Questo tipo di scarico è chiamato Bellflower, come l'omonima città Californiana, dove viveva per l'appunto il creatore, Keith Christensen, qui vi metto un link a riguardo, questo sito è la Bibbia del Hot Rodding e del Custom.
https://kustomram...hrome_Tips
Parlando dell' auto, un gran bel modello, ho sempre adorato le Station Wagon americane, che più per i lunghi viaggi in giro per l'America (soprattutto i modelli che vanno dagli anni 40s a quelli 60s), preferisco associarle al Surf.
La vernice satinata/opaca non mi è mai piaciuta sulle auto come tinta primaria, se invece si usa per strisce o particolari minori allora si perché danno risalto.
Le Scallops per voi "quelle righine bianche" , ok ci stanno con il periodo, ma su questo modello non ce le vedo.
I fari posteriori, be qui ringraziamo la burocrazia Italiana per poter farla circolare legalmente.
E anche senza maniglie (shaved).
Tanto so che non è proprio il vostro genere, ma non fa poi così male sapere certe cose no?
Certamente. Pur facendo parte di quelli a cui non piace il genere di modifiche, ne apprezzo la descrizione, soprattutto quando fatta con competenza come nel tuo caso.
Io no, visto che è difficile persino avere certezze nella determinazione del modello. Vista la totale assenza di decorazioni cromate, che potrebbero comunque essere state - banalmente - rimosse, nel processo di pubblicazione l'esemplare è stato accostato al modello base.
Ciononostante, monta il motore opzionale più potente, cioè il Thunderbird 352 Special V-8 da quasi 300 CV.
Chissà se la vettura è arrivata così direttamente dagli States nel 2010 (anno di presumibile importazione), la qual cosa sarebbe più giustificabile.
Le Scallops per voi "quelle righine bianche"
Che sarebbero poi smerlature, da non confondere con l'altro significato, nonchè falso amico, cioè le capesante.
OT: curiosamente dalle mie parti, le smerlature si chiamano proprio cape (non so se sante in caso di arredo ecclesiastico)
Modifiche per me assolutamente deprecabili, che snaturano completamente un genere di vettura la cui destinazione era tutt'altro che corsaiola o comunque "sportiveggiante", e che rientra in quella golden age - sebbene qui agli albori di un nuovo corso stilistico improntato a una maggiore "sobrietà" - caratterizzata da ricchezza di decori e cromature dei quali l'esemplare postato perde sostanzialmente traccia.
Proprio perché spesso molto sfruttate, come peraltro accadeva alle nostre "1100/103", queste Station Wagon in buono stato sono oggi molto rare, e sarebbe il caso di preservare quelle poche senza tormenti.
Che "dietro" questo esercizio, esista, in Patria, un immenso universo con le proprie regole, codifiche e nomenclatura non cambia la sostanza del fenomeno, che consiste in un'alterazione dell'autenticità e della Storia, per tagliare corto. Gli statunitensi amano enormemente modifiche di ogni sorta ai veicoli datati, automobili e ancor più pick-up truck (trovarne uno tra anni '40 e '60 completamente originale è arduo), ma non per questo occorre per forza emularli, fare proprie le loro tendenze, o accaparrarsi i loro ravatti.
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