125, entrambe sono auto senza particolari guizzi estetici, figlie dell'epoca in cui sono nate e riferite ad un tipo di clientela molto serio (ingegneri, architetti, dottori...), l'affermazione di Quattroruote ci sta ma è giusto che sia così.
Ho difficoltà a comprendere anche l'affermazione "pesante restyling pochi mesi dopo il debutto", il primo aggiornamento arrivò due anni dopo e cambiava soltanto la mascherina e i fari posteriori, una tempistica media per il cambio di serie delle auto di quel periodo.
#6 | Francesco240D il 23/03/2025 19:46:25
La terza serie è la mia preferita ma c'è da dire che comunque anche le due precedenti non erano per niente male. Unico neo della prima lo stacco fra baule e il resto del corpovettura, troppo evidente anche per via della cromatura sul montante. Esemplare ottimo, da preservare al di là di ogni considerazione estetica.
#7 | Uno Turbo D il 23/03/2025 20:00:32
Secondo me, se mai ci furono veramente alcune ingenuità come soluzioni estetiche e di qualità costruttiva, furono sicuramente dovute al fatto che si trattava pur sempre di un progetto nuovo e quindi parecchio costoso. Dalla 125 poterono tirar fuori una gran vettura perché comunque pianale e ossatura erano già disponibili in casa, potendo quindi sforzarsi a curare altri aspetti della vettura.
#8 | Sauro il 23/03/2025 20:04:22
In realtà la seconda serie rettificò la linea di cintura dei cristalli laterali e il lunotto rendendo l'insieme più filante, oltre le altre migliorie appartenenti al rinnovo dell'auto.
#9 | S4 il 23/03/2025 21:02:45
Esatto, fu eliminato anche il sottile rivestimento sotto il lunotto, come sulle 127 di fine 1974.
Questo esemplare credo sia uno dei più vecchi circolanti, risulta immatricolato a metà ottobre mentre le prime vetture vennero consegnate a maggio.
#10 | Markino il 23/03/2025 21:30:53
Versione d'accesso molto difficile da reperire in queste splendide condizioni, oltretutto appartenente al primo anno di produzione.
Al solito, le mie preferenze più spiccate vanno alla serie d'origine, anche se le correzioni di tiro avvenute con le evoluzioni successive sono da giudicarsi riuscite, e commercialmente avvedute, l'ultima serie in particolare, matura e ben costruita e rifinita.
#11 | blackboxes66 il 23/03/2025 21:31:52
Per pesante restyling intendevo proprio sottolineare che gli interventi hanno riguardato importanti componenti della carrozzeria, come spiegato da Sauro e S4. Tutto ciò ha sicuramente richiesto diversi mesi tra progettazione e industrializzazione, per cui si può ipotizzare che la decisione sia stata presa dopo 12/15 mesi dal lancio, evidentemente per un volume di vendite insoddisfacente.
Quanto al confronto con la 125, si tratta di due vetture dal carattere molto diverso. La 125 è una berlina con prestazioni e comportamento stradale con una certa sportività, al contrario della 132 che punta tutto su abitabilità e confort. In parte ciò è attribuibile a strategie di Gruppo che intendevano evitare la concorrenza interna, spostando sulla Beta l'attenzione della clientela più esigente, comunque è un dato di fatto che per ritrovare le prestazioni della 125 Special bisognava scegliere la 132 1800.
Sta di fatto che la correzione del tiro effettuata con la seconda serie ha avuto benefici effetti sugli ordini, nonostante il periodo nero (1974) per l'auto e l'economia in generale. Ordini che si sono mantenuti anche in seguito all'altezza della situazione.
Con la terza serie (che a me piace) finalmente è stata data una bella svecchiata al modello, intecettando anche una clientela più giovanile, che ne ha decretato, ora sì, un buon successo, grazie anche al prezzo competitivo e all'ottima dotazione di serie.
#12 | Luka96 il 24/03/2025 02:00:06
La 132 mi è sempre piaciuta, in tutte e tre le serie, ma la prima è senza dubbio quella che preferisco.
#13 | CIL834 il 24/03/2025 02:57:18
Doveva essere la risposta all'Alfetta ma solo Holer Togni riusciva a farla sembrare un'Alfetta. Fu una battaglia persa come fra Ritmo e Golf.
#14 | bayerische il 24/03/2025 08:56:10
Erano due vetture diverse destinate ad un pubblico con esigenze differenti, a livello commerciale comunque la 132 surclassò l'Alfetta.
#15 | IL BUE il 24/03/2025 09:03:25
blackboxes66 il 23/03/2025 12:13:46
Anni fa Quattroruote, ironizzando sulla linea della 132, ebbe a scrivere che sembrava disegnata durante un consiglio di amministrazione.

Enrico De Vita, articolo dell'Agosto 1995 sulle Lemon Car. Letto e riletto non so quante volte.
Il restyling del 1974 le diede giustizia rendendola, almeno esteticamente, all'altezza della progenitrice.
Le cose crollarono con il pessimo restyling successivo, in cui la plastica rovinò quel poco di sportività che aveva.
ma l'italiano medio preferiva le neonate Alfetta o Serie 5.

E te credo... Pfft
il primo aggiornamento arrivò due anni dopo e cambiava soltanto la mascherina e i fari posteriori, una tempistica media per il cambio di serie delle auto di quel periodo.

Misà che non ce l'hai ben presente: fu abbassata la linea di cintura, interni completamente rivisti...
a livello commerciale comunque la 132 surclassò l'Alfetta.

Mmm... non voglio fare il contestatore, ma pur considerando i miei deficit di produzione della Beta amiloide, mi par di ricordare che avvenne l'esatto contrario
Fu una battaglia persa come fra Ritmo e Golf.

Anche in questo caso, perlomeno qua in Italia, non mi par di ricordare esattamente così, almeno pensando alla prima serie
#16 | 1600 GT il 24/03/2025 11:17:09
La prima serie in effetti non aveva il massimo della personalità, ma comunque sta di fatto che, come già detto, la 132 e l'Alfetta erano destinate a due tipologie di clientela diversa, fermo restando che comunque con la seconda serie, con pochi accorgimenti rispetto alla serie capostipite, le cose migliorarono notevolmente.
#17 | Uno Turbo D il 24/03/2025 21:59:20
Entrambe, nelle rispettive fasce di prezzo, ritengo che abbiano fatto buoni numeri, specie considerando che tutte e due furono solo con carrozzeria quattro porte e non ebbero un mercato estero vastissimo e/o con altri marchi come avveniva con Serie 5, W114/5 o Opel Rekord
#18 | Fantonx14 il 24/03/2025 23:16:59
Fu una battaglia persa come fra Ritmo e Golf.

Io direi più tra Stilo e Golf.
#19 | bayerische il 24/03/2025 23:59:11
Sarà ma a me è sempre sembrata più valida la Ritmo soprattutto a livello motoristico, poi subentra la solita italica mentalità per la quale se è tedesco è necessariamente più figo.
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