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Citroen Ami 8 Break

citroenami8breaksiralec20140218.jpg
Anno 1971 (sir alec).

Data: 19/02/2014
Commenti: 6
Visualizzazioni: 1536
Commenti
#1 | peppecantarella il 19/02/2014 08:20:07
Bellissima, splendido colore, sembra in perfette condizioni
#2 | danguard76 il 19/02/2014 12:54:23
Non è bella, ma mi ha sempre attratto, forse perchè unica è super-originale.. Difficile pensare che dietro c'è la mano di Bertoni (non bertone!) , paragonandola alla purezza della DS.
#3 | PrinceMax il 19/02/2014 15:46:37
Wow, è la seconda in pochi giorni. Ottimo segno, ce ne sono ancora in giro! Smile
Molto bello anche quest'esemplare, con targhe di prima immatricolazione, di sicuro recentemente restaurato. Per i particolari, come sempre, chino il capo e lascio la parola a Total III che, da appassionato e profondo conoscitore di auto francesi, senza dubbio saprà individuare eventuali punti d'incongruenza.
Degno di note anche il colore, non ricordo di averne mai viste in questa gradazione. Smile
#4 | Total III il 19/02/2014 16:18:07
Eccomi qui. Grin Incongruenze zero in questo incredibile esemplare, in condizioni di perfette originalità e dal raro e particolare color Bronze.
Frutto, come ricordato, dell'estro di Flaminio Bertoni (che la considerava la sua creatura migliore, e ciò si può capire solo considerando che mentre la DS fu realizzata da zero la Ami doveva riciclare telaio e meccanica della immodificabile 2CV!), sicuramente mal digerita da molti tradizionalisti, che la percepivano come una provocazione ai loro danni. Grin
Bertoni ebbe di che scontrarsi coi vertici Citroen che, avendo rifiutato di modificare l'ingombrante complesso carburatore - filtro dell'aria del motore bicilindrico, costrinsero lo scultore varesino a rinunciare al bel frontale aerodinamico simil - DS che aveva disegnato.
La Ami era uno strano ibrido, nata per colmare l'immenso gap fra ID e 2CV, faceva di tutto per far dimenticare la strettissima derivazione da quest'ultima. Massiccio era il riutilizzo di componenti DS (maniglie, interruttori, volante eccetera) e anche la tecnica costruttiva era simile.
La Break (chiamata in Italia con un più tranquillizzante "Week end" ) aveva una linea più digeribile sia della 6, sia della 8 berlina rivisitata da Opron. In più, aveva una capacità di carico davvero eccellente: ciò, aggiunto a prestazioni buone e consumi ridicoli, ripagava ampiamente l'acquirente dell'epoca, spesso oggetto di sufficienza da parte di chi guidava più "normali" Fiat o Ford. Grin
#5 | time101cv il 19/10/2021 14:03:51
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2021/10/img_9949_1_princemax_tn22479.jpg
(foto "PrinceMax" )
#6 | IL BUE il 20/10/2021 10:19:27
Considerando anche il colore, la mia bicilindrica Citroen ideale.
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