Bella versione rara e potente, meriterebbe il leggero restauro del quale ha bisogno.

La Giulietta 2.0 TI fu presentata al Salone di Parigi del settembre del 1982: proposta come edizione in tiratura limitata, proseguiva il discorso aperto con la Super e andava a porsi al vertice della gamma.
Equipaggiata con il 1962 cc da 130 cv dell'Alfetta, superava i 185 km/h e copriva il km da fermo in 30 secondi, valori che le permettevano di rivaleggiare con le più quotate berline del segmento.
Disponibile in soli due colori, grigio chiaro metallizzato e nero, la TI esprimeva un carattere maschile, ma senza rinunciare ad una certa eleganza: fu la prima Giulietta a sposare la nascente moda dei paraurti e dei paracolpi laterali verniciati, in questo caso in argento metallizzato, che le conferivano un aspetto senz'altro più moderno e ben si abbinavano ai numerosi particolari in colore nero opaco, quali i profilati perimetrali in gomma, le prese d'areazione sul cofano motore, le guarnizioni dei cristalli, le coperture in plastica dei fendinebbia anteriori.
Molto belli i cerchi in lega di magnesio bicolore di disegno areodinamico (gli stessi dell'Alfetta Quadrifoglio Oro), con pneumatici P6 tubeless 185/65 HR14.
Altri elementi caratterizzanti della TI erano i cristalli atermici bronzati e le targhette identificative collocate sul cofano bagagli, a destra "Giulietta 2.0" e a sinistra "TI", mentre al centro spiccava il nuovo stemma circolare Alfa Romeo, identico a quello dello scudetto anteriore.
All'interno era stato realizzato un ambiente allo stesso tempo sportivo e confortevole: riusciti sia il volante con corona in pelle grigia sellata a mano che i sedili (con nuovi comandi per lo scorrimento longitudinale e la regolazione degli schienali) rivestiti in panno di lana in colore grigio chiaro, con rinforzi in Texalfa nero. Lo stesso panno era esteso anche anche ai pannelli laterali e al padiglione, mentre il pavimento era ricoperto da un tappeto di velour nero.
Per la prima volta, la Giulietta veniva equipaggiata di serie con due accessori di cui la clientela sentiva la mancanza: gli alzacristalli elettrici anteriori (con i comandi inusualmente integrati nella plafoniera anteriore) e la chiusura centralizzata delle portiere.
A richiesta restava solo il condizionatore d'aria.
Al debutto la Giulietta 2.0 TI costava circa 16 milioni di lire, vale a dire 500.000 £ in meno dell'Alfetta 2.0.

Soltanto due gli esemplari visti in vita mia, e certamente spariti da anni.
Molto particolare (anche la plancia era bicolore, con la parte superiore e il cruscotto nere e la parte centrale, la console e il tunnel in grigio chiaro) e curata (finezza i copridadi in plastica nera delle ruote e la verniciatura in grigio scuro delle cornici delle portiere), oggi al pari delle altre Giulietta non scatena la caccia dei collezionisti, anzi in molti non ne ricordano l'esistenza.

Negli altri paesi europei era venduta come "Super" (prendendo, idealmente, il posto della precedente), del tutto identica a parte una gamma colori che prevedeva anche il rosso pastello.

La povera Giulietta ha qualche problema col baule, forse entra acqua?


(foto "Marlon" )

Sicuramente.
Le guarnizioni della Giulietta erano facili a deteriorarsi, dopo qualche anno di vita alle intemperie durante i temporali sia il pavimento dell'abitacolo che quello del baule si trasformavano in una piscina a trazione posteriore.

Riparata:


(foto "S4" )

(foto "SebaRaba1961" )