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Citroen GSA Pallas

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Anno 1981 (Enea).

Data: 30/01/2013
Commenti: 4
Visualizzazioni: 1710
Commenti
#1 | Danip il 30/01/2013 21:54:16
Ma i cerchi sono originali?
Comunque una GSA è sempre un bell'avvistamento!
#2 | Total III il 30/01/2013 22:41:21
I copricerchi sono originalissimi, come tutto il resto, compreso il colore Bleu Regate che fu molto gradito dall'utenza.
Curiosità: in media 4 GSA su 10 avevano l'adesivo ovale a lato della targa, uno spazio vuoto che evidentemente molti proprietari ritenevano deputato a quella funzione. Grin
La prima GSA Pallas aveva le borchie cromate, eliminate dopo un anno, in favore di queste vistose borchie "a stampo di budino" adottate anche per la Club e la X3, che nella loro prima edizione sfoggiavano borchie non proprio bellissime (la X3 aveva addirittura i cerchi a metallo pieno con borchietta piccola eredità della vecchia GS X3).
Questa variazione estetica rese la gamma ancora più "uniforme", la GSA già adottava un motore unico e le versioni non differivano fra loro che per pochissimi particolari poco visibili.
La Pallas aveva in più della Club lo specchietto regolabile dall'interno, il contagiri, il bracciolo posteriore, dei tessuti più ricchi e una moquette più folta e coprente, oltre a una linea cromata nella parte superiore della cornice dei vetri laterali.
Il resto (tergilunotto, poggiatesta, quinta marcia) era a pagamento.
Sinceramente un po' poco per una versione ricca.
La X3 se la cavava un pò meglio: oltre al contagiri e allo specchietto regolabile all'interno aveva di serie i fendinebbia, il tergilunotto, dei sedili anteriori con poggiatesta integrato, e un cambio a 5 rapporti ravvicinati, mentre il motore rimaneva il medesimo.
Un po' poco per una versione sportiva. Pfft
Nonostante fosse un rimaneggiamento della cara vecchia GS che aveva già i suoi 10 anni sul groppone, la GSA venne ben accolta e svolse dignitosissimamente il suo compito di tappabuchi in attesa della nuova BX.
A parte la tanto reclamata adozione del portellone posteriore e le ormai ben note doti stradali, parte del successo fu dovuto alla plancia avveniristica, un vero esempio di sconvolgente visionarietà, che mi affascinava da bambino come oggi.
Sono molto legato emotivamente alla GSA, complice della mia passione per le Citroen. Con tutti i suoi limiti ma soprattutto per le sue follìe, una Citroen come oggi sarebbe impossibile desiderarne. Cool
#3 | S4 il 31/01/2013 00:40:41
parte del successo fu dovuto alla plancia avveniristica, un vero esempio di sconvolgente visionarietà

Ricordo la sagoma dell'autovettura al centro della strumentazione contornata da numerose spie, oltre ai comandi a satellite simili a quelli delle prime Uno.
#4 | Total III il 31/01/2013 22:40:02
Sì, l'impatto scenico era spettacolare.
Il satellite multifunzione della GSA, mutuato direttamente dalla Visa del 1978 (dispositivo denominato ufficialmente PRN: Pluie, Route, Nuit) era un piccolo capolavoro stilistico, per la verità non così intuitivo da usare.
D'altronde univa in un piccolo spazio tergicristalli (due velocità più intermittenza), clacson, luci, indicatori di direzione nel lodevole intento di raggruppare i comandi davanti al guidatore a portata di dita.
I satelliti della Uno del 1983 erano concettualmente molto più semplici, chiaramente l'ispirazione Citroen c'era tutta ma non era niente di così scenografico.
Inoltre indicatori di direzione e clacson erano collocati su una classica levetta sul piantone (di certo una delle poche auto italiane col clacson a levetta...)
In pochi oggi lo ricordano, ma i satelliti furono usati anche nelle prime Ibiza e Malaga.
Soggetti a malfunzionamenti continui e non così pratici, furono eliminati col restyling del 1988. Smile
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