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Fiat 1400

fiat1400bue20130808.jpg
Anno 1951 (BUE).

Data: 09/08/2013
Commenti: 4
Visualizzazioni: 1496
Commenti
#1 | bob91180 il 09/08/2013 12:34:19
Una sorta di Hudson Commodore ... "de noantri" ...
#2 | Markino il 09/08/2013 13:28:40
Gli adattamenti degli apparati di segnalazione al Codice della Strada del 1959 convivono con le introvabili frecce sulla fiancata in questo superbo esemplare amaranto, tinta difficile da riscontrare nei pochi esemplari sopravvissuti.
Il 1950 fu un anno di svolta per l'industria automobilistica italiana: le tre principali industrie concentrarono in quell'anno i primi modelli interamente nuovi del dopoguerra, anche se la piena commercializzazione dell'Alfa 1900 slittò al 1951. La 1400, in particolare, sostituiva una vettura molto riuscita, soprattutto nella sua configurazione originaria, la 6C 1500, giunta nel 1949 alla versione "E" con bauletto e cambio al volante, e introduceva per la prima volta in casa FIAT la carrozzeria con scocca portante, mentre le fonti stilistiche di ispirazione più dirette erano le berline Ford, Frazer e Kaiser del 1948-49.
Nei primi anni del dopoguerra il Presidente della FIAT, Vittorio Valletta, aveva dichiarato in sedi istituzionali che la FIAT avrebbe impostato la propria gamma su vetture di piccole dimensioni, come le 500 e 1100 già in essere, mentre le fasce di mercato superiori sarebbero state appannaggio della produzione straniera, soprattutto americana (direttamente o tramite le succursali europee); la 1400, alla quale si unì la 1900 con analoga carrozzeria, rappresentava un'importante emancipazione in un'industria ancora fragile e sottoposta all'occhio vigile delle potenze vincitrici, USA in testa. Sviluppata con il consueto mestiere da Dante Giacosa, divenne rapidamente la vettura più diffusa tra la borghesia italiana, grazie alle sue doti di solidità e abitabilità, e al disegno moderno, ancorché le prestazioni fossero tutto sommato equivalenti ai modelli d'anteguerra di analoga cilindrata (FIAT 6C 1500, Lancia Aprilia). La situazione migliorò con le serie "A" e "B", costruite rispettivamente tra il 1954 e il 1956, e tra il 1956 e il 1959.
Uno dei più significativi avvistamenti nell'ambito della notevole pesca con il quale il BUE si è ultimamente assicurato una rendita di settimane Grin
#3 | Francesco1117 il 10/08/2013 20:42:55
Sembrerebbe un raduno ... Comunque belle macchine Wink
#4 | gian masini il 11/08/2013 13:38:44
Bella, assai rara, ma preferirei la 1100.103. Vettura che come ha scritto Markino, sempre molto esaustivo, rappresentava una svolta in casa Fiat. Anche se a mio parere era stata ben più avanzata, per l'epoca, la 1500 6 cilindri con muso a spartivento, delle 1400/1900. Che avrebbero potuto essere costruite anche negli States. se il pericolo rosso fosse aumentato. Erano gli anni in cui il presidente Fiat non lasciò tregua ai militanti del PCI che lavoravano nella sua azienda. Si racconta che durante la visita che il ministro (credo) degli esteri sovietico, Gromiko, fece in Fiat, anche in previsione di future collaborazioni, un operaio salutò a pugno chiuso l'illustre ospite. Il presidente Valletta esclamò che quelli erano i suoi uomini migliori, in quanto nemmeno lui era riuscito ad educarli. Tornando però alla vettura ormai rarissima, reputo più interessante la prima serie, o tipo A, più gradevole la tipo B, purché monocolore.
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