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Cadillac Sixty-Two Convertible

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Anno n.c., targhe bianche del 1993 rifatte nere (francesco80s) .

Data: 10/06/2015
Commenti: 5
Visualizzazioni: 1469
Commenti
#1 | hot VWs il 09/06/2015 09:40:45
L'anno è il 1959, fantastica con le targhe nere seppur non originali, mi sono sempre chiesto come sarebbe stata una Cadillac del 1959 a targhe nere, a mio giudizio: splendidamente!!! Poi convertible...
#2 | bob91180 il 09/06/2015 10:29:13
Foto del codone ?
#3 | gabford il 09/06/2015 22:23:26
Un classico che più classico non si può, anche nella tinta. Tanto per non focalizzare l'attenzione sulle solite pinne, da questo foto si può apprezzare meglio la ricchezza delle finiture cromate Smile.
#4 | Markino il 10/06/2015 01:20:39
Non avevo mai visto questo esemplare; considerata la modanatura sulla fiancata, e, mi pare, l'assenza dell'ampia fascia cromata sottoporta, credo si tratti di una "normale" Series "62" e non della più lussuosa "Eldorado".
Questione secondaria, tutto sommato; indipendentemente dalla versione, la Cadillac del '59 meriterebbe infatti una lunga trattazione per la quantità di spunti ad essa legati, a cominciare ovviamente dai profili stilistici di quella che, con buona probabilità, è, nel bene e nel male, la più famosa automobile americana degli anni '50. La linea è infatti una delle espressioni più estreme degli anni dello styling, in cui si specchiava l'ottimismo della nazione che, nel secondo dopoguerra, aveva saldamente conquistato l'assoluta leadership politica ed economica dei paesi ad economia capitalista. Le "ali del sogno" - come qualcuno le ha definite - impresse nell'immaginario collettivo di un popolo a suo agio soltanto nell'eccesso, avevano già mostrato le prime crepe con l'improvvisa recessione del 1958; non vi furono tuttavia effetti sui modelli dell'anno successivo, in realtà già concepiti tra il '56 e il '57 sotto la regia di Harley Earl, prossimo alla pensione. Con Bill Mitchell, subentrato nel 1958 alla guida dello Styling GM, gli indirizzi stilistici mutarono radicalmente: risultò chiaro che quanto si era progettato sino a quel momento era oramai giunto ad un estremo limite, e si posero le basi per le linee più pulite e snelle degli anni '60.
La Cadillac del '59 sfruttava le nuove piattaforme ribassate, che giungevano in ritardo rispetto alla Chrysler, alla quale era temporaneamente passato lo scettro della leadership stilistica con i MY '57; le dimensioni imponenti - oltre 5,7 mt. di lunghezza e circa 2 di larghezza - ne amplificavano lo stile vistoso, imperniato su un frontale molto elaborato, e sulle famigerate pinne ad ispirazione aeronautico-missilistica, secondo un temo diffuso all'epoca, con il doppio stop sostenuto da una spessa ghiera a costituire un corpo simile ad un piccolo razzo. In materia di pinne, peraltro, quelle della Buick Electra MY '59 partivano dal frontale e arrivavano in coda, ragion per cui la Cadillac era tutto sommato "in media" con la sua epoca.
In un tale tripudio di volumi e forme, il propulsore di 6,4 lt. non sembra neppure così enorme, considerato che, nei primi anni '70, GM adotterà motori più grandi di un litro per Pontiac e Buick, arrivando agli 8,2 lt. con la stessa Cadillac.
Ben venduta all'epoca, secondo un primato nel settore del lusso che sorreggeva da tempo il marchio, l'edizione del '59 è tuttavia considerata una delle meno riuscite sotto il profilo tecnico e soprattutto di finitura, considerata la non eccelsa qualità di alcuni materiali e la propensione alla ruggine.
Per i miei gusti, poco amanti del lusso sfacciato, si tratta di un'auto molto interessante sotto il profilo storico-industriale, ma poco desiderabile in assoluto. Il rosso, insieme al bianco, è indubbiamente la livrea più classica per le Coupé e le Convertibili.
#5 | francesco80s il 11/06/2015 00:53:11
Altre foto, purtroppo di pessima qualità, perchè si sono danneggiate quando le ho passate dalla schedina del telefono al pc...
i57.tinypic.com/2m9py0.jpg
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