Questa Alfasud è davvero rara, in totale le Alfasud Ti prodotte nelle varie serie furono 185.665, purtroppo le sopravvissute sono poche.
Il simpatico proprietario mi raccontò che rifiutò un'offerta di 8000 Euro, non vuole vendere l'auto perché sa già che si pentirà amaramente, direi che dunque è un autentico appassionato, prima di partire dal parcheggio mi disse "Ascolta il rombo!!!!".
Devo dire che la sonorità è molto gratificante, come ha già scritto bob91180.
Quattroruote provò questo modello nel 1974, sottolineando l'ottimo comportamento stradale, le prestazioni ed anche il confort, agevolato dalle ottime qualità delle sospensioni, che erano un compromesso ben riuscito tra la sportività e la morbidezza.
Un mio ex compagno di scuola ne ha una del 1977, color grigio indaco che però non caccia quasi mai dal garage se non per qualche raduno o per qualche gita fuori città.
Due anni fa ci facemmo un giro in una località del Gargano e devo dire che è davvero una gran bella macchina: comportamento stradale favoloso, prestazioni davvero assai notevoli per un piccolo 1.3 e confermo anche il sound del boxer davvero emozionante. L'esemplare in fotografia è davvero molto bello nel suo rosso Alfa che ben si addice a questa versione della Sud.
Esempio di vettura con la linea talmente azzeccata che qualsiasi accorgimento risulta essere indigesto, vedi alettoni, fari rotondi e via discorrendo. Versione assai rara, ma a mio avviso l'optimum per questa vettura è la L del'75, il massimo della purezza.
a mio avviso l'optimum per questa vettura è la L del'75, il massimo della purezza.
E' proprio vero. L'aggiunta di qualche profilo cromato e dei rostri ha esaltato l'eleganza della linea di Giugiaro.
L'Alfa aveva tra le mani il progetto di un'ottima media "premium", come si dice oggi, che precorreva i tempi rispetto alla Lancia Delta e alle di molto successive Audi A3, BMW Serie 1, eccetera. Il pubblico disposto a pagare di più rispetto alle concorrenti per avere tra le mani una vettura di livello superiore c'era, si trattava di non deluderlo con un prodotto all'altezza delle aspettative. Purtroppo sappiamo come è andata...
Sante parole. Con i criteri di oggi, l'Alfasud rientrerebbe a pieno titolo nella categoria "premium": innanzitutto il marchio prestigioso (all'epoca ancora al massimo della reputazione), poi l'unicità di un progetto raffinatissimo per cui non si era badato a spese, e infine un prezzo d'acquisto non certo contenuto.
Se non ci fosse stata l'ansia di contenere i costi (cosa che ha portato ad economizzare su materiali, finiture ed accessor) e una serie di scelte commerciali sciagurate (in primis il nome infelice, ma anche la scelta di lanciare per primo un modello base 1.2 a quattro marce invece di farla precedere da una più prestante 1.3 che le avrebbe fatto da traino) le cose sarebbero andate diversamente.
In ogni caso, oggi soltanto gli ignoranti totali in fatto di auto non riconoscono l'enorme impatto della "Sud" nella storia dell'automobile: prima di tutto, di fatto inventò il segmento delle medie compatte a due volumi. E scusate se è poco.
Purtroppo all'Alfa, anziché creare un nuovo segmento di mercato, operazione già riuscita con la Giulietta e destinata ad avere un grande successo, si erano messi in testa di fare concorrenza alla 128. Col risultato di proporre una vettura dalla meccanica eccelsa (e costosa), ma di qualità complessiva (materiali, accessori e finiture) inferiore alla 128, e con un prezzo ben più alto. Già dalla fine del 1973 hanno corretto in parte il tiro rendendo disponibili accessori di pregio; con la L del 1975 e con la 5M del 1976 sono stati fatti passi significativi in avanti, ma la vettura era ancora penalizzata dalla qualità costruttiva insoddisfacente. Solo con la Super del 1978 la qualità costruttiva è divenuta finalmente sufficiente, anche se l'eleganza formale della L si è in parte affievolita.
L'aggiunta di qualche profilo cromato e dei rostri ha esaltato l'eleganza della linea di Giugiaro.
Esattamente quello che intendevo! A conclusione del discorso, direi che non ci sono dubbi che la versione esteticamente più bella è questa. Qualitativamente parlando, invece, il massimo forse si è raggiunto con la Quadrifoglio oro dell'82, una vera sciccheria. Forse il seguito ideale della già citata L ed un ulteriore dimostrazione del pionierismo dell'Alfa anche in tempi duri come i primi'80: la Delta (secondo me ideologicamente molto più sua erede della 33) già esisteva, ma l'eleganza della Sud Quadrifoglio ancora non l'aveva raggiunta. Da li a poco, avrebbe del tutto raccolto l'eredità (sempre ideale, naturalmente) con le versioni 1.6 aspirata e turbo.
(foto "Alfa33" )