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Alfa Romeo Giulia Spider

giuliaspideretilico20151016.jpg
Anno 1963, targhe ZA in formato europeo (etilico).

Data: 16/10/2015
Commenti: 6
Visualizzazioni: 827
Commenti
#1 | bob91180 il 16/10/2015 10:38:47
Reimportata e restaurata , probabilmente ... e' sempre un bel pezzo ... rosso pininfarina/italia ...
#2 | sir alec il 16/10/2015 14:52:55
E' il caso di dire: bentornata, Giulia! Smile
#3 | gabford il 16/10/2015 17:14:16
Giulia o Giulietta che sia, un classico senza tempo!
#4 | etilico il 16/10/2015 20:28:24
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#5 | PrinceMax il 16/10/2015 21:43:58
Sempre di un fascino e di un'eleganza unici, senza tempo: un pilastro del nostro automobilismo, simbolo ed espressione massima del miracolo del boom economico. Strabiliante se si pensa che, appena sette/otto anni prima del suo lancio nel mercato, l'Italia usciva a pezzi dagli orrori della seconda guerra mondiale.
Ai raduni se ne cominciano a vedere in quantità sostanziose, io stesso ne ho catalogate fra le mie foto davvero tante, non so nemmeno più quanti esemplari! Shock
Le quotazioni vanno di pari passo: si sono impennate e continuano a salire, in modo incontrollato.
#6 | Markino il 17/10/2015 00:16:47
La porzione di targa visibile mi dice qualcosa, ma, anche fosse quella che penso, non saprei dire se si tratti di un esemplare di provenienza americana. Certo è che, negli ultimi anni, gli Stati Uniti ne hanno restituite parecchie, sia in configurazione Giulietta che Giulia, fatto non casuale se si pensa che l'intuizione di questo modello si deve a Max Hoffman, l'importatore di vetture europee sportive e di lusso che commissionò all'Alfa Romeo un primo lotto di 500 unità praticamente al buio. Tale ordine, in un momento in cui lo sviluppo della Berlina e della Sprint aveva già creato parecchi sudori freddi alla dirigenza del Portello e della stessa Finmeccanica, si tradusse in una gara tra la Carrozzeria Pininfarina e la Carozzeria Bertone, nella quale prevalse la prima, già forte dell'esperienza dell'Aurelia B24, alla quale la Giulietta è fortemente ispirata; le proposte di Bertone, materializzate in due prototipi analoghi, belle ma inferiori a Pninfarina quanto a serenità di forme, sono tuttora esistenti, conservate l'una in Svizzera, l'altra nella collezione del più celebre cacciatore di pezzi unici della Penisola.
Le Giulietta e Giulia Spider sono tra i pilastri del nostro collezionismo storico, e sono sempre comparse alle manifestazioni in buon numero; l'ascesa impressionante delle quotazioni, che, nonostante la gran quantità di esemplari sopravvissuti, sono arrivate persino a lambire i 100mila euro, non ha scoraggiato gli appassionati, che continuano a ricercarle, bilanciando quindi le numerose unità via via vendute all'estero.
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