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Ferrari 250 GTE 2+2

ferrari250francesco80s20131001.jpeg
Anno n.c., targhe europee del 2008 (francesco80s).

Data: 02/10/2013
Commenti: 14
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Commenti
#1 | Markino il 02/10/2013 09:18:07
Di rientro dal Gran Premio Nuvolari di un paio di settimane fa, in occasione del quale ne ho ripreso diversi scatti.
Che un esemplare di questo modello - oggi vivo e vegeto - sia stato in servizio presso la Questura di Roma tra il 1963 e il 1973, affidato in esclusiva al leggendario brigadiere (poi maresciallo) "Armandino" Spatafora, dopo che una seconda unità era andata subito distrutta contro una 600 durante un giro di prova, è noto a molti, come moltissimi ne avranno gustato le ultime gesta nello stranoto "Poliziotto Sprint" di Stelvio Massi (1977), dove la Ferrari viene riesumata da un angolo delle officine della Questura romana dal maresciallo Tagliaferri per essere affidata al più bravo autista della squadra, un Marco Palma parecchio testone, allo scopo di acciuffare l'imprendibile banda delle DS capeggiata dal "Nizzardo", con un rovinoso e dolente finale per le due protagoniste.
Forse meno noto è che la 250 GTE, dove la "E" sta per Esportazione, è stata la prima Ferrari costruita in grandi numeri, in termini relativi ovviamente: poco meno di 1.000 unità costruite tra il 1960 e il 1963 - un'enormità per i piccoli quantitativi espressi sino a quel momento dalla vulcanica serie 250, per non parlare delle serie precedenti - ampiamente giustificate dal suo carattere di eccezionale stradista, dalla possibilità di ospitare senza eccessive scomodità due adulti sul divano posteriore, e dalla straordinaria bellezza della linea disegnata da Pininfarina, che prefigura la sagoma di poco successiva della Lancia Flavia Coupé.
Sottovalutata a lungo proprio per l'essere quasi percepita come un'auto di serie, tanto che diversi esemplari hanno costituito la base per deplorevoli repliche di 250 ben più blasonate, negli ultimi anni ha conosciuto una prepotente crescita delle quotazioni nelle varie aste internazionali, principale luogo di scambio di vetture del genere. Aggiungo, giustamente, essendo, a mio giudizio, una delle più belle ed equilibrate Ferrari mai costruite, capace di coniugare una grinta straordinaria (esaltante ascoltare l'avvio dei suoi 12 cilindri) con eleganza e classe di prim'ordine, non disgiunte da una notevole imponenza.
Questa, verniciata in un delicato e bellissimo azzurro metallizzato (alla stessa manifestazione se ne poteva ammirare un altro esemplare eccezionale, con targa svizzera, in un blu oceano metallizzato da urlo), appartiene alla prima serie, facilmente distinguibile dai fari posteriori composti da tre gemme separate, poi sostituite da un pezzo unico.
Con lo stesso corpo vettura furono realizzati una manciata di esemplari denominati "330 America", con motore 4 litri, che costituirono l'anello di congiunzione tra la serie 250 e la serie 330, poi dotata di carrozzeria ristilizzata e frontale inizialmente a quattro fari.
#2 | bob91180 il 02/10/2013 10:43:04
Comoda e confortevole , credevo che la E stesse per Elegante ...
#3 | francesco80s il 02/10/2013 14:15:13
Grazie a Markino per aver ricordato il Maresciallo Spatafora e la sua Ferrari... qui in questa pagina potete leggere la sua storia e la ricostruzione di un inseguimento leggendario con la Ferrari persino scendendo la scale di Trinità dei Monti!

http://www.modelf...tafora.htm
#4 | Markino il 02/10/2013 14:36:24
I contenuti del link segnalato da Francesco sono identici a quelli fruibili nel sito "polizianellastoria.it", e rappresentano una splendida pagina di storia italiana contemporanea, narrata in un magnifico stile con taglio quasi "epico".
Un servizio di buona fattura sull'argomento è altresì pubblicato sul numero corrente di "Automobilismo d'epoca".
La specialissima Pantera, che comparve anche "dal vero" in un film poliziesco "minore" girato intorno al 1970, di cui vidi le ultime scene una ventina d'anni fa, e di cui purtroppo non riuscii a rintracciare il titolo, è stata esposta più volte in occasione di manifestazioni ufficiali della Polizia di Stato, e di importanti eventi per auto storiche.
#5 | Mat75 il 03/10/2013 08:34:41
Da quello che so io E sta per Enlarged ossia allargata...posto il link con la spiegazione.


http://www.ferrar...issima.pdf
#6 | Markino il 03/10/2013 10:43:43
Per parte mia, l'ultima delle fonti scritte dove ho reperito la traduzione della "E" con "Esportazione" è un libro sulla Ferrari acquistato poco tempo fa. Si potrebbe anche dare una sbirciata all'articolo di Ruoteclassiche su questo modello pubblicato intorno al 1990, oltre che ai Quattroruote del 1960.
#7 | Mat75 il 03/10/2013 10:52:04
Allora si infittisce il mistero....dubbio
#8 | bayerische il 03/10/2013 23:22:07
Antoine Prunet noto storico ferrari nel suo libro "Ferrari le granturismo" non da spiegazioni sulla E della sigla ma illustra le differenze dimensionali tra il telaio tipo 508 delle 250 gt coupe e cabriolet ed il telaio tipo 508/E delle 250gte2+2.Risulta passo invariato ma nel telaio gte il motore è stato avanzato di 20 cm e le carreggiate allargate di 41mm all'anteriore e 38 al posteriore.In virtu di ciò la teoria di mat75 appare plausibile risulta solo strano che alla ferrari,negli anni 60', usassero termini stranieri per definire caratteristiche tecniche
#9 | francesco80s il 04/10/2013 01:21:34
Ecco l'esemplare con targa svizzera di cui parlava Markino

img41.imageshack.us/img41/4777/3jo4.jpg

Uploaded with ImageShack.us
#10 | audiclassic il 04/10/2013 09:10:42
Se hanno usato la E per "Extended" è molto probabile che ciò fosse dovuto alla destinazione americana. Fin dalla metà degli anni 50 l'importatore per gli USA era il pilota Luigi Chinetti che aveva una forte influenza sullo staff tecnico e commerciale di Maranello.
#11 | Markino il 04/10/2013 22:46:44
Ecco l'esemplare con targa svizzera di cui parlava Markino

E' lei ! Oltretutto, immortalata nella stessa identica prospettiva della gemella.
Ho dato un'occhiata all'ampio servizio che Ruoteclassiche dedicò a questo modello nel settembre 1990, dove il significato della "E" non compare tra gli argomenti dell'articolo, mentre, tra gli ampi buchi della mia raccolta di Quattroruote, uno riguarda proprio il 1960.
Risulta strano che uno storico del livello di Antoine Prunet, forse il massimo esperto di Ferrari, non abbia fatto cenno a questo tema, peraltro, di certo non essenziale.
In ogni caso, anche a me non sembra fosse usuale in Ferrari l'impiego di termini anglosassoni per definire le vetture, che pure erano vendute in buona quantità sul mercato inglese e soprattutto americano: il tipo 250 GT SWB (Short Wheel Base) assunse tale denominazione proprio per impulso degli addetti ai lavori di lingua inglese, i quali, forti di un antico pragmatismo, poco digerivano l'infinita denominazione originaria in lingua italiana "Berlinetta alluminio competizione passo corto".
#12 | time101cv il 05/10/2013 20:38:23
Questa 250 GTE è stata immortalata da bob91180 durante "Imolaclassic 2013", dunque le foto non sono pubblicabili. Ma possono essere inserite tra i commenti..

www.targhenere.net/images/media/ferrari250gte_zpsb801fd0f.jpg

www.targhenere.net/images/media/ferra_250_gte_zpsebd2e4a9.jpg
(foto "bob91180" )
#13 | massimo il 06/10/2013 00:11:11
Mettiamoci anche questo, così chiudiamo il cerchio:

http://www.modelf...tafora.htm
#14 | Markino il 27/06/2015 22:44:44
Come contributo alla discussione relativa al significato della "E" compresa nella sigla di questa magnifica vettura, segnalo quanto riportato sul volume "Tutto Ferrari", di Leonardo Acerbi (ed. Giorgio Nada), che consultavo oggi in libreria.
La "E" sarebbe dovuta al tipo di propulsore, denominato "128 E".
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