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Fiat 1400 Cabriolet

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Anno n.c., targhe ZA (Marlon).

Data: 14/10/2014
Commenti: 6
Visualizzazioni: 1683
Commenti
#1 | bob91180 il 14/10/2014 09:27:39
Rara prelibatezza costruita dalla sezione carrozzerie speciali ...
#2 | Markino il 14/10/2014 09:45:20
L'avvistamento, il cui pregio è ulteriormente accresciuto dal contesto dinamico, riguarda uno dei pochi esemplari sopravvissuti delle 2300 unità (circa) costruite nei primi anni '50; per parte mia, limitandosi agli ultimi 10 anni, e compreso questo in foto, già noto, ne ho censiti dal vero all'incirca una decina, di cui un paio da restaurare integralmente. Uno di quelli migliori, ritargato MI N, in livrea amaranto, è esposto nel piccolo ma interessantissimo museo storico FIAT di Via Chiabrera, angolo Corso Dante, a Torino.
Da nuove, le 1400 Cabriolet erano seducenti vetture voluttuarie, realizzate per una facoltosa clientela presso le Carrozzerie Speciali FIAT del Lingotto; l'apparizione di una di queste macchine sulle strade sgombre degli anni '50 aveva la stessa resa emotiva di una opulenta Buick, Oldsmobile o Mercury Convertibile, anche per via della sagoma chiaramente ispirata alle linee d'oltreoceano, e, sicuramente, un esemplare parcheggiato era sempre capace di attirare un gruppo di curiosi, molti dei quali lontani dall'idea di riuscire a possedere, un domani, l'automobile.
Già negli anni '60, la frenesia del boom e il progresso tecnologico avevano trascinato rapidamente nell'oblio questo modello, di cui ora si notavano soprattutto la lentezza e le prestazioni scarse, la sagoma voluminosa e la linea demodée. Entro la metà degli anni '70, le 1400 Cabriolet finirono in gran parte demolite, abbandonate o riconvertite, talvolta con pesanti modifiche, per gli usi più strani o per impieghi turistici (qualcuna forse continuò la propria vita come Taxi a Capri), quasi sempre destinati a portare la macchina allo sfinimento.
Quando, negli anni '80, si risvegliò l'interesse per le automobili del dopoguerra, la 1400 Cabriolet apparve di nuovo per quel che era stata: una meraviglia.
Ricordo ancora l'espressione ammirata e commossa di due sessantenni, quando, a un raduno domenicale di Rozzano, nel 1988, comparve un magnifico esemplare nero conservato, con prima targa Foggia, mai più rivisto da allora: era come se quei due "ex ragazzi" fossero tornati all'epoca in cui la 1400 Cabriolet faceva brillare gli occhi ai pedoni nell'Italia povera del dopoguerra.
#3 | bob91180 il 14/10/2014 13:34:40
Credo che a Capri siano ancora in servizio un paio di passolungo francis lombardi ...
#4 | 1600 GT il 14/10/2014 17:49:16
Davvero molto bella e molto rara.
Ogni volta che vedo questo modello mi viene in mente il film con Renato Pozzetto "è arrivato mio fratello"(1985), in cui il nostro interpretava due fratelli gemelli, uno timido e sfigato e l'altro spavaldo e particolarmente estroverso e il primo aveva un esemplare di colore bianco targato MI protagonista di parecchie scene del film.
Ad ogni modo avvistamento davvero interessante.
#5 | Astrale il 14/10/2014 20:28:24
Markino, leggo sempre con curiosità i tuoi aneddoti; sei un pozzo di esperienza..........
Ritengo che le frecce posteriori siano state scelte con buon gusto
#6 | gabford il 14/10/2014 21:05:26
l'apparizione di una di queste macchine sulle strade sgombre degli anni '50 aveva la stessa resa emotiva di una opulenta Buick, Oldsmobile o Mercury Convertibile, anche per via della sagoma chiaramente ispirata alle linee d'oltreoceano, e, sicuramente, un esemplare parcheggiato era sempre capace di attirare un gruppo di curiosi, molti dei quali lontani dall'idea di riuscire a possedere, un domani, l'automobile.

Che immagine vivida: chiudendo gli occhi sembra di viverla in prima persona. I complimenti per Markino sono, as usual, scontati: in questo caso, mi sento in dovere di rinnovarli anche per la capacità evocativa Smile.
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