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Citroen Ami 8

citroenami8super8020160313.jpg
Anno 1971 (super80).

Data: 13/03/2016
Commenti: 8
Visualizzazioni: 1344
Commenti
#1 | time101cv il 13/03/2016 08:36:44
www.targhenere.net/images/004/img-20150903-wa0000_zpscgky3y2x.jpg
(foto "super80" )
#2 | Biturbo83 il 13/03/2016 10:30:55
Della serie brutte, ma belle. A me piace e complimenti a chi la sta usando.
#3 | oinotna il 13/03/2016 10:38:43
Personalmente preferisco la versione familiare per la maggiore versatilità d'uso... ma qui il proprietario evidentemente supplisce alla mancanza del portellone usando il portapacchi!
Una citazione la merita pure la targa quadra, che come spesso capitava negli anni 70 aveva un posizionamento evidentemente posticcio sulle vetture straniere dovendosi adattare a linee pensate per targhe rettangolari.
#4 | gio65pi il 13/03/2016 10:52:41
Concordo con Biturbo.
#5 | Uno Turbo D il 13/03/2016 11:15:17
Pur preferendola in altre tinte è un avvistamento senza dubbio coi fiocchi.
#6 | IL BUE il 13/03/2016 15:12:36
Il posteriore dell'Ami 8 acquisiva un'espressione meno "severa" con la targa quadra. Plauso al portapacchi, in ricordo delle tante vetture che si vedevano ai bei tempi, per sopperire alle mancanze dei bagagliai. Quando le monovolume erano ancora fantascienza
#7 | 1600 GT il 13/03/2016 18:23:57
Anch'io la preferisco in versione break, e in tinte più sgargianti rispetto al bianco. Ben conservata e tutta originale questa in foto. Ha anche il portatarga originale oltretutto.
#8 | Total III il 14/03/2016 03:41:47
So bad, so good. Per dirla come gli inglesi.
La Ami 8 berlina, prodotta dal '71 al '78 (quando fu idealmente sostituita dalla Visa) non ebbe certo il successo di vendite che arrise alla molto più versatile - e relativamente più gradevole - versione break. Certo non depose a favore di questo restyling il diktat della dirigenza Citroen, che impose il classico caso di nozze coi fichi secchi: ovvero, trasformare la vecchia Ami in una due volumi, come moda comandava, riutilizzando il maggior numero possibile di lamierati. In parole misere, il buon Opron fu costretto ad utilizzare le portiere posteriori della Break, molto alte e squadrate, il che ha portato un padiglione che chiude violentemente verso il basso, con una terza luce praticamente triangolare.
Oggi rara da trovare, quindi di assoluto fascino: grazie alle note doti del progetto da cui derivava, è ancora oggi un auto sicura, ben frenata, robusta ed estremamente parsimoniosa.
Il massimo della vita sarebbe trovarla in versione "Super": motore GS da 1015 cm3, oltre 145 all'ora e cambio a cloche sul pavimento. Doveva essere un giocattolo assai divertente.
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